SCANZANO J. L'ARRIVO DEI MIGRANTI NELLA PARROCCHIA DI SAN GIULIO. IL COMITATO TERZO CAVONE: “LA CHIESA NON PUÒ DIVENTARE UN ALBERGO”
La protesta di Terzo Cavone il 29 gennaio scorso
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6.3.17
SCANZANO JONICO – Il Comitato di Terzo Cavone, la
zona divenuta famosa perchè il Governo voleva ubicarvi nel 2003 il
cimitero atomico d'Italia, costituitosi nelle scorse settimane per
protestare contro la ristrutturazione di locali della chiesa di San
Giulio per ospitarvi 12 rifugiati, è tornato a far sentire al sua
voce in un lungo documento dal titolo “Quando l'illecito diventa
lecito”. In esso, tra l'altro, è stato contestato il metodo con
cui l'ente locale ha concesso l'autorizzazione a ristrutturare i
locali adibiti a struttura religiosa alla parrocchia di San Giulio.
Locali concessi gratuitamente alla stessa parrocchia che, tramite una
cooperativa, dovrebbe gestire l'accoglienza dei profughi. Il
Comitato, quindi, presieduto da Donato Ventimiglia, ha ribadito la
richiesta di non trasformare la chiesa in albergo rigettando le
accuse di razzismo. “Noi – si legge nel documento – siamo le
stesse persone che hanno accettato senza esitazioni la realizzazione
nella nostra zona della “Città della pace” dove verranno
ospitati non otto poveri bambini con rendita giornaliera di oltre 40
euro ciascuno ma centinaia di poveri ragazzi senza rendita e, quindi,
senza speculazione. Il Papa ha detto alle curie di aprire le porte
delle loro chiese per ospitare i profughi non di togliere ai nostri
giovani locali di proprietà del Comune”.
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