FOTO DI GRUPPO PER "LA VITA IN DIRETTA" |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 12.9.17
Il “Sogno di una notte a quel paese”, il percorso teatralizzato inventato sette anni fa a Colobraro dal duo Andrea Bernardo, sindaco, e Giuseppe Ranoia, regista, si è realizzato confermandosi anche nell'estate 2017 come il primo macroattrattore della Basilicata con un record di oltre 21mila presenze. “Merito di una organizzazione collaudata – ha dichiarato Bernardo -. Siamo felicissimi del riscontro che l’evento continua a riscuotere. Per noi si tratta di una riconferma che ci gratifica di tutti gli sforzi compiuti da una squadra che si avvale del contributo di centinaia di persone”. Accanto ai circa trenta figuranti che compongono il drappello di monachicchi, masciare, lupi mannari e morti parlanti (tutti attori non professionisti, fatta eccezione per Emanuele Asprella), infatti, lavorano altrettanti volontari tra addetti alla sagra dei prodotti tipici, al mercatino dell’artigianato locale e alle visite guidate al Palazzo delle esposizioni, dove è allestita la mostra fotografica “Con gli occhi della Memoria” di Franco Pinna insieme a quella su “La Civiltà contadina” ed alla “Casa contadina”. Qui, però, già si lavora all’ottava edizione. “Il rinnovato interesse nei confronti di Colobraro – ha continuato il primo cittadino - è uno stimolo a migliorare. Certo un decisivo traguardo lo abbiamo già raggiunto: essere riusciti a ribaltare l’immeritata nomea che faceva del nostro paese quello della sfortuna. Una cattiva fama nata da una leggenda che ci siamo divertiti a raccontare con leggerezza ed autoironia”. Una formula che ha attirato non solo un numero crescente di visitatori ma anche l’attenzione dei media nazionali e internazionali. “Quest’anno – ha concluso Bernardo - accanto agli articoli sulla stampa nazionale si è aggiunta la piacevole visita delle telecamere di Rai 1 de “La vita in diretta” e di Rai Com, che trasmette all’estero. La sfida, adesso, è trasformare la curiosità momentanea per Colobraro in un interesse duraturo per la straordinaria storia del nostro borgo, che non è solo certa mitologia alimentata dalle pagine di Ernesto De Martino”.
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