VALSINNI. IN ABBANDONO IL RIFUGIO DI MONTE COPPOLO. E L'ANTICA LAGARIA E' SOTTO SEQUESTRO GIUDIZIARIO. IL SINDACO CELANO: “IMPEGNATI PER IL RECUPERO ALLA FRUIZIONE PUBBLICA”
SULLO SFONDO IL RIFUGIO DI MONTE COPPOLO
VALSINNI – Beni pubblici, costati milioni di euro,
in abbandono ed alla mercè di vandali. Accade nella cittadina che
diede i natali alla grande poetessa del '500, Isabella Morra, dove il
rifugio di Monte Coppolo, rientrante nel Parco nazionale del Pollino,
è completamente chiuso alla sommità della montagna che separa
Valsinni da Rotondella. Di più. In uno dei pochi Comuni lucani che
può fregiarsi della Bandiera arancione, sinonimo di un turismo
culturale di qualità, anche un altro attrattore è chiuso alla
fruizione pubblica. Si tratta del Parco archeologico della città di
Lagaria. Una città magno greca che sarebbe stata fondata dal mitico
falegname Epeo, costruttore del cavallo di Troia. Nel caso, però, si
tratta di un sequestro giudiziario. Il sindaco Gaetano Celano,
tuttavia, ha dichiarato di “essere impegnato per il recupero ai
fini collettivi e produttivi delle due strutture”. Ma andiamo con
ordine. La Gazzetta si è recata sul monte Coppolo ed ha potuto
fotografare il rifugio abbandonato. Il cronista non è entrato nello
stabile anche se avrebbe potuto farlo facilmente superando la
recinzione in legno abbattuta in più punti. Anche il cancello era
chiuso con un semplice spago. Ovvio che i vandali abbiano vita
facile. Così, non si è potuto entrare nel Parco di Lagaria, il cui
accesso è sbarrato per ordine dei giudici. Ma ecco il primo
cittadino: “Sto cercando di far trasferire le due emergenze
storico-turistiche tra i beni del Comune. Ho chiesto, allo scopo, un
incontro urgente al presidente della Regione, Vito Bardi. Il fatto è
che il rifugio, è sotto pignoramento in un contenzioso giudiziario
tra i creditori e l'ex Comunità montana del Basso Sinni, già
proprietaria del bene. Bene che, come il canile comprensoriale o la
discarica di Colobraro, deve, per legge, essere trasferita agli enti
locali. Solo che la causa legale ci ha messo lo zampino. Vedremo cosa
accadrà dopo il summit con Bardi”. E come sta la vicenda di
Lagaria? “Il Parco archeologico su cui ha lavorato per anni
l'insigne studioso Lorenzo Quilici è sotto blocco giudiziario dal
luglio del 2017”. Già. I carabinieri effettuarono un sequestro
preventivo di un'area di 2200 metri quadrati su cui era stato
realizzato un sentiero naturalistico usando vecchie traversine
ferroviarie in legno. Il “caso” fu sollevato il 15 maggio '17
dall'europarlamentare del M5s, Piernicola Pedicini con
un'interrogazione alla Commissione Europea. “È stato rilevato –
scrisse l'esponente pentastellato - che il sentiero 990 nei pressi
del rifugio Monte Coppolo è tracciato da una scalinata di traversine
ferroviarie impregnate di sostanze tossiche quali il creosoto
(utilizzato per renderle «impermeabili» agli agenti atmosferici)
che conformemente a decisione della CE dovrebbero essere smaltite
come rifiuti speciali pericolosi anziché riutilizzati. Secondo
l'Agenzia per le sostanze tossiche e registro malattie e l'Agenzia
internazionale per la ricerca sul cancro il creosoto è probabilmente
cancerogeno per l'uomo”. Da qui l'intervento dei giudici. Celano:
“Ora, però, dopo che si è svolto l'incidente probatorio, il
Comune, custode giudiziario del Parco, chiederà il suo totale
dissequestro”. Non resta che attendere.
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