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giovedì 24 agosto 2017

NUCLEARE. SCANZIAMO LE SCORIE BATTE TUTTI SUL TEMPO. ECCO LE SUE OSSERVAZIONI SU PROGRAMMA NAZIONALE PRESENTATO DAL GOVERNO: “NO A RIFIUTI RADIOATTIVI IN BASILICATA”


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 24.8.17

SCANZANO JONICO - “Ecco le nostre osservazioni al Programma nazionale delle scorie nucleari elaborate dal Governo. Osservazioni che tutti, cittadini, enti, associazioni, possono presentare entro il 13 settembre prossimo. No ai rifiuti radioattivi in Basilicata”. Lo ha comunicato l'associazione ScanZiamo le scorie nata poche ore dopo la notizia, 13 novembre 2003, con cui il Consiglio dei ministri, premier allora Silvio Berlusconi, aveva reso noto che i giacimenti di salgemma di Terzo Cavone, sulla riva dello Jonio, sarebbero diventati il Deposito unico delle scorie atomiche d'Italia. Uno “spauracchio” contro cui continua a battersi il movimento nato nel Metapontino che, sulla presentazione delle citate osservazioni, ha battuto tutti sul tempo. “Ci sono aree della nostra regione - ha sostenuto il portavoce dell'associazione Pasquale Stigliani - ancora interessate dalla costruzione del Deposito. Un’opera che distruggerebbe la storia e l’economia del nostro territorio. Per questo è necessario che i lucani si oppongano, come nelle 15 giornate di Scanzano Jonico del 2003, per dire no alle scorie in Basilicata. Tutti possono far sentire la propria voce partecipando alla consultazione sulla Valutazione del Programma nazionale. Così, noi abbiamo elaborato le nostre osservazioni validate per gli aspetti tecnici dalla “Commissione scientifica sul decommissioning nucleare” presieduta dal professor Massimo Scalia e da Giorgio Parisi. Osservazioni che condivideremo con la Regione e le altre associazioni in un incontro che si terrà il 1 settembre prossimo. Auspichiamo che il nostro lavoro possa essere utilizzato integralmente”. Ma su cosa sono incentrate le “note” di Scanziamo le scorie? Stigliani: “Sono incentrate su diversi aspetti del Programma. Non si comprende, ad esempio, quale sia la strategia per il Deposito dei rifiuti ad alta attività per cui si ripropone la soluzione geologica, quella che nel 2003 si voleva realizzare proprio a Scanzano, e che non ha trovato ancora nel mondo una collocazione definitiva. E quella scellerata idea venne respinta per motivi tecnici e per la forte protesta di 15 giorni che costrinse il Governo a cancellare dal decreto il nome di Scanzano Jonico. Altro aspetto riguarda la messa in sicurezza del centro Itrec di Rotondella per i quali non sono tollerabili gli slittamenti dei crono-programmi per la conclusione dell’attività di smantellamento dal 2021 al 2026 con l’incremento dei pericoli per la salute e la sicurezza dei cittadini e anche dei costi”.

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