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| FOTO ANSA.IT |
Con queste parole monsignor Benoni Ambarus, nuovo Arcivescovo Matera-Irsina e Vescovo di Tricarico, ha salutato a Matera la comunità locale al termine della celebrazione della Messa in cattedrale, alla quale hanno assistito centinaia di persone in piazza Duomo che hanno seguito l'evento da un maxischermo.
"Non cediamo alla rassegnazione - ha detto il nuovo presule, che succede a mons Antonio Giuseppe Caiazzo- ma ancoriamo il cuore nella speranza.
Non lasciamo che i nostri
cuori siano turbati, siano sottosopra, ma incontriamo il Risorto sulle strade
del mondo, e Lui camminerà con noi!". "Dico queste parole - ha
concluso l'Arcivescovo Benoni Ambarus - pensando in modo particolare alle persone
che stanno vivendo un deficit di speranza in questa fase della loro vita:
difficoltà di ogni genere, povertà, disoccupazione, migrazione, carcere,
malattia, solitudine!'' L'arcivescovo, che ha scelto il motto episcopale ''Ha
messo tutto quello che aveva!'' che racconta della vedova del Vangelo, ha
ringraziato per la presenza, la pazienza.
"Grazie -ha aggiunto- per ciò che da oggi insieme
vivremo e affronteremo, ospitandoci gli uni gli altri a partire da un ascolto
reciproco!''.
Nell'omelia l'Arcivescovo aveva trattato del tema
dell'accoglienza, commentando una lettura dal Vangelo Secondo Luca ''...Cristo
in noi, speranza della gloria che noi annunciamo, dice san Paolo- ha detto mons
Benoni Ambarus- è Cristo che desideriamo rendere presente nel mondo, e
ospitando gli uomini e le donne di oggi nella nostra vita, nelle nostre
relazioni, nelle nostre comunità, favorire l'incontro tra loro e l'Ospite
divino''.La celebrazione era stata preceduta dal saluto di benvenuto
dell'amministratore diocesano don Angelo Gioia e da una breve cerimonia di
inizio del ministero episcopale, con l'accoglienza da parte del capitolo
cattedrale in piazza del Sedile fino al Duomo.Alle celebrazioni hanno
compartecipato, tra gli altri, Mons Davide Carbonaro e Salvatore Ligorio, Rocco
Pennacchio e Biagio Colaianni. Giorgio Bertin vescovo emerito di Gibuti, Renato
Tarantelli vescovo ausiliario di Roma, Vito Piccinonna di Rieti, Piero
Fragnelli di Trapani. Monsignor Ambarus in mattinata si era recato nella casa
circondariale di Matera, poi alla Casa di riposo "Brancaccio'' e alla
mensa dei poveri "Don Giovanni Mele'' . Domani sarà a Irsina, alle 11.00,
per la celebrazione della Messa con la comunità locale, nel pomeriggio la
visita alla casa di riposo "Mons Delle Nocche'' , poi l'incontro in piazza
Garibadi con le istituzioni locali. . Monsignor Benoni Ambarus, per tutti
"don Ben", vescovo ausiliare di Roma per l'Ambito della diaconia
della carità, nato in Romania nel 1974. Ha studiato in seminario a Roma. E' il
primo vescovo straniero in Italia per la pastorale italiana e primo vescovo
straniero diventato italiano. Lo scorso 28 marzo ha, infatti, giurato da
cittadino italiano nelle mani del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

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