IL
PROVVEDIMENTO APPLICATO PER IL “PRINCIPIO DI PRECAUZIONE”
LA GAZZETTA
DEL MEZZOGIORNO 7.6.16
GRASSANO-
“Stop alle trivelle nel territorio del mio comune”. Lo ha
stabilito, con tanto di ordinanza, il sindaco Francesco Sanseverino
applicando il “principio di precauzione”. Di fatto, l'ordinanza
servirà per vietare l'attività di trivellazione del progetto
Torrente Acquafredda, autorizzato dal 2010. La decisione, una delle
poche del genere se non la prima in assoluto adottata da un Comune,
potrebbe aprire un conflitto di interessi con altri enti, a partire
dai Ministeri competenti, dagli scenari imprevedibili. Ma ecco
Sanseverino: “Il fatto di invocare o no il principio di precauzione
è una decisione esercitata in condizioni in cui le informazioni
scientifiche sono insufficienti, non conclusive o incerte e vi siano
indicazioni che i possibili effetti sull’ambiente e sulla salute
degli esseri umani, degli animali e delle piante possono essere
potenzialmente pericolosi e incompatibili con il livello di
protezione prescelto”. Allora? “le autorizzazioni ministeriali
già rilasciate per ricerche di idrocarburi a Grassano possono di
fatto pregiudicare lo sviluppo del territorio con forte vocazione
turistica, eco-sostenibile, con agricoltura intensiva e bellezze
archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche, che sarebbero
compromesse oltre a costituire fonte di inquinamento acustico
rilevante e potenziale danno alla salute dei cittadini in merito
all'uso di sostanze chimiche utilizzate dalle compagnie petrolifere e
al potenziale sversamento di sostanze nocive oltre all'assenza di
studi scientifici in grado di escludere qualsiasi danno alla salute
dei cittadini e pericolosità per la loro incolumità”. Ma perché
un'ordinanza? Sanseverino: “La presente ordinanza è frutto di
valutazione istruttoria in ordine al fatto che non esistono studi
scientifici in grado di escludere la pericolosità dell'attività di
acquisizione di linee sismiche di tipo 2 D per l'ambiente e per la
salute dei cittadini. Da qui, il principio di precauzione: tutte le
attività petrolifere sono centri di pericolo d’inquinamento che
secondo l’Agenzia per l’Ambiente americana valgono un rischio da
7 a 8 su una scala il cui massimo grado è 9. Le perforazioni
petrolifere devono raggiungere grandi profondità nel sottosuolo per
trovare gli idrocarburi mentre gli acquiferi si trovano a profondità
minori e possono essere attraversati dalle perforazioni con rischi di
inquinamento delle acque di falda. Il territorio di Grassano, infine,
è a rischio idrogeologico e l’esteso degrado ambientale,
sperimentato prima del ventesimo secolo, ha provocato numerosi
problemi di drenaggio e di frane”.
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