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martedì 12 luglio 2022

SANITA' IN BASILICATA. I POCHI MEDICI ANCORA IN SERVIZIO SONO SOTTO STRESS, SOTTO L'ATTACCO DEI VIOLENTI E DELLA MALAGESTIO DEL SERVIZIO SANITARIO. AD OGNI LIVELLO

DOPO L'AGGRESSIONE DEI GIORNI SCORSI AL DOTTOR SALVATORE TARDI, NELL'OSPEDALE MADONNA DELLE GRAZIE DI MATERA, E DOPO I TANTI COMMENTI QUASI GIUSTIFICATIVI DELL'AZIONE SCONSIDERATA E VIOLENTA DELL'AGGRESSORE, HO SENTITO IL BISOGNO DI INTERVENIRE. COME MEDICO E COME CITTADINO. PROFESSIONISTI E PAZIENTI, A MIO PARERE, SONO DALLA STESSA PARTE DELLA BARRICATA. LE COLPE DELLE DIFFICOLTÀ DELLE NOSTRE STRUTTURE SANITARIE SONO DELLA POLITICA NON DEI MEDICI. CHE DIVENTANO IL BERSAGLIO DELLA RABBIA DEGLI ASSISTITI FRUSTRATI ANCHE LORO DALLE INEFFICIENZA DEL SISTEMA O CHE MAL SOPPORTANO QUALCHE NO A RICHIESTE IMPROPRIE O ILLECITE. DI SEGUITO L'ARTICOLO INTEGRALE  

Il dottor Salvatore Tardi è un signor medico. Posso affermarlo poichè l'ho conosciuto personalmente e professionalmente, premuroso nei confronti dei miei pazienti, anche quando erano stati dimessi dal suo reparto. Persone con età avanzata e comorbilità, decadute nelle loro difese organiche, inappetenti, disidratati. Pazienti complessi. Ma a tutti, insieme, anche coi familiari, abbiamo sempre cercato di dare un aiuto. Ho ritenuto, quindi, quantomeno ingenerosi alcuni commenti sui social dopo quanto gli è accaduto. Commenti quasi giustificativi dell'azione sconsiderata e violenta dell'aggressore tanto da sentire il dovere di scrivere questo intervento.

La verità, a mio parere, è che medici e pazienti sono sulla stessa barca contro le inefficienze della politica. Ad ogni livello. E dovrebbero, questo sì, parlarsi di più fra loro. I primi sono sotto stress e non solo a causa del Covid-19. Sono pochi. Coprono turni massacranti. Debbono recuperare decine di giorni di ferie. Trascurano i loro affetti. Se fossero applicati in Italia gli orari di lavoro europei gli ospedali lucani chiuderebbero. Il numero chiuso a medicina va abolito o, quantomeno, rimodulato. Altrimenti rimarremo senza professionisti della sanità. La politica deve provvedere. Questa è la cosa più importante. Avere più medici, infermieri, personale socio-assistenziale. Altrimenti ogni riforma non potrà mai essere realizzata. E l'errore, in medicina, è sempre dietro l'angolo. Non esiste la medicina perfetta. Esiste quella dell'impegno e della volontà, deontologica, di aiutare i pazienti con scienza e coscienza. Ecco perchè la violenza su chi si impegna per la nostra salute è inconcepibile. E non ha scusanti.

Certo, i pazienti, e veniamo agli altri protagonisti della vicenda, sono frustrati dalle inefficienze del sistema nel suo complesso, dalle lunghe liste di attesa, dalla mancanza o riduzione di prestazioni e servizi, dalle estenuanti ore nei pronto soccorso, da qualche rifiuto a richieste improprie se non illecite. Inefficienze che diventano quasi “storiche” in Regioni, come la nostra e le altre del Sud, già in sofferenza, rispetto a quelle del Nord. L'intramoenia, ad esempio, la visita con la “mutua” fra 2 anni mentre a pagamento è per domani, è una offesa, soprattutto in periodi di crisi economica. Ma anche qui c'entra la politica. Che potrebbe abolire o ridimensionare drasticamente il... mercato.

Insomma, dobbiamo pensare a come vanno le cose in sanità quando andiamo a votare. Aggredire i medici non fa altro che aggravare un mondo, quello dell'assistenza e della sanità, già in fortissima sofferenza.

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