Nicola Serio, a sx, presidente vicario Cia lucana |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 16.3.17
POLICORO - Produzione di pesche e nettarine 2016 in calo in Italia, nel Sud ed in Basilicata con il Metapontino area “principe” di coltivazione, raccolta e commercializzazione di queste due varietà di frutta estiva. Lo ha sottolineato la Confederazione italiana agricoltori (Cia) facendo l'analisi della campagna 2016 ed avanzando proposte per quella 2017. “Il valore complessivo di denaro annuo che pesche e nettarine muovono – ha sottolineato la Cia – è di 2 miliardi circa per due produzioni d’eccellenza dell'arco jonico lucano che da sole rappresentano il 59% della produzione lorda vendibile, con un “giro d’affari” di oltre 4 milioni di euro e con un incremento del 13,5% rispetto allo scorso anno. Ma – ha “avvertito” l'organizzazione di categoria - l'export italiano soffre la concorrenza spagnola: la disponibilità limitata di prodotto e il collocamento positivo sul mercato interno degli ultimi 2 anni hanno giustificato i volumi inferiori inviati sui mercati esteri. I dati disponibili sulle esportazioni italiane 2016, infatti, dimostrano quantitativi inferiori del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ai minori volumi è corrisposta una contrazione del valore pari al 3% grazie ad un prezzo medio annuo collocato su buoni livelli, maggiore del 4% rispetto al 2015 ma superiore del +17% se confrontato con l'infelice campagna 2014. La destinazione principale del prodotto italiano rimane la Germania dove puntualmente ci si scontra con la concorrenza sempre più accentuata e temibile degli altri produttori europei, Spagna in primis”. Che fare? Nicola Serio, presidente vicario della Cia lucana, ha insistito sulla necessità di “intensificare ogni azione di lotta alla sharka (il virus che attacca le piante di pesche e nettarine, ndr) in modo da incrementare produzione e reddito e riequilibrare i rapporti tra produttori e grande distribuzione facendo in modo che i dati positivi delle vendite al dettaglio siano trasferiti a monte della filiera agroalimentare”.
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