SCANZANO J. IL 3 GENNAIO LA SOGIN DOVRA' PUBBLICARE L'ELENCO DEI SITI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.11.14
SCANZANO
JONICO - “Deposito delle scorie nucleari d'Italia in Basilicata?
Grazie, no”. Un rifiuto ribadito in un convegno con cui l'associazione
ScanZiamo le scorie, nata in quel 13 novembre 2003 in cui il Governo
Berlusconi decretò il cimitero atomico a Terzo Cavone, ha inteso
ricordare quella battaglia pacifica e civile. Che costrinse il Consiglio
dei ministri dell'epoca a fare marcia indietro. “No” all'unisono da
Donato Nardiello, presidente dell'associazione organizzatrice; Salvatore
Iacobellis, sindaco del centro jonico; Pino Lacicerchia, suo alter ego
di Craco; Vito Di Trani, primo cittadino di Pisticci; Gennaro Labollita,
numero 1 dell'amministrazione di San Giorgio Lucano. Ed anche Massimo
Scalia, docente di fisica a La Sapienza di Roma, già al fianco di
Scanzano e della Basilicata contro la scelta del novembre 2003 della
Sogin, la spa pubblica deputata alla individuazione del sito dove il
Deposito dovrebbe sorgere, ha sostenuto che la nostra regione “ha già
dato”. Pur evidenziando che un Deposito, come da intesa europea,
l'Italia lo dovrà pur costruire. Ed in tempi stretti. Il 3 gennaio
prossimo la Sogin dovrà pubblicare l'elenco dei siti idonei d'Italia.
Poi, però, si passerà ad una fase nuova rispetto alla “scelta di
Scanzano Jonico”: quella delle autocandidature. Regioni e Comuni, cioè,
potranno avanzare proprie disponibilità. Ci saranno, è stato chiesto a
Scalia? E qui la risposta è stata sorprendente per l'uditorio: “Con
molta probabilità si. Con il Deposito si parla di contribuzioni
sostanziose da parte dello Stato. Io spero che le autocandidature, se ci
saranno, siano dettate da responsabilità verso i territori e l'ambiente
e non da mera acquisizione di soldi”. Sicuramente, però, non ci saranno
“avance” dalla Basilicata. Dove sembrano pronti a rifare “un'altra
Scanzano”, se fosse necessario. “Un fischio – ha detto Nardiello – e
tutti i centomila che sfilarono contro il Governo Berlusconi nel 2003
sarebbero pronti a scendere di nuovo in piazza”. Ha moderato i lavori
del convegno il giornalista della Gazzetta, Filippo Mele, che seguì la
protesta di 11 anni fa e che ha proposto di cambiare il nome di Scanzano
Jonico in Scanzano della battaglia e di istituire un albo degli amici
illustri del Comune metapontino da far firmare, per primo, proprio a
Scalia.
A POLICORO. SI PARLA D'ENERGIA E CAMBIAMENTI IN UN CONVEGNO
POLICORO
– L'anniversario della protesta antinucleare di Scanzano Jonico e del
Metapontino, organizzato da ScanZiamo le scorie, continuerà oggi con un
incontro al Liceo Fermi. Dalle 10.30 si parlerà di “Energia e
cambiamenti climatici”. Interverranno la docente Pompea Lopatriello ed
il vicepresidente dell'associazione organizzatrice Antonello Bonfantino.
Relazione del fisico Massimo Scalia, docente all'università La sapienza
di Roma. Coordinerà i lavori il giornalista Gianluca Pizzolla.
Nessun commento:
Posta un commento