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giovedì 8 gennaio 2015

“MA COSI' DISTRUGGONO LE TARTUFAIE NELLE PINETE DEL METAPONTINO”

SCANZANO JONICO. ALLARME, E' UNO SCEMPIO E NESSUNO INTERVIENE


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 8.1.15

SCANZANO JONICO - “Aiuto, stanno distruggendo le tartufaie della pineta costiera del Metapontino, da Nova Siri sino a Metaponto. Raccoglitori abusivi e senza scrupoli “arano” il terreno impedendo le cadute delle spore e, quindi, il rinnovarsi dei preziosi tuberi”. E' l'allarme lanciato da Alberto Marzano, body guard e cavatore da oltre sei anni, dopo che, insieme ad altri suoi colleghi raccoglitori, si è accorto di aree del bosco artificiale jonico lucano letteralmente dissodate con zappe ed altri strumenti “offensivi”. “Strumenti – ha spiegato il nostro interlocutore nel mentre ci ha accompagnati su alcune delle “scene del delitto” - che sono proibiti dalle leggi in vigore ma che, tuttavia, vengono usati impunemente. Ma c'è di più. Per raccogliere i tartufi c'è un calendario vero e proprio, come per la caccia. E questo calendario va per il bianchetto dal 15 gennaio 30 aprile mentre per lo “scorzone” o tartufo nero il periodo va dal 15 maggio al 30 settembre. Come potete vedere, però, la raccolta di tuberi piccoli, non maturi, non commestibili, anzi dannosi per la salute se usati acerbi, di cui sono vietati commercializzazione e consumo, è iniziata dal novembre scorso”. Ad opera di ignoti raccoglitori sia locali sia provenienti da altre regioni, come la Puglia. “Gente senza scrupoli che, così, facendo, non si rende conto di commettere uno scempio contro la natura mettendo a repentaglio la stessa vita delle tartufaie della nostra pineta”. Pineta che dà sia un ottimo bianchetto sia un ottimo “scorzone”. Che fare? Il nostro cavatore ha risposto citando la legge: “Devono intervenire gli agenti della Guardia forestale dello Stato e della Guardia provinciale. Lo so. E' difficile prendere in “flagranza di reato” questi avventurieri ma occorre tentare. L'anno scorso, ad uno di loro, beccato sul fatto, oltre ad una sanzione pecuniaria, furono sequestrati il furgone e tutta l'attrezzatura usata per zappare il sottobosco”. Marzano è uno dei 4000 raccoglitori con regolare cartellino della Regione Basilicata. Per raccogliere i tartufi, infatti, occorre un “patentino” ed occorre rispettare precise regole. “Tra Policoro e Scanzano – ha concluso - siamo più di cento a fare questo che per noi è diventato un hobby – lavoro, alternativa alla disoccupazione, capace di integrare il nostro reddito. Ma se continua questo andazzo anche la raccolta del tartufi terminerà”.


ASPETTO INQUIETANTE

LA PINETA COSTIERA JONICA ORA APPARE OCCUPATA DA “ACCAMPAMENTI” ABUSIVI

SCANZANO JONICO - “Accampamenti” abusivi nella pineta costiera jonica lucana. Ieri, nel mentre fotografavamo le tartufaie “arate” da raccoglitori senza scrupoli, abbiamo potuto verificare anche la presenza di quelli che appaiono come veri e propri luoghi di sosta di persone. Tende stese tra i rami degli alberi, ombrelloni fuori uso, sdraio ornai inservibili. “Ce ne sono molti di luoghi come questi”, ha spiegato Alberto Marzano, il raccoglitore di tartufi profondo conoscitore del bosco artificiale sullo Jonio. Probabilmente, si tratta di luoghi di “soggiorno” estivi abbandonati da “turisti” che oltre al mare utilizzano in questo modo selvaggio la natura. Esponendola al rischio di distruzione.

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