LA SALMA, INTANTO, E’ STATA
CONSEGNATA AI FAMILIARI. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
Sarà l’autopsia, effettuata oggi nella sala settoria dell’ospedale di Lagonegro dal medico legale incaricato dalla Procura della repubblica, a dare risposte alle domande sulla morte di Lucio Petronio. Già. Quando e come ha perso la vita il medico psichiatra, 70 anni, esperto di trekking, di vela e di sci, disperso dalla sera del 6 ottobre scorso sul massiccio del Pollino? L’indagine, a quanto pare, coperta dal più assoluto riserbo, non trascura alcuna ipotesi. Si va dal malore, alla ipotermia, alla caduta. Il fatto è che il corpo dello psichiatra di Lecce è stata rinvenuta nel pomeriggio di ieri, attorno alle ore 13, ed è stata recuperata alle 18.25. La salma era stata individuata dai carabinieri forestali. Il punto da raggiungere era a circa 50 metri dalla briglia prima delle sorgenti del torrente Frido, nel Comune di San Severino Lucano, in località Mezzana Salice. Come era finito in quel punto il medico pugliese esperto dei sentieri del Pollino? Un punto distante da quello dove si erano concentrate le ricerche nei giorni precedenti. Petronio, infatti, è stato ritrovato dopo ben 5 giorni. Egli era uscito in escursione insieme al figlio che però era rientrato da solo dando l’allarme. Le ricerche, iniziate già venerdì sera e poi proseguite ogni giorno, sono state condotte in una vasta area compresa tra il santuario della Madonna del Pollino e i sentieri che portano a Serra Crispo. Sono stati impegnati i tecnici del Soccorso alpino e speleologico della Basilicata e anche della Calabria, i carabinieri, i vigili del fuoco e altre forze dell’ordine, volontari di protezione civile. Inoltre sono state impiegate le unità cinofile. Durante le battute era stato trovato solo il cellulare, spento, il giorno dopo la scomparsa. Ieri, il tragico epilogo della vicenda con il ritrovamento del cadavere. Oggi l’autopsia. Attesa per i suoi risultati.
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