IL PREMIER GIOVANNI CONTE |
COSA SI PUÒ FARE NEI
GIORNI “ROSSI” E GLI SPOSTAMENTI CONSENTITI; LE REGOLE PER I
GIORNI “ARANCIONI” CON GLI SPOSTAMENTI POSSIBILI; LE REGOLE CHE
NON CAMBIANO. CONDIVIDIAMO DA WWW.CORRIERE DELLA SERA.IT
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10 ORE FA
NUOVO DECRETO NATALE, LE RESTRIZIONI E LE REGOLE DEFINITIVE: SPOSTAMENTI DAI PARENTI ANCHE NEI «GIORNI ROSSI»
Il decreto (non Dpcm) varato da Conte: possibili spostamenti per andare da parenti e amici, «verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione», anche nei giorni festivi e prefestivi. I movimenti saranno consentiti dalle 5 alle 22. Solo 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio saranno «arancioni»
di Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni
Il consiglio dei ministri ha varato, in vista delle feste di Natale, Capodanno ed Epifania, un nuovo decreto (non, questa volta, un Dpcm). Tre articoli soltanto, mezza pagina di divieti e raccomandazioni che daranno forma al primo Natale senza feste, né cenoni. Il decreto — frutto di una decisione «sofferta» — è stato annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una conferenza stampa, nella serata di venerdì 18 dicembre. Nel corso della conferenza stampa, Conte ha anche annunciato il varo di ristori dal valore di 645 milioni per bar e ristoranti «costretti alla chiusura»; altre misure, per altre categorie, sono in arrivo, ha detto, per i prossimi giorni.
Come anticipato dal Corriere, nei giorni festivi e
prefestivi compresi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio l’Italia
intera sarà «zona rossa», con una novità significativa: la
possibilità di uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni
di parenti e amici, pur se rispettando regole precise (elencate qui
sotto).
Il 28,29,30 dicembre e il 4 gennaio l’Italia sarà
invece in «zona arancione». Gli spostamenti tra comuni sarebbero
dunque vietati, ma in questi giorni «saranno consentiti gli
spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5000 abitanti
e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi
comuni». È vietato comunque recarsi nel capoluogo di provincia.
LE REGOLE PER I «GIORNI ROSSI» E GLI SPOSTAMENTI CONSENTITI
Ecco le regole per i giorni festivi e prefestivi: nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona rossa»: i negozi al dettaglio sono chiusi (tranne quelli inclusi in questo elenco); bar e ristoranti sono chiusi (ma si può prendere cibo da asporto fino alle 22, e ordinare a domicilio).
Le regole per la zona rossa impongono di non uscire
di casa se non per ragioni di salute, lavoro o necessità e urgenza:
in questi giorni, però, sarà consentito uscire di casa per andare
in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando
regole precise. Eccole:
- Le persone che si spostano non
possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli
minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti
conviventi;
- Lo «spostamento verso le abitazioni private è
consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra
le ore 5 e le ore 22», quindi è obbligatorio rispettare il
coprifuoco;
- Si può andare «verso una sola abitazione», e
questa deve essere «ubicata nella medesima regione»: per fare un
esempio, chi fosse andato a pranzo a casa dei nonni, non potrà
andare la sera stessa a cena dai cugini.
Il premier ha
parlato, nello specifico, di possibilità di «ricevere nella propria
abitazione fino a 2 persone non conviventi con eventualmente i propri
figli minori di 14 anni»: una specificazione ulteriore rispetto a
quanto precisato nel decreto, dove si parla di limiti allo
spostamento. «Un sistema liberaldemocratico non manda la Polizia in
casa, a meno che non ci una flagranza di reato», ha però
specificato il premier. «Noi non entriamo nelle case degli italiani,
è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con
l’autocertificazione». Conte ha poi parlato della possibilità di
verificare — con un «incrocio» delle autocertificazioni — se in
una casa ci sono più di due persone non conviventi.
Il testo
del decreto recita: «Durante i giorni festivi e prefestivi compresi
tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull’intero territorio
nazionale si applicano le misure di cui all’articolo 3 del decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 (quelle
delle «zone rosse», ndr) [...] lo spostamento verso le abitazioni
private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale
compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, verso una sola abitazione
ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori
rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui
quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone
disabili o non autosufficienti conviventi».
LE REGOLE PER I GIORNI «ARANCIONI» E GLI SPOSTAMENTI CONSENTITI
Ecco le regole per i giorni «arancioni»: nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020, e nel giorno 4 gennaio 2021, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona arancione» (fatte salvo le Regioni con regole più restrittive, come ad esempio il Veneto): i negozi sono aperti fino alle 21; bar e ristoranti sono chiusi (ma si può prendere cibo da asporto fino alle 22, e ordinare a domicilio).
Non ci si potrà spostare al di fuori dal
proprio comune, ma con una importante eccezione già accennata sopra:
si potrà uscire da un Comune se la popolazione non supera i 5.000
abitanti e se il Comune dove ci si vuole spostare non è più lontano
di 30 chilometri. Resta vietato in ogni caso uscire dal proprio
Comune se ci si vuole recare nel capoluogo di provincia.
Il
testo del decreto recita: «nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4
gennaio 2021 si applicano le misure di cui all’articolo 2 del
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020
(quelle delle «zone arancioni», ndr), ma sono altresì consentiti
gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000
abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai
relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso
i capoluoghi di provincia».
LE REGOLE CHE NON CAMBIANO
Il nuovo decreto legge su cui il governo ha trovato
un’intesa dopo giorni di riunioni, polemiche e litigi lascia in
vigore tutte le norme previste dal precedente decreto legge numero
158 all’articolo 1, comma 2: «Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio
2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i
territori di diverse regioni o province autonome». Il rientro alla
propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito. È
invece vietato andare nelle seconde case «ubicate in altra Regione o
Provincia autonoma» e, il 25, 26 dicembre e 1 gennaio, anche in
altro comune.
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