ED ANCORA:
“SE VINCESSE IL SI AL REFERENDUM DECIDERÀ IL GOVERNO?”
SCANZANO
JONICO – E' qui il “nervo sensibile” della “questione
nucleare” non solo lucana ma nazionale. E' dal centro del
Metapontino che si levano, spesso, gli allarmi sulle possibili
ricadute in Basilicata di scelte relative al settore e, soprattutto,
all'ubicazione del Deposito unico delle scorie nucleari. Così,
appena è stata resa nota una dichiarazione del ministro
dell'ambiente, Gian Luca Galletti, secondo cui “i tempi per la
pubblicazione della Cnapi (un acronimo che sta per “Carta
nazionale delle aree potenzialmente idonee” ad ospitare il deposito
nazionale dei rifiuti radioattivi, ndr) non saranno lunghi, spero
entro la fine dell'anno”, è stato Pasquale Stigliani, il portavoce
del'associazione “ScanZiamo le scorie”, nata il 13 novembre del
2003 per contrastare il cimitero atomico nelle miniere di salgemma di
Terzo Cavone, a 500 metri dallo Jonio, a dichiarare: “La
pubblicazione della Cnapi subisce ancora ritardi. Nel frattempo
avanzano il vuoto politico e il silenzio intorno all'affare”. Una
dichiarazione di cui abbiamo chiesto spiegazioni. E l'esponente
antinucleare: “Ormai è chiaro che la Carta uscirà dopo il
referendum costituzionale di ottobre. Non conviene al Governo Renzi
fare uscire un documento in cui vi saranno indicati 100 siti d'Italia
in cui sarebbe possibile allocare le scorie radioattive del Belpaese.
Immaginate cosa accadrebbe in queste 100 realtà italiane?” Già,
potrebbe accadere quel che accadde nel novembre 2003 a Scanzano
Jonico con una intera regione bloccata per protesta per 14 giorni.
“La Cnapi – ha continuato il nostro interlocutore – doveva
uscire nell'agosto scorso poi a settembre e, infine, dopo le
amministrative di ieri. Ora, invece, la pubblicazione slitterà a
fine 2016. E' chiaro che il Governo spera di incassare il si al
referendum per accentrare i poteri sulla scelta nelle sue mani
esautorando le realtà e gli enti locali. Pur se ribadisce che non si
vorrà ripetere il “Caso Scanzano”, con una decisione assurda
calata dall'alto”. Rimane da chiarire la parola “affari”.
Stigliani: “Dalla realizzazione del Deposito ci guadagneranno in
pochi, quelli che lo costruiranno, ma ci rimetteranno in tanti,
quelli del territorio dove verrà realizzato. Il gioco, per noi, non
vale la candela”.
QUANTI
RITARDI NELL'ITER PER LA PUBBLICAZIONE DELLA CNAPI
SCANZANO
JONICO - L'iter per la scelta del sito dove saranno localizzati il
Deposito nazionale delle scorie radiottive e l'annesso Parco
tecnologico è descritto puntualmente nel Decreto n. 31 del 2010.
Iter avviato il 4 giugno 2014, data in cui Ispra (Istituto superiore
per la protezione e la ricerca ambientale) ha pubblicato i “Criteri
per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di
rifiuti radioattivi di bassa e media attività”. Il successivo 2
gennaio la Sogin, la spa pubblica incaricata dal Governo di
localizzare, realizzare e gestire Deposito e Parco, ha consegnato a
Ispra la sua proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente
idonee (Cnapi) ad ospitare le due strutture. Il 13 marzo 2015 Ispra
ha consegnato al ministero dello Sviluppo economico ed a quello
dell’Ambiente la sua relazione sulla proposta di Cnapi. Il 16
aprile 2015 i due ministeri hanno richiesto, entro 60 giorni, a Sogin
e Ispra approfondimenti tecnici sulla proposta per avere, come
previsto dal quadro normativo, tutti gli elementi necessari ad
esprimere il nulla osta alla pubblicazione della Carta. Il 20 luglio
2015 Ispra ha consegnato l'aggiornamento della relazione sulla
proposta di Cnapi per il nulla osta ministeriale alla pubblicazione.
Nulla osta ancora atteso.
Nessun commento:
Posta un commento