LA PALAZZINA DI VIA PELLICO 22 |
POLICORO – Tutto pronto per il centro Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Ora sono attesi solo i 19 migranti componenti di 5 nuclei familiari. Probabilmente, arriveranno a gennaio. L'ultima parola spetterà al ministro Matteo Salvini. Ieri siamo stati in via Pellico 22, nell'agro rurale di Madonnella, dove è stata ristrutturata una palazzina. Vi abbiamo trovato due persone che hanno affermato di essere dirigenti della cooperativa di Senise che gestirà lo Sprar jonico. I due non hanno rilasciato dichiarazioni al nostro giornale. Risulta, tuttavia, che la ristrutturazione sia stata completata e che la coop abbia stipulato un regolare contratto con la proprietà. Quando arriveranno gli ospiti? Quando sarà deciso a Roma, al ministero dell'interno. Notizie confermate dal sindaco Enrico Mascia (Centrosinistra): “La parte preparatoria dell'accoglienza è stata esperita. Penso che il ministero deciderà per il prossimo inizio d'anno. A giorni, nel frattempo, incontrerò il Comitato formatosi nella zona interessata a cui fornirò i chiarimenti del caso per tranquillizzare gli interessati spiegando loro che si tratta di 4-5 famiglie al massimo per 19-20 persone che godono di protezione internazionale e regolarmente censite. Non vedo quale pericolosità possano rappresentare per Policoro. Tra l'altro il nostro intervento va nella direzione del Decreto sicurezza da poco approvato. Il nostro Sprar, del resto, è stato approvato dalla precedente amministrazione e da noi condiviso perchè va nella direzione dell'inclusione. Ed il Governo cittadino che ci ha preceduti era più vicino a chi protesta che non a noi. Del resto, sarà proprio il ministero dell'Interno a dare il suo okay per l'arrivo dei migranti. Chi protesta può rivolgersi, allora, direttamente al titolare del dicastero. Noi, intanto, andremo avanti per la nostra strada”. Ma si può parlare di accoglienza ed inclusione per famiglie che saranno alloggiate al terminale di una strada rurale? Mascia: “Inclusione non significa collocare i migranti obbligatoriamente nei centri urbani ma significa anche organizzare percorsi di istruzione e di conoscenza della lingua italiana potendo dare agli ospiti possibilità di occupazione in quei lavori che gli italiani non vogliono più fare. La coop di gestione, poi, si occuperà di una navetta per i trasporti. E via Pellico sarà illuminata. Il pozzo per l'estrazione del gas? Se non possono abitarci vicino i migranti allora non può abitarci nessuno”.
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