MA POCHI MINUTI FA IL PD LUCANO HA SMENTITO: “AVANTI CON DOMENICO LACERENZA, NONOSTANTE TUTTO”. MA NON E’ FINITA… . DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
DOMENICO LACERENZA |
FONTE CORRIERE.IT
DI GUIDO TORTORELLI
LA SCELTA DEL PROFESSIONISTA BARLETTANO, RESIDENTE DA OLTRE TRENT’ANNI A VENOSA (POTENZA), NON HA ENTUSIASMATO GLI ESPONENTI POLITICI LOCALI
Non c’è pace per la
coalizione di centrosinistra in Basilicata. In questi minuti, il dottore Domenico
Lacerenza sta valutando un clamoroso dietrofront. Dopo lunghi mesi di confronto
e accesi dibattiti, i partiti sembravano aver trovato la sintesi puntando sulla
figura del dottor Lacerenza, annunciato nella serata di mercoledì 15 marzo come
candidato presidente. Ma la scelta del professionista barlettano, residente da
oltre trent’anni a Venosa (Potenza), non ha entusiasmato gli esponenti politici
locali che lamentano la scarsa considerazione del territorio nella scelta
finale del candidato. Da qui il passo indietro di parecchi candidati
consiglieri e, di conseguenza, le difficoltà per la chiusura delle liste
elettorali, il cui termine ultimo è fissato sabato 23 marzo.
Una situazione difficile da digerire che, nelle scorse ore, ha portato a
diversi riunioni di coalizione nei comitati elettorali allestiti a Potenza. In
tanti nel Partito Democratico chiedono di ritirare il nome di Lacerenza e
puntare su una figura maggiormente inclusiva, dal momento che, ad oggi, i
partiti di Azione, Italia Viva e Partito Socialista Italiano fanno sapere di
non essere interessati ad aderire al campo largo lucano.
CRESCE LA TENSIONE
Dunque cresce la tensione nei
dem e nel centrosinistra con Giovanni Petruzzi, coordinatore regionale della Mozione
Cuperlo, che guida la contestazione. Attraverso un documento politico - firmato
da una vasta coalizione di attivisti, sindaci, amministratori e sindacalisti -
si esprime l’assoluta contrarietà verso la candidatura presidenziale di
Lacerenza, ritenuto privo di esperienza politica e imposto senza un adeguato
confronto democratico.
Nel documento si sottolinea la profonda delusione per «l’oligarchica
indicazione di uno stimato professionista completamente a digiuno di politica a
candidato presidente per sottostare agli incomprensibili veti del M5S». Una
decisione che «mortifica» le energie messe in campo attorno alla persona di
Angelo Chiorazzo (leader del movimento civico Basilicata Casa Comune che ha
tentato di candidarsi come presidente) e «svilisce il ruolo» del massimo
organismo di direzione politica del Pd di Basilicata.
I promotori evidenziano una «individuazione verticistica» del candidato
presidente della Regione. A loro avviso, in questo modo, quindi, «si offende la
dignità e l’autonomia del popolo lucano che si riconosce nel centrosinistra e
rischia di regalare, senza neanche l’onore delle armi, altri 5 anni di non
governo Bardi ai nostri avversari politici del centrodestra».
Per questo motivo, rivolgono un appello affinché si azzeri la situazione e si
converga sull’indicazione della migliore candidatura possibile per sconfiggere
il centrodestra. «Per noi, la migliore candidatura continua ad essere quella di
Angelo Chiorazzo, o in alternativa su una candidatura effettivamente
espressione del territorio, magari forgiatasi nell’impegnativa funzione
quotidiana di guidare uno dei nostri meravigliosi Comuni».
Un vero e proprio ultimatum da parte dei promotori, i quali valutano anche le
condizioni per promuovere autonomamente «un innovativo polo dell’orgoglio
lucano», che tenti di contrastare sia il centrodestra che l’attuale proposta di
centrosinistra nelle imminenti elezioni regionali del 21 e 22 aprile.
Dello stesso avviso anche Salvatore Margiotta, ex parlamentare Pd e componente
della direzione nazionale: “Testardamente unitari” per me vale anche per Azione
e Italia Viva. Tenerli fuori dalla coalizione in Basilicata è un grave errore
politico, oltreché masochismo elettorale», scrive su X (Twitter).
FONTE RAINEWS.IT
“AVANTI CON DOMENICO LACERENZA, NONOSTANTE TUTTO”.
Questa la decisione del Partito democratico dopo un'altra mattinata di fibrillazioni interne. Decisiva la volontà dei dirigenti nazionali di mantenere l'impegno preso da Elly Schlein con Giuseppe Conte sul nome del medico individuato mercoledì sera insieme a Basilicata Casa Comune, Alleanza Verdi Sinistra e +Europa. Tante le voci di dissenso interne al Pd.
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