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lunedì 6 marzo 2017

SCANZANO J. L'ARRIVO DEI MIGRANTI NELLA PARROCCHIA DI SAN GIULIO. IL COMITATO TERZO CAVONE: “LA CHIESA NON PUÒ DIVENTARE UN ALBERGO”

La protesta di Terzo Cavone il 29 gennaio scorso

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6.3.17

SCANZANO JONICO – Il Comitato di Terzo Cavone, la zona divenuta famosa perchè il Governo voleva ubicarvi nel 2003 il cimitero atomico d'Italia, costituitosi nelle scorse settimane per protestare contro la ristrutturazione di locali della chiesa di San Giulio per ospitarvi 12 rifugiati, è tornato a far sentire al sua voce in un lungo documento dal titolo “Quando l'illecito diventa lecito”. In esso, tra l'altro, è stato contestato il metodo con cui l'ente locale ha concesso l'autorizzazione a ristrutturare i locali adibiti a struttura religiosa alla parrocchia di San Giulio. Locali concessi gratuitamente alla stessa parrocchia che, tramite una cooperativa, dovrebbe gestire l'accoglienza dei profughi. Il Comitato, quindi, presieduto da Donato Ventimiglia, ha ribadito la richiesta di non trasformare la chiesa in albergo rigettando le accuse di razzismo. “Noi – si legge nel documento – siamo le stesse persone che hanno accettato senza esitazioni la realizzazione nella nostra zona della “Città della pace” dove verranno ospitati non otto poveri bambini con rendita giornaliera di oltre 40 euro ciascuno ma centinaia di poveri ragazzi senza rendita e, quindi, senza speculazione. Il Papa ha detto alle curie di aprire le porte delle loro chiese per ospitare i profughi non di togliere ai nostri giovani locali di proprietà del Comune”.

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