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giovedì 8 dicembre 2022

BASILICATA NELLA TOP FIVE DELLA CLASSIFICA DELLE… SCORIE NUCLEARI! QUANTE RIFIUTI RADIOATTIVI, INFATTI, ALL’ITREC DELLA TRISAIA! L’ISIN (ISPETTORATO NAZIONALE PER LA SICUREZZA NUCLEARE E LA RADIOPROTEZIONE): “DAL 2020 AL 31 DICEMBRE 2021 INCREMENTO DI BEN 296 METRI CUBI DI MATERIALE, QUARTA REGIONE D’ITALIA PER INCREMENTO”

ED ANCORA: “LA BASILICATA E AI VERTICI NAZIONALI ANCHE NELLA CLASSIFICA DELLA RADIOATTIVITÀ COMPLESSIVA. E’ TERZA DOPO PIEMONTE E CAMPANIA, CON L'8,74% DEL TOTALE”. DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA DELL’ISIN E LA SCHEDA INTEGRALE DELL'IMPIANTO ITREC DI ROTONDELLA 

LE BARRE DI ELK RIVER NELLA PISCINA DELL'ITREC DI ROTONDELLA


FONTE UFFICIO STAMPA ISIN

CRESCE LIEVEMENTE IL VOLUME DI RIFIUTI RADIOATTIVI DETENUTI IN ITALIA. IN NEGATIVO, INVECE, IL BILANCIO IN TERMINI DI RADIOATTIVITÀ

DIMINUISCONO I RIFIUTI RADIOATTIVI PRESSO LE CENTRALI DI CAORSO E GARIGLIANO. IN AUMENTO QUELLI PRESENTI NELLA CENTRALE DI LATINA.

ISIN PUBBLICA L’INVENTARIO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI AGGIORNATO AL DICEMBRE 2021

Nel 2021, cresce il volume dei rifiuti radioattivi detenuti in Italia: il totale, al 31 dicembre dello scorso anno, è di 31.812,5 m3, con un aumento di 60,9 m3 rispetto al 2020.

Le variazioni in positivo, in termini di volume, coinvolgono le regioni Piemonte (da 5384 m3 a 5.824 m3, +440 m3), Toscana (da 894 m3 a 1.034 m3, +140 m3), Lazio (da 9.504 m3 a 10.026 m3, +522 m3), Basilicata (da 3.526 m3 a 3.822 m3, +296 m3) e Puglia (da 535 m3 a 625 m3, +90,53 m3): a determinare questo aumento è la produzione di nuovi rifiuti radioattivi, determinata da attività di smantellamento e/o bonifica.

Diminuisce, al contrario, il volume di rifiuti radioattivi detenuti in Lombardia, Emilia Romagna e Campania. La variazione, in negativo, in Lombardia (da 6.167 m3 a 6.110 m3, -57 m3) è determinata dal bilancio tra nuovi rifiuti prodotti e trattamento di riduzione di volume su quelli già presenti lo scorso anno; nel caso dell’Emilia Romagna, la sostanziale diminuzione dei rifiuti (da 2.837 m3 a 1.880 m3, - 957 m3) è dovuta al completamento del trasferimento in Slovacchia delle resine della Centrale di Caorso per il loro condizionamento mediante incenerimento. Il volume di rifiuti presso la Centrale di Caorso è infatti passato da 1.816,52 m3 (dato del 2020) a 1.201,01 m3 al 31 dicembre 2021 (-615,51 m3).

L’invio di materiali metallici radioattivi dalla Centrale di Garigliano all'estero, per il loro trattamento mediante fusione, è all’origine della diminuzione di rifiuti radioattivi detenuti in Campania (da 2.905 m3 a 2.490 m3, -415 m3).

Attività di smantellamento e bonifica, invece, all’origine dell’aumento di rifiuti radioattivi presenti nella Centrale di Latina (2.389,88 m3, +540,88 m3 rispetto al 2020). Ed è proprio il Lazio a confermarsi la regione con il volume maggiore di rifiuti radioattivi detenuti: con 10.026 m3, detiene il 31,52% del totale nazionale.

Queste e altre informazioni sono contenute nel nuovo “Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi” dell’ISIN, da oggi disponibile online sul sito web www.isinucleare.it.

Il documento contiene informazioni relative a volumi, masse, stato fisico, attività specifica, contenuto di radioattività e condizioni di stoccaggio dei rifiuti, compresi il combustibile esaurito e le sorgenti dismesse. Predisposta sulla base dei dati che, annualmente, i diversi operatori, ai quali compete la responsabilità primaria della detenzione e gestione in sicurezza dei rifiuti stessi, trasmettono all’Ispettorato, la nuova edizione è aggiornata al 31 dicembre 2021.

In termini di radioattività, la regione che figura al primo posto è il Piemonte (2.023.654 GBq, pari al 72,65% del totale nazionale), seguito da Campania (353.868 GBq, pari al 12,70% del totale), Basilicata (243.578 GBq, l’8,74% del totale), Lombardia (98.396 GBq, 3,53%), Lazio (57.758 GBq, 2,07%) Toscana (7.007 GBq, 0,25%), Emilia Romagna (1.125 GBq, 0,04%) e Puglia (8 GBq).

In calo l’attività di sorgenti dismesse (-37.997,5 GBq rispetto al 2020, per un totale di 837.788,2 GBq) e combustibile irraggiato (-863,2 TBq rispetto al 2020, per un totale di 33.280,3 TBq): questa variazione è dovuta al fenomeno fisico del decadimento dell'attività di tali rifiuti.

Il 99% del combustibile irraggiato delle quattro centrali nucleari nazionali dismesse non si trova più in Italia: è stato inviato in Francia e in Gran Bretagna, dove è stato sottoposto a riprocessamento. I rifiuti radioattivi generati faranno rientro in Italia.

L’attività totale dei rifiuti radioattivi detenuti in Italia è pari a 2.785.393,9 GBq, con una diminuzione, rispetto al 2020, di 43.541,16 GBq.

I rifiuti radioattivi presenti in Italia, secondo la classificazione vigente (D.M. 7 agosto 2015) sono: a vita molto breve (1014 m3, con una diminuzione pari a 277,41 m3 rispetto al 2020), ad attività molto bassa (17.096,64 m3, con un aumento di 2.478,35 m3), a bassa attività (10.426,43 m3, -2.273,64 m3 rispetto al 2020) e a media attività (3.275,39 m3, +133,56 m3).

Il rapporto ISIN contiene, inoltre, informazioni in merito a materiali e rifiuti radioattivi derivanti da attività di bonifica e stoccati in depositi locali. Si tratta di contaminazioni derivanti da eventi incidentali di fusione di sorgenti radioattive verificatesi presso installazioni industriali. L’Inventario ne riporta l’elenco aggiornato a seguito delle ricognizioni effettuate in collaborazione con le ARPA/APPA e con le prefetture interessate, con l’indicazione della tipologia di rifiuto prodotto, l’isotopo rilevato, la stima dell’attività, della massa e del volume.

Le installazioni industriali monitorate sono attualmente 18, di cui 15 in Lombardia, 1 in Veneto e 2 in Toscana.

L’Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi ISIN è disponibile sul sito web istituzionale al link:

https://www.isinucleare.it/sites/default/files/contenuto_redazione_isin/inventario_dei_rifiuti_

radioattivi_2022_aggiornamento_dati_al_31_dicembre_2021.pdf

 

LA SCHEDA IMPIANTO ITREC - ROTONDELLA (MT) - ESERCENTE SOGIN SPA



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