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martedì 24 ottobre 2017

POLICORO. ACCUSATI DI ESTORSIONE E TENTATA ESTORSIONE. ASSOLTI BONAVITA E MORMANDO, EX PRESIDENTE ED EX RESPONSABILE DEL SERVIZIO CIVILE DI LEGAMBIENTE

POLICORO. LA SEDE DI LEGAMBIENTE ALL'EPOCA DEI FATTI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 24.10.17
POLICORO – Assolta per insussistenza dei fatti contestati dalla Corte di appello di Potenza, sezione penale, la presidente del Circolo Legambiente del centro jonico, all'epoca dei fatti, Stella Bonavita, dai reati di estorsione e tentata estorsione. Reati per i quali in primo grado era stata condannata dal tribunale penale di Matera, in composizione monocratica, alla pena di anni due e tre mesi di reclusione (senza la sospensione della pena) ed al risarcimento in favore delle parti civili. Con Bonavita è stato assolto anche Filippo Mormando, responsabile all'epoca dei fatti del servizio civile volontario del circolo ambientalista, anche lui condannato in prima istanza alla stessa pena. Così, la Corte d'appello, presieduta dal giudice Alberto Iannuzzi, nell'ultima udienza del processo ha accolto le tesi difensive dell'avvocato di fiducia dei due imputati, Nicola Gulfo, del foro di Matera, rigettando quelle della Procura generale che aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado. I fatti, lo ricordiamo, risalgono agli anni 2002-2003, quando alcuni volontari ed alcuni obiettori di coscienza, ospitati dal Circolo di Legambiente di Policoro, sporsero denuncia-querela nei confronti di Bonavita e Mormando per alcuni fatti verificatisi all'interno dell'associazione. La notizia dell'avvenuta assoluzione dei due esponenti ambientalisti è stata diffusa dall'avv. Gulfo che, nel preannunciare appello, dopo la sentenza dei primo grado del giugno 2015, dichiarò: “Puntiamo all'assoluzione con formula ampia per tutti i capi di imputazione. Da quanto è emerso dal dibattimento non ravvisiamo alcuna ipotesi di fatti penalmente rilevanti. Tanto che non abbiamo chiesto il condono. E rinunceremo anche alla prescrizione”. Nei giorni scorsi l'assoluzione con la formula “il fatto non sussiste”.

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