IL SUO NOME PARE SIA STATO INDICATO NELLA PRIMA DENUNCIA PRESENTATA DA UNA DELLE DUE VITTIME DELLA VIOLENZA SESSUALE DIFESA DALL'AVVOCATO PINO RAGO. LA SECONDA QUERELA SARÀ PRESENTATA DOMANI DOPO LA FIRMA DEL PADRE DI UNA DELLE RAGAZZE ARRIVATO IERI DALL'INGHILTERRA. DEGLI ALTRI 7 GIOVANI FINITI NELL'INCHIESTA DELLA PROCURA 3 SONO INDAGATI (SECONDO LA REPUBBLICA DI OGGI SONO MICHELE LEONE ED EGIDIO ANDRIULLI, CANTANTI TRAPPER IN ARTE RED MICHAEL E MEU DEUS, PIÙ ROCCO LIONETTI) E 4 SONO STATI ARRESTATI (MICHELE MASIELLO, ALESSANDRO ZUCCARO, GIUSEPPE GARGANO E ALBERTO LOPATRIELLO). SARÀ UNA SETTIMANA DECISIVA, QUINDI, NELL'ITER DELLE INDAGINI CHE FARÀ PERNO SUGLI SVILUPPI DI FRONTE MAGISTRATURA (CON ALTRI COLPI DI SCENA), SULL'INTERROGATORIO DI GARANZIA DEGLI ARRESTATI E SULL'INCIDENTE PROBATORIO TRA LE PARTI. INTANTO VI PROPONAMO L'ARTICOLO DI GIULIANO FOSCHINI, LA REPUBBLICA, COME PUBBLICATO SULLA SUA PAGINA FACEBOOK DAL GIORNALISTA SALVO SOTTILE
FOTO TRATTA DALLA PAGINA FACEBOOK SALVO SOTTILE GIORNALISTA |
SALVO SOTTILE FACEBOOK
Nemmeno due mesi fa hanno
lanciato il loro nuovo singolo, "Conto cash". Cantavano:
«Puttana, slacciami la cintura». Ora sono indagati con l’accusa
di aver fatto parte della banda degli stupratori di Pisticci.
Nell’inchiesta sullo stupro delle due ragazzine inglesi di 15 anni,
avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 settembre, entrano ufficialmente
i nomi di Michele Leone ed Egidio Andriulli, in arte Red Michael e
Meu Deus, trapper di provincia con un certo seguito (10mila follower
circa tra Instagram e Facebook) che secondo quanto hanno appurato
fino a questo momento le indagini della procura di Matera avrebbero
fatto parte del gruppo che ha stuprato le due ragazzine. La loro
presenza alla festa è stata confermata già da una serie di
testimoni.
Li hanno visti arrivare con i quattro in carcere.
Proprio uno di loro aveva cercato di scaricare tutta la colpa sui due
ragazzi e su una terza persona, tanto che la Procura aveva chiesto
l’arresto di tutti e sette. Rigettato però, in parte, dal gip. "Le
due minori — scrive il giudice nell’ordinanza di custodia
cautelare — non sono riuscite a individuare gli altri partecipanti
alla violenza di gruppo", oltre ai quattro arrestati Michele
Masiello, Alessandro Zuccaro, Giuseppe Gargano e Alberto Lopatriello.
E i nomi di Meud Deus e Red Michael, insieme con quello di Rocco
Lionetti, tutti indagati, era stato fatto proprio da Masiello. Che
però ha raccontato una versione che non stava in piedi, unicamente
per alleggerire la propria posizione.
Certo è, però, che il
branco era composto da "più di cinque persone". E da "meno
di dieci". E che le ragazze hanno fornito degli elementi precisi
per individuare gli altri componenti della banda: il nome di un cane,
per esempio, e alcuni particolari cruciali e atroci nella
ricostruzione della violenza. Saranno, insieme ai rilievi della
scientifica, gli unici elementi sui quali la squadra mobile di
Matera, con il questore Luigi Liguori, completerà l’indagine.
Perché nessuno tra gli stupratori si è pentito. Non a caso nei
prossimi giorni si procederà con un incidente probatorio. Sono stati
sequestrati diversi telefoni cellulari. Una delle ragazze inglesi ha
raccontato di aver visto qualcuno filmare il momento dello
stupro.
Fondamentale sarà, anche, l’analisi delle
telecamere di sorveglianza che il proprietario della villa, un
chimico che compiva 47 anni, ha messo subito a disposizione della
magistratura. Così come a disposizione si è messo Stefano, il
ragazzo che quella festa l’aveva organizzata. "Se un errore
abbiamo fatto — racconta a Repubblica — è stato mettere l’invito
su Facebook e inviarlo in qualche gruppo Whatsapp ma non potevamo
immaginare". Cosa è accaduto? "La festa stava andando come
doveva quando a un certo punto ho visto arrivare i ragazzini di
Pisticci. Qui li conoscono tutti, sono un po’ sbandati, per quanto
alcuni di buona famiglia". Red Michael, il trapper, è un
geometra. E sua madre Patrizia Forte, dal profilo Facebook
esuberante, è una poliziotta in servizio in zona. "Quando li ho
visti arrivare — continua Stefano — mi sono chiesto 'che cavolo
ci fanno?'. Ma poi sono spariti. Al taglio della torta è arrivato lo
zio di una delle due ragazzine inglesi. Ha cominciato a parlare e,
soltanto allora, abbiamo capito cosa era successo". L’orrore,
in una notte.
Da Repubblica
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