IL TAVOLO INTERCOMUNALE SULL'INQUINAMENTO ENEA-SOGIN |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 12.10.17
POLICORO – Incontro sullo “stato dell'arte” dell'inquinamento da sostanze chimiche nell'area Enea-Sogin della Trisaia di Rotondella. Inquinamento da triclorometano già certificato in un pozzetto esterno al sito mentre si teme per lo “stravaso” anche del pericoloso cromo esavalente. All'incontro, convocato dal sindaco Enrico Mascia, hanno partecipato i primi cittadini di Rotondella, Vito Agresti; Nova Siri, Eugenio Stigliano; e l'assessore Roberto Trani, per Tursi. Presenti anche il vice sindaco “di casa” Gianluca Marrese ed il presidente del Consiglio comunale, Domenico Ranù. Si tratta, in definitiva, dei quattro Comuni lucani ufficialmente riconosciuti dallo Stato come danneggiati dalla presenza dell'impianto atomico dismesso Itrec in fase di messa in sicurezza. Riconoscimento “monetizzato” con risorse erogate annualmente a questi municipi sotto la voce di “compensazione ambientale”. Ma sindaci e popolazioni non ci stanno a subire danni. Come quelli dall'inquinamento denunciato il 4 giugno 2015 dalla Sogin spa: in alcuni pozzetti interni al sito erano state superate le concentrazioni soglia di contaminazione per trielina, cromo esavalente, ferro, idrocarburi totali, rispetto ai valori massimi consentiti. Da allora, però, siamo ancora alla fase dell'accertamento sulla reale diffusione degli inquinanti ed alla individuazione di misure atte a contenere il loro passaggio all'esterno. Agresti, a proposito, ha informato sulle risultanze della Conferenza di servizi svoltasi a Rotondella il 3 ottobre scorso: “Saranno aumentati i pozzi di controllo esterni all'area Enea-Sogin per giungere ad un vero e proprio Piano di bonifica. E resta in vigore la mia ordinanza sul divieto di sollevare ed utilizzare le acque sotterranee nelle zone circostanti ed in quelle attraversate dal fiume Sinni fino allo sbocco nello Jonio tranne che per le stazioni di pompaggio, ai fini della sicurezza nucleare ed antincendio, esclusivamente a servizio del centro di ricerca dell'Enea e dell'impianto atomico in fase di decommissioning. Ma non è un'emergenza tale da metterci in difficoltà”. Lo stesso Stigliani ha informato che Arpab e Regione gli hanno dato rassicurazioni che, al momento, per quanto attiene al territorio del suo comune, non c'è alcun rischio per la popolazione. “Ma io sono qui per condividere le misure di sicurezza a difesa della salute dei cittadini con gli amministratori del comprensorio”. Posizione analoga è stata espressa anche da Trani. Mascia, dal canto suo, nell'annunciare a breve un Consiglio comunale aperto sulla vicenda, ha reso noto, anche a nome dei suoi colleghi, che tutte le risorse erogate dallo Stato come compensazione ambientale saranno impegnate in campagne scientifiche di monitoraggio a tutela della salute pubblica e della salubrità dell’ambiente.
LA RICHIESTA DI POLICORO FUTURA E POLICORO IDEALE: “ORA SERVE UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO”
POLICORO -
“Chiediamo la convocazione di un Consiglio comunale straordinario
ed urgente, in seduta aperta, con invito alla partecipazione dei
sindaci e consiglieri dei Comuni viciniori, nonché di enti,
associazioni e cittadini interessati, per discutere delle risultanze
della conferenza di servizi svoltasi il 3 ottobre scorso a Rotondella
sull’inquinamento da sostanze chimiche nell'area Enea-Sogin”. La
richiesta è stata inoltrata al presidente dell'assemblea, Domenico
Ranù, ed al sindaco Enrico Mascia, da Gianni Di Pierri e Giusepe
Maiuri (Policoro futura) e da Carmine Agresti (Policoro ideale). “La
riunione - hanno spiegato i tre richiedenti - deve servire ad
individuare misure ed iniziative da adottare per contrastare
l’inquinamento ambientale riconducibile al Centro Enea e per
impedirne il ripetersi nonché per monitorare le attività di
bonifica e messa in sicurezza in corso”.
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