SCANZANO
JONICO. L'ASSOCIAZIONE CHE SI BATTE CONTRO IL NUCLEARE
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 16.6.15
SCANZANO JONICO - “No al deposito nazionale di scorie nucleari in Basilicata altrimenti sarà un’altra Scanzano”. Lo ha ribadito Donato Nardiello, presidente dell'associazione ScanZiamo le scorie, nata nell'immediatezza della decisione del governo Berlusconi terzo, il 13 novembre del 2003, di ubicare nei depositi di salgemma di Terzo Cavone, il deposito unico dei rifiuti radioattivi del Belpaese. Finì con la mobilitazione dell'intera Basilicata che costrinse il Governo a fare dietro front. Da allora, però, la decisione di dove ubicare il cimitero atomico non è stata ancora persa. Proprio oggi scadranno i 60 giorni entro cui la Sogin, la società di Stato che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, dovrà consegnare ai ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente gli approfondimenti richiesti il 16 aprile scorso. Dopo le verifiche, i due dicasteri potranno dare il nulla osta per svelare, forse agli inizi luglio, la mappa dei siti ritenuti idonei. Ma ecco ancora Nardiello: “La Basilicata non è disponibile ad accettare nessuna tipologia di deposito nucleare. L’opera, che non si concilia con le caratteristiche ambientali e territoriali, determinerebbe la fine dell’economia agricola e turistica oggi unica vera fonte di ricchezza per la regione. Inoltre essa si presenta priva di trasparenza dato che ad oggi il Governo non chiarisce le reali intenzioni che si celano dietro al processo di realizzazione della struttura. Il deposito si mostra come un affare gestito da pochi e pagato dai cittadini con la bolletta elettrica. Esso, altresì, potrebbe mettere a rischio la salute umana e l’economia del territorio. Invitiamo tutti i cittadini a tenere alta la guardia, a partecipare e ad essere pronti per un’eventuale altra Scanzano contro chi vorrà sporcare la nostra terra al fine di continuare a costruirvi il nostro futuro”.
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