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domenica 4 febbraio 2024

LA TRAGEDIA. FURGONE UCCIDE UN CINGHIALE SU UNA STRADA PROVINCIALE, UNA DONNA DI 45 ANNI MUORE NON RIUSCENDO AD EVITARE CON LA SUA AUTO LA CARCASSA

SUL POSTO I CARABINIERI, I VIGILI DEL FUOCO, I MEDICI DEL 118. DOVE È ACCADUTO QUESTO DRAMMATICO INCIDENTE STRADALE CHE, TUTTAVIA, POTREBBE CAPITARE, PURTROPPO, SU OGNI STRADA PROVINCIALE DI TUTTE LE REGIONI DEL NOSTRO SUD? QUALI LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO E SINDACALE? LE RISPOSTE SONO NELLA SEGUENTE NOTIZIA INTEGRALE 

L'AUTO DI SILVIA BASTELLI DOPO L'IMPATTO CON LA CARCASSA DEL CINGHIALE ( FOTO CIA CASTELLANETA FACEBOOK)

SILVIA BASTELLI (FOTO LAGAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT)

L'INCIDENTE DI GINOSA (FOTO LAGAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT)

FONTE LAGAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT

IMPATTO MORTALE

GINOSA, FURGONE UCCIDE UN CINGHIALE SULLA SP 580, DONNA MUORE NON RIUSCENDO AD EVITARNE LA CARCASSA

LA 45ENNE ALLA GUIDA DI UNA HYUNDAI TUCSON NON SAREBBE RIUSCITA AD EVITARE I RESTI DELL'ANIMALE, TRAVOLTO POCO PRIMA DA UN FURGONE CHE LO AVEVA INVESTITO E UCCISO

04 FEBBRAIO 2024

GINOSA – Un cinghiale attraversa la provinciale e provoca la morte di una donna. E' accaduto sabato sera sulla strada provinciale 580 che collega Ginosa Marina alla città di Ginosa.

Stando alle prime ricostruzioni, Silvia Bastelli, alla guida di una Hyundai Tucson, si sarebbe ritrovata davanti la carcassa di un cinghiale, travolto e ucciso poco prima da un van Ford con a bordo una famiglia, rimasto al ciglio della strada dopo l'improvviso attraversamento del cinghiale, un problema che da mesi denunciano cittadini e associazione della zona.

Sarebbe stato il furgone Ford ad investire uccidendolo l'animale. E poi sarebbe sopraggiunta la vettura guidata dalla 45enne che non sarebbe riuscita ad evitare la carcassa e l'impatto fatale. 

Sul posto i Carabinieri della compagnia di Castellaneta e della stazione di Ginosa, i Vigili del Fuoco, i sanitari del 118.

I funerali della donna saranno celebrati domani 5 febbraio, nella chiesa di San Martino vescovo a Ginosa.

LE REAZIONI

«La Regione si attivi per gli abbattimenti dei cinghiali, basta tentennamenti gli strumenti ci sono». Lo dichiara in una nota la senatrice Maria Nocco (Fdi) dopo l’incidente in cui ha perso la vita la 45enne Silvia Bastelli, avvenuto la scorsa notta sulla strada statale 580 tra Ginosa e Ginosa Marina, nel Tarantino, a causa di un grosso cinghiale sulla carreggiata.
«Almeno dinanzi alla tragica perdita di una vita, la Regione Puglia deve iniziare - aggiunge - a darsi da fare per fronteggiare l’emergenza fauna selvatica e smetterla con un lassismo che ha solo provocato danni all’economia e ora concorre al decesso di una donna di 45 anni, oltre a mettere ogni giorno a rischio la sicurezza dei pugliesi». «La sinistra - ritiene la parlamentare - continua a voler preferire il semplice monitoraggio: mi chiedo se per loro la presunta preservazione della biodiversità della fauna selvatica abbia più importanza della vita delle persone».

«Appena una decina di giorni fa, l’assessore regionale Anna Grazia Maraschio ribadiva, infatti, di non voler procedere - spiega la senatrice di Fdi - ad alcun abbattimento di animali dinanzi al ritrovamento degli esemplari nel comune salentino di San Cataldo».

Secondo Maria Nocco fino ad oggi «l'eccessiva presenza della fauna selvatica aveva creato squilibri sui territori a danno di bovini, equini, ovini, caprini ma anche cani e animali da cortile. «Oggi, purtroppo, registriamo un decesso che forse poteva essere evitato se le Istituzioni avessero fatto il proprio compito».

L’incidente stradale mortale avvenuto ieri sera a Ginosa (Taranto), provocato dall’attraversamento di un cinghiale, è frutto «di un’inerzia ingiustificabile, nonostante la straordinarietà dell’emergenza" e la responsabilità «andrà senza dubbio chiarita nelle sedi competenti». Lo spiega Vito Rubino, direttore dell’area Due Mari Taranto-Brindisi della Cia Agricoltori Italiani Pugla.
«Quanto accaduto - accusa - non è tollerabile, lo denunciamo da anni con video, interviste, convegni sul tema e note stampa. In Puglia, a causa delle solite lungaggini burocratiche, le attività di abbattimento selettivo non sono ancora state avviate perciò è evidente che qualcosa non ha funzionato». «L'attività venatoria ordinaria si è chiusa lo scorso 15 gennaio - ha spiegato Rubino - e i cinghiali, fino a quel giorno rintanati nei parchi protetti, ora stanno raggiungendo nuovamente i centri abitati».

«A nostro avviso, il mondo della politica, sia a livello regionale che nazionale, ha l’immediato dovere di rispondere con responsabilità ed atti concreti. Bisogna - dice - dare vigore al piano di abbattimento varato dalla Regione Puglia e ognuno deve fare la propria parte: Governo, Regione, Atc, associazioni venatorie, associazioni ambientaliste e associazioni agricole».
Per il presidente di Cia Agricoltori di Puglia e vicepresidente nazionale Cia, Gennaro Sicolo, «nell’ultimo anno il numero dei cinghiali in Puglia è triplicato: urge ottenere dal Governo opportune modifiche legislative e un quadro normativo nazionale che tenga conto delle dimensioni attuali del fenomeno cinghiali, con un numero di esemplari capace di moltiplicarsi ogni anno in modo esponenziale». «Adesso basta - conclude Sicolo - questa è un’emergenza che andrebbe gestita al pari di una pandemia».

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