MA GLI AVVISTAMENTI, ORMAI, NEL
TERRITORIO DEL CENTRO JONICO, SONO QUOTIDIANI. ANCHE DI GIORNO GLI UNGULATI
CIRCOLANO INDISTURBATI NELLA PINETA COSTIERA. TRA POCO, SICURO, LI VEDREMO ANCHE IN
SPIAGGIA. FRANCESCO CUPPARO, PREDECESSORE DI GALELLA: “IL PIANO DI CATTURA,
ORGANICO, C’E’. BASTA ATTUARLO”. DI SEGUITO LA NOTIZIA CON IL NOSTRO ARTICOLO IN MERITO
DEL 5 MAGGIO SCORSO E L’INTERVENTO DI CUPPARO DEL 22 MAGGIO
FOTO ALESSANDRO GALELLA FACEBOOK |
FONTE PIANO DI AZIONE: EMERGENZA CINGHIALI, REGIONE BASILICATA |
FONTE ALESSANDRO GALELLA FACEBOOK
GABBIE PIENE A POLICORO. GRAZIE ALLA GRANDE FATTIBILITÀ DEL SINDACO E LA SUA AMMINISTRAZIONE.
AFFRONTEREMO CON OGNI FORZA QUESTO PROBLEMA.
FILIPPO MELE GIORNALISTA 5 MAGGIO
202
POLICORO. PRIMA BATTUTA DI CACCIA AL CINGHIALE NELLA PINETA. ABBATTUTI DUE CAPI. E’ LOTTA DURA AL SOVRAFFOLLAMENTO DI SUIS SCROFA
IL SINDACO ENRICO BIANCO: “L’OPERAZIONE, GESTITA DALLA REGIONE, SARÀ RIPETUTA”. IL VICEPRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, FRANCESCO FANELLI: “BATTUTE NECESSARIE. TROPPI DANNI ALL’AGRICOLTURA ED ALLA SICUREZZA STRADALE. ED OCCORRE CONTRASTARE LA PESTE SUINA”. LA NOTIZIA È LEGGIBILE CLICCANDO SUL LINK https://filippomele.blogspot.com/2023/05/policoro-prima-battuta-di-caccia-al.html
POLICORO - Non sarà stata come la caccia al cinghiale organizzata per il barone Giulio Berlingieri e la sua consorte nel Bosco Pantano nel periodo precedente la seconda guerra mondiale ma poco ci manca. Stamane, infatti, dalle ore 6.30, una squadra di otto selecontrollori, tra agenti della Polizia ambientale regionale e cacciatori selezionati dall’Atc (Ambito territoriale di caccia), con i cani, hanno effettuato la prima battuta di caccia al cinghiale nella pineta costiera. Per la precisione nel tratto antistante il Lido centrale del litorale del Comune del Metapontino. Non senza, però, che la Polizia locale avesse interdetto alla circolazione veicolare e pedonale tutto il tratto interessato. Un’operazione voluta dalla Regione Basilicata nel suo Piano di prelievo selettivo della specie suis scrofa a cui ha assistito il sindaco Enrico Bianco. Il primo cittadino di Policoro come il novello barone Berlingieri? “No - ha riso alla nostra ironica domanda il nostro interlocutore. Il problema è serio. La pineta è piena di questi animali. Mai era stata effettuata una battuta del genere nel bosco costiero. E di cinghiali ne sono venuti fuori diversi. Due quelli abbattuti e consegnati ad una ditta della provincia di Potenza rientrante nella filiera individuata dalla Regione”. Continueranno queste azioni di contrasto al sovraffollamento di ungulati? “Certo. Il rammarico, però, è che siamo arrivati a maggio. Avremmo preferito farle da settembre in poi. Si è perso tempo per tutte le autorizzazioni del caso”. Sarebbe auspicabile che le battute interessassero tutto il Metapontino? Bianco: “Sicuro”.
Ed ecco il pensiero in merito del vicepresidente della Giunta regionale, Francesco Fanelli: “Non si tratta di portare avanti una lotta dura contro i cinghiali. Il fatto è che siamo di fronte ad una emergenza che dura, ormai, da diversi anni. Il sovraffollamento è dannoso per l’agricoltura ma anche per la sicurezza stradale. Questi animali, ormai, sono arrivati nelle città. E bisogna contrastare la peste suina. Le battute. E, le altre misure di contrasto, continueranno non solo a Policoro ma su tutto il territorio Metapontino e su quello regionale secondo i piani da noi adottati”.
FONTE FRANCESCO CUPPARO FACEBOOK 22 MAGGIO 2023
PER CONTRASTARE L’EMERGENZA CINGHIALI, sempre più pericolosa per le persone e per i danni agli agricoltori, in maniera efficace e con strumenti straordinari e di facile attuazione, c’è un piano di azione a cui ho lavorato da assessore alle Politiche Agricole e che è stato condiviso da associazioni agricole e di cacciatori il 7 settembre dello scorso anno. Al neo assessore Galella è sufficiente riprenderlo negli uffici del Dipartimento e darne applicazione. Così Francesco Cupparo, già assessore regionale alle Politiche Agricole, che aggiunge: mi fa piacere che a ricordarsene siano organizzazioni agricole e di cacciatori, come i sindaci e tanti cittadini. Si tratta di uno strumento snello con una proiezione triennale e un finanziamento già spendibile che ammonta a 3 milioni di euro (di cui 1,8 milioni fondi P.O. Val d’Agri con interventi da attuare nei 35 Comuni del comprensorio). In esso – continua – sono contenuti interventi finalizzati ad incentivare tutte le possibili azioni di contrasto alla crescita esponenziale di cinghiali che registra un incremento annuo dell’ordine di 20mila. Tra le azioni strategiche individuate: il corrispettivo ai cacciatori che consentirà di allargare la platea degli esecutori materiali degli abbattimenti attraverso l’ assegnazione di un congruo ristoro per le spese sostenute; la fornitura di “chiusini” agli agricoltori con incentivo per l’installazione e la gestione; la predisposizione di un servizio di raccolta dei cinghiali abbattuti; la collaborazione con il Servizio Veterinario fondamentale per un efficiente monitoraggi sanitario; la dislocazione di un numero congruo di celle refrigeranti; attività logistiche di raccolta delle carcasse; attivazione di un centro di lavorazione delle carne di cinghiale. Dunque non resta altro che procedere – conclude Cupparo.
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