Raffaele Tataranno |
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giovedì 16 marzo 2017
MEDICI CERCASI. “LA BASILICATA AVREBBE BISOGNO DI UNA FACOLTA' DI MEDICINA”. PARLANO IL DS DELLA ASM, ADDUCI, ED IL PRESIDENTE DELL'ORDINE DI MATERA, TATARANNO
“I NOSTRI RAGAZZI SI
LAUREANO FUORI E NON TORNANO PIU' DA NOI”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 16.3.17
MATERA - “Speriamo che il nostro appello venga
accolto. Da parte nostra possiamo ribadire che siamo un'Azienda con
bilancio in ordine, che siamo in grado di assumere e di pagare lo
stipendio garantendo anche lo svolgimento di concorsi a tempo
indeterminato dopo gli avvisi pubblici a tempo determinato. Di più
non possiamo fare”. Lo ha detto Domenico Adduci, direttore
sanitario della Asm, da noi interpellato per capire il perchè a
Matera e provincia non si trovano specialisti e cosa sia possibile
fare perchè i vuoti in organico, per ben 14 unità, possano essere
coperti. Su quest'ultimo aspetto pare non ci sia molto da fare se non
dare rassicurazioni su pagamenti e futuro occupazionale. Invece,
qualche spiegazione in più l'abbiamo avuta sulle motivazioni alla
base della situazione. Adduci: “Ci sono motivazioni locali e
nazionali. Le prime. Noi abbiamo una popolazione residente bassa e
sono pochi i medici provenienti dal nostro territorio. I sanitari
lucani sono pochi. Da qui l'invasione, quando c'era, da altre
regioni, Puglia, Calabria, Campania. E siamo una entità regionale
che non ha una facoltà di medicina. Così, molti nostri giovani
corregionali si fermano dove si laureano. E queste le cause
nazionali. La carenza dipende dall'errata programmazione del numero
chiuso a medicina e da un numero superchiuso alle specializzazioni. I
posti postlaurea sono pochissimi anche perchè gli specializzandi
vanno pagati. Ed i budget sono ridotti. Nel corso degli ultimi mesi,
inoltre, molti ospedali hanno assunto medici per rispettare la legge
europea sull'orario di lavoro. Da qui l'ulteriore carenza. Infine, il
giovane specialista cerca strutture dove possa perfezionarsi.
Prendiamo un ortopedico. Ovvio che sceglierà un reparto dove si
fanno tremila interventi l'anno e non uno dove se ne praticano 300.
Ed il cerchio è chiuso”. Anche il presidente dell'Ordine dei
medici di Matera, Raffaele Tataranno, ha puntato il dito sul numero
chiuso alle università ed alle specializzazioni: “La penuria è
nazionale, non solo materana. La nostra Federazione ha segnalato come
una emergenza questa realtà chiedendo la risoluzione del problema
allargando l'accesso alle facoltà di medicina ed alle scuole di
specializzazione. Se non si porrà subito rimedio fra 4-5 anni
l'Italia sarà in grandissima difficoltà. E da noi ci sono problemi
in più. Siamo terreno di conquista, quando lo eravamo, di
professionisti di altre regioni. Quando qualcuno arriva, appena può
va via. E qui rimangono le carenze”.
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