SCANZANO JONICO. CANALI DI BONIFICA STRACOLMI DI ERBACCE
APPELLO AL PREFETTO DI MATERA, RENATO ARGENTIERI; AI
PRESIDENTI DELLA REGIONE, VITO BARDI, E DELLA PROVINCIA, PIERO
MARRESE; AI SINDACI DEI COMUNI DELL'ARCO JONICO LUCANO: “PER
FAVORE, RISOLVETE UN PROBLEMA ANNOSO, QUELLO DEI CANALI DI BONIFICA
INTASATI DA ERBACCE SECCHE. UNA MICCIA PRONTA AD INCENDIARSI CON UNA
CICCA DI SIGARETTA. CON DANNI INCALCOLABILI. INCENDI D'ESTATE,
ALLUVIONI ANNUNCIATI D'INVERNO DOPO 24 ORE DI PIOGGIA”. DI SEGUITO L'INVITO AD
ADOTTARE PROVVEDIMENTI, CORREDATO DA FOTO
Basta! Bisogna che qualcuno faccia qualcosa per risolvere un problema annoso nelle campagne del Metapontino: quello dei canali di bonifica, grandi e piccoli, stracolmi di arbacce secche e canneti. Una miccia pronta ad incendiarsi con una semplice cicca di sigaretta. Il pericolo di incendio, d'estate, quindi, è dietro l'angolo. Con danni incalcolabili.
METAPONTINO. CUNETTE INTASATE DI ERBACCE SECCHE. INCENDI DIETRO L'ANGOLO
D'inverno, poi, lo stesso problema è responsabile degli allagamenti annunciati dopo 24 ore di pioggia. E i coltivatori diretti pagano fior di euro, cIrca 650 l'anno per un podere di 5 ettari, al Consorzio di bonifica. Che, però, da sempre, non fa manutenzione. Salvo per i grossi collettori. La gente è stanca anche di protestare. Che fare? Chi ha il potere, dal prefetto di Matera, Renato Argentieri; al presidente della Regione, Vito Bardi; a quello della provincia di Matera, Piero Marrese; ai sindaci dei centri della costa jonica; lo esercitasse. Ordini ai titolari dei canali, grandi e piccoli, di ripulirli.
METAPONTINO. ERBACCE SECCHE NEI CANALI. UNA CICCA DI SIGARETTA PUO' FAR SCOPPIARE UN INCENDIO
Come si fa per i privati che non manutengono i loro giardini nei centri urbani. Come si fa con l'Anas per quanto riguarda, ad esempio, le cunette laterali alle strade di pertinenza. Si diano da fare anche i sindaci. Perchè non ordinare al Consorzio di bonifica la pulizia dei canali? L'anno scorso, di questi tempi, proposi ad enti e Consorzio di disciplinare l'intervento diretto dei coltivatori con la formula del baratto. Il Consorzio sconti una parte del tributo annuale pagato da chi ha terreni in rapporto ai metri di bonifica che il soggetto tiene puliti. Non c'è stata alcuna risposta. Allora chi di dovere intervenga. E voi lettori, se volete far sentire il vostro fiato sul collo di chi ha responsabilità in materia, condividete, condividete, condividete. Altrimenti nessuno venisse a piangere per gli ennesimi scempi ambientali annunciati.
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