L’UNITÀ DI CRISI SANITARIA: “LE NOSTRE STRUTTURE STANNO SOFFRENDO CON CONSEGUENZE SU OPERATORI E CITTADINI CON LISTE DI ATTESA E LA MOBILITÀ FUORI REGIONE PEGGIORATE. ED ORA DOBBIAMO COMBATTERE ANCHE LA CONFUSIONE”. COSI', IL PORTAVOCE MICHELE CATALDI: "IO CANDIDATO ALLA REGIONE? L'UNICO MIO INTERESSE E' SALVARE LA SANITA' LUCANA". DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
FONTE UNITA’ DI CRISI SANITARIA BASILICATA
Sono Michele Cataldi e sono portavoce de L’unità di crisi sanitaria Basilicata a cui aderiscono numerose strutture private del servizio pubblico che, dall’agosto dell’anno scorso, a causa di decisioni regionali, sono entrate in un periodo di crisi economica e gestionale che non sembra avere fine.
L’unità di crisi sanitaria rappresenta quindi le strutture che stanno soffrendo le difficoltà e che erogano prestazioni specialistiche avendo come unico scopo di uscire da una situazione in cui, al disfacimento del sistema di sanità pubblica delle strutture, corrispondono inevitabilmente conseguenze sul lavoro degli operatori sanitari e principalmente sui cittadini che hanno bisogno delle prestazioni che questi producono.
Dicevamo che è da oltre un anno che si trascina questa tormentata e angosciante vicenda che continua a rotolare ogni giorno che passa, in un peggioramento delle liste di attesa e della mobilità sanitaria fuori regione. Addirittura, a ciò si aggiunge la rinuncia alle cure per chi non può permettersi di pagarle di tasca propria.
Da oltre un anno le cose sono precipitate, ed è ancora in corso verso il governo regionale una contesa e un dialogo che alterna momenti di protesta a momenti di proposta. Noi non abbiamo mai fatto mancare entrambe le cose: di fronte a decisioni palesemente sbagliate della regione abbiamo protestato e però, immediatamente abbiamo costruito proposte di soluzione per proteggere il nostro lavoro ed anche la salute dei cittadini lucani.
Le nostre iniziative hanno sempre avuto una inflessibile regola di base: la trasparenza pubblica. Abbiamo prodotto decine e decine di comunicazioni stampa, lettere al governo regionale e ai consiglieri, siamo andati in audizione presso le commissioni consiliari, organizzato manifestazioni pubbliche e proteste sotto il palazzo regionale e molto altro ancora. Lo abbiamo fatto coinvolgendo il più possibile i cittadini, i nostri collaboratori, i sindacati, i comuni e i sindaci, i partiti, le associazioni, le prefetture, il governo nazionale, insomma, tutto si potrà dire tranne che rimproverarci di mancata trasparenza. Eppure, accade anche questo. E al fronte con la regione si aggiungono altri fronti. Di chi vuole strumentalizzare, insinuare sospetti inconsistenti, mistificare e confondere intorbidendo le acque, in una parola creare confusione.
E quindi, sebbene, il nostro obiettivo prioritario rimane quello di mettere in primo piano la crisi sanitaria e la sua pur possibile, immediata soluzione, dobbiamo anche fronteggiare la confusione creata ad arte da tutti quelli a cui questa crisi fa comodo, di certo non per il bene dei lucani. Sentiamo il dovere, senza fuorvianti polemiche, di reagire alle inesattezze, che qualcuno potrebbe anche definire falsità e calunnie (ma magari questo potrebbe venire stabilito in altra sede) dette senza contraddittorio chissà con quale scopo chiaramente ancora misterioso e quindi non divulgabile. E lo facciamo con questo mezzo virtuale che abbiamo chiamato re-act cioè reazione. Non è possibile restare a guardare senza far nulla, si deve devono smentire pubblicamente le falsità con atti e fatti. Dobbiamo raccontare un’incredibile storia vera che per quanto incredibile è vera!
L’occasione in questi giorni ci viene data per riassumere una sfilza di faziose informazioni che circolano e che sono le seguenti:
1. Il rappresentante Cicas presiederebbe un coordinamento che rappresenta il 75% della sanità privata lucana, cos’è Cicas e, soprattutto, è vero? C’è un coordinamento della sanità privata
2. C’è chi sostiene che c’è
uno Stato confusionale degli ultimi due anni;
3. Chi si affanna a dire che
l’Unità di Crisi non ha titolo per tentare di risolvere questi problemi
4. Chi dice di non sapere
bene che cos’è questa Unità di Crisi
5. Chi dice che l’Unità di
Crisi rappresenta gli interessi solo di 2, 3 o 4 strutture.
6. Chi dice che l’unità di
crisi fa proclami minacciosi e violenti. Vedremo quali sarebbero.
7. Che, al di là degli
annunci, nessuna struttura è fallita.
8. Addirittura, che è L’Unità
di Crisi che ha creato le liste di attesa.
9. Che ci sia un rapporto
incestuoso fra la Regione Basilicata e l‘Unità di Crisi.
10. Che ci sono, corsie
preferenziali per l’unità di crisi.
11. Che ci vantiamo, come ha
detto il rappresentante Cicas, di aver scritto l’articolo 10, il cosiddetto
salva cure e salva lucani.
12. Che insomma, l’Unità di
Crisi non parla nell’interesse di tutte le strutture sanitarie accreditate.
13. L'Unità di Crisi non fa
riferimento alle questioni irrisolte dei mancati pagamenti 2016, 2017, ecc.
14. Ce lo mettiamo noi che dopo aver affrontato tutti questi punti faremo osservazioni finali. Buona informazione a tutti.
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