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martedì 5 dicembre 2017

ROTONDELLA. TANTI INTERROGATIVI SULL'IMPIANTO ATOMICO DIMENTICATO MAGNOX. PRODUCEVA BARRE PER CENTRALI NUCLEARI ED È RITENUTO RESPONSABILE AL 99% DELL'INQUINAMENTO DEL SITO DELLA TRISAIA. LE RISPOSTE DI MARCO CITTERIO (ENEA)

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.12.17
IL CAPANNONE EX MAGNOX, NEL SITO ENEA, OGGI ADIBITO AD UFFICI
ROTONDELLA – “Focus” sui “misteri” dell'impianto atomico dismesso Magnox, ubicato nell'area Enea della Trisaia. Una struttura venuta alla ribalta dopo che è stato scoperto l'inquinamento da cromo esavalente (sostanza tossica, mutagena e cancerogena) e trielina della falda idrica sottostante nell'ambito dei controlli per la messa in sicurezza dell'Itrec, l'altro impianto atomico dismesso dell'area Sogin, distante 200 metri dal primo, il 4 giugno 2015. Secondo Marco Citterio, della Direzione centrale infrastrutture di Enea, “la responsabilità dell'inquinamento è per il 99% di Magnox, attivo fino al 1988. Produceva barre di combustibile nucleare su scala industriale per le centrali italiane. Cromo esavalente e trielina facevano parte del suo ciclo produttivo”. Già. Tanti gli interrogativi, a questo punto, su Magnox, avviato nel 1960 e chiuso nel 1988. Perchè è stato realizzato su suolo oggi Enea e non su quello Itrec, dedito al nucleare? Quante tonnellate di barre ha prodotto? Dove sono finiti i suoi macchinari visto che oggi il capannone che li conteneva è destinato ad uffici? Che fine ha fatto la società Combustibili nucleari che ne deteneva la proprietà dopo passaggi con società anche inglesi? E perchè non sono stati rimossi anche il serbatoio e la tubatura? Cosa contengono queste due strutture considerate rifiuti nucleari ma in bella evidenza tanto che abbiamo potuto avvicinarci e fotografarli? Domande scaturite nell'opinione pubblica preoccupata dalla possibile migrazione degli inquinanti nella falda esterna alla Trisaia e dalle possibili ripercussioni su ambiente e salute umana. Domande “girate” allo stesso Citterio. Ecco le sue risposte: “Magnox è stato realizzato su suolo Enea, allora Cnen, perchè il nucleare era l'attività di tutta la Trisaia. Attività diversa da quella odierna. E l'area Itrec era già intasata di suo dal settore. Sulla quantità di barre prodotta non posso essere al momento preciso. Ma tutto il combustibile nucleare della centrale di Latina è stato prodotto qui. I macchinari dell'impianto furono smontati e trattati come rifiuti radioattivi e sono custoditi in Itrec. Enea, intanto, si è attivata per risalire alla storia della Combustibili nucleari, andata in liquidazione. Se risulterà al 100% che la responsabilità dell'inquinamento è di Magnox, noi, parte lesa, ci rifaremo delle spese del disinquinamento. Non sappiamo perchè non furono rimossi anche serbatoio e tubature. Ma abbiamo esaminato il liquido che contengono e se presentavano radioattività. Il contenuto non è contaminato da cromo esavalente e trielina e non c'è radioattività. Per noi l'inquinamento è storico, nel senso che si è verificato nel periodo di funzionamento dell'impianto anche se è stato accertato solo nel corso delle analisi dell'acqua di falda, nel giugno 2015”.



STIGLIANI (SCANZIAMO LE SCORIE): “TRISAIA DI ROTONDELLA, SUBITO BONIFICA E MASSIMA ATTENZIONE FINO AL COMPLETAMENTO DELLO SMANTELLAMENTO”
ROTONDELLA - “Le attenzioni di questi giorni sulle attività nucleari della Trisaia devono essere mantenute fino al completamento dello smantellamento di tutto l'impianto Itrec. Ed è necessario procedere con urgenza alla bonifica dell'area rimuovendone la contaminazione chimica”. Lo ha dichiarato Pasquale Stigliani, portavoce dell'associazione antinucleare ScanZiamo le Scorie, aggiungendo che “sulle attività della Sogin (la società pubblica incaricata dal Governo della messa in sicurezza dell'ex nucleare italiano, ndr) deve essere tenuto un faro sempre acceso. Non perdiamo altro tempo perchè corriamo il rischio di compromettere gravemente salute, economia agricola e turistica del territorio”. Stigliani ha concluso chiedendo “di ripristinare un monitoraggio indipendente sul sito Enea-Sogin”.

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