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giovedì 4 agosto 2022

POLITICA. LE ELEZIONI DEL 25 SETTEMBRE. IO VOTO QUEL PARTITO, IO QUELLO. IO VOTO TIZIO, IO CAIO. MA C’È CHI DICE: “IO MI ASTENGO. E VOGLIO CONTARE”

                      SONDAGGIO

COSA PENSATE DELLA PROPOSTA DEL MOVIMENTO ASTENSIONISTA POLITICO ITALIANO (MAPI) CHE DICE “NO ALLA PARTITOCRAZIA, ALLA SPARTIZIONE DEL POTERE CON MANUALE CENCELLI, ALLO SPECCHIETTO PER ALLODOLE DELLA RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI” CHIEDENDO DI NON ESCLUDERE DAL COMPUTO ELETTORALE IL VALORE POLITICO DI MILIONI DI ELETTORI CHE SI ASTENGONO? IL MAPI CHIEDE CHE NON VADANO ATTRIBUITI SEGGI PROPRORZIONALMENTE AL COMPUTO DEGLI ASTENUTI. SE IN BASILICATA, AD ESEMPIO, LE ASTENSIONI EQUIVALGONO ALLA ELEZIONE DI UN SENATORE ALLORA QUEL PARLAMENTARE NON VA ATTRIBUITO, COME AVVIENE ADESSO, AD UN PARTITO. Il MAPI, INOLTRE, CHIEDE DI ESSERE INVITATO AI TALK SHOW TELEVISIVI. COSA PENSATE DI QUESTA PROPOSTA PER L’ATTRIBUZIONE DEI SEGGI? A VOI IL DIRITTO DI… VOTO. DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE DIFFUSO DAL MAPI 

FONTE MOVIMENTO ASTENSIONISTA POLITICO ITALIANO

E PER FAVORE NON CHIAMATELA PIÙ “ASTENSIONE

Fra poco meno di due mesi saremo chiamati con anticipo alle urne.

Per la drammatica situazione politica, economica e sociale che sta investendo l’Italia, ma non solo, sono molte le personalità istituzionali ed intellettuali, Presidente Mattarella e Papa Francesco in primis, che avrebbero preferito che questo importante appuntamento elettorale fosse invece giunto a conclusione del suo fisiologico iter, facendolo coincidere con la sua naturale scadenza.

Senza entrare nel merito delle critiche che si potrebbero o meno rivolgere al governo Draghi di cosiddetta unità nazionale, che di unità non è stato, a noi preme sottolineare l’atavica ingovernabilità della quale sono responsabili “tutti”, ma proprio “tutti” i partiti politici nostrani, protagonisti esclusivi del destino e della storia dell’Italia, che continuano a non esitare minimamente nel mandare tutto all’aria pur di soddisfare e salvaguardare i propri interessi di bottega.

La perenne conflittualità del Bel Paese è direttamente collegata alle guerre becere tra bande dei partiti (neanche più ideologiche come invece era un tempo), alimentate sempre di più dalla sola sete e bramosia per il potere, e dal desiderio bulimico della sua gestione che continua a depredare all’inverosimile quelle che sono, sotto gli occhi di tutti, le sempre più malridotte risorse dello Stato.

Questa frenetica corsa per il potere si dirama, poi, in tutto il sistema istituzionale, ma soprattutto nelle decine di migliaia di enti pubblici e partecipati dove la millimetrica spartizione del potere e delle risorse ad esso collegate non avvengono per una legge, ma grazie al fatidico manuale Cencelli che fa sì che questa perenne fame possa continuare ad essere soddisfatta da chi continua a sguazzare in lungo e in largo alle spalle di un popolo sempre più emarginato e spremuto.

Altro che lo specchietto per le allodole della riduzione del numero dei parlamentari, che invece sta aumentando ancor di più lo spadroneggiamento dei partiti!

Ma come è stato possibile arrivare a tutto ciò? Quali sono i meccanismi che hanno portato a sì tanta deriva? Secondo noi tutto nasce da un lapalissiano equivoco.

Quello attribuito, appunto, all’espressione del voto “non utile”, altrimenti definito come astensione.

Che cos’è il voto in una democrazia? Noi lo stiamo ripetendo all’infinito: “il voto non è l’apposizione di una crocetta su una scheda elettorale, ma l’atto di una delega politica che ogni elettore può consegnare o meno ad una coalizione, partito o candidato”.

Esso, il voto, non può essere ascritto ad un’imposizione nell’esercitare tale atto finale a prescindere, ma è il frutto delle valutazioni politiche che ogni elettore è tenuto ad effettuare per dovere civico.

E se l’elettore sovrano, a conclusione di questi suoi ragionamenti liberi e incondizionati ritiene di non dover delegare alcuna coalizione/partito/candidato, non significa che non ha votato, ma lo ha legittimamente fatto anche se in maniera non utile per qualsivoglia “pretendente al trono”.

Il degrado politico e democratico che a grandi passi sta sconvolgendo la nostra democrazia e il nostro sistema politico ed istituzionale deriva proprio da ciò, con un’insieme di partiti, avventurieri e faccendieri ai quali non frega assolutamente nulla dei destini della nazione e della sovranità dei suoi cittadini.

A tutti loro senza alcuna distinzione, siano di destra, sinistra, centro, terrieri, planetari o stellari, vorremmo solo chiedere una cosa: ma se tutta la massa dei cosiddetti “astenuti o non votanti” decidesse invece di convogliare il proprio voto verso un’aggregazione che la allettasse, le spartizioni sovradimensionate del potere alle quali assisteremo dopo il 25 settembre sarebbero le stesse di quanto invece si prefigura?

Ma come si fa a escludere dal computo elettorale il valore ed il pensiero politico di milioni di elettori?

E ancora, è democraticamente ineccepibile oltre che lecita la mega-discriminazione e disinformazione politica che quotidianamente assistiamo nei notiziari tg e nei dibattiti di approfondimento mediatico dei talk show ad esclusivo vantaggio dei soliti noti?

IL MOVIMENTO ASTENSIONISTA POLITICO ITALIANO

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