LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.1.18
Giuseppe
Corrado, battagliero imprenditore agricolo di Nova Siri, è stato
espulso dalla Giunta esecutiva di Confagricoltura Basilicata di cui
era responsabile del settore ortofrutta. La notizia è stata diffusa
su Facebook da Giuseppe Ferrara, ex amministratore comunale di
Policoro, che ha espresso solidarietà “all'amico Giuseppe”. Ma
Corrado, non smentendo la sua indole di “battaglia”, si è
difeso attaccando. Ecco stralci della delibera di espulsione del 4
gennaio scorso: “Visto l'atteggiamento
tenuto dal socio Corrado di contrasto alle linee di politica
sindacale deliberate; tenuto
conto che questa
condotta conflittuale con gli organi dirigenziali ha determinato
prese di posizione senza averle discusse nelle sedi istituzionali;
che tali iniziative unilaterali del Corrado, accompagnate da campagne
mediatiche, offuscano l'immagine dell'organizzazione; che egli, in
più occasioni, ha criticato le linee guida tracciate dal presidente
e dalla Giunta, ingenerando l'idea di uno scollamento fra la realtà
nazionale e quella territoriale, del tutto insussistente; la Giunta,
col voto unanime dei presenti delibera l'esclusione e la perdita
della qualità di socio di Corrado Giuseppe da Confagricoltura
Basilicata. Conseguentemente lo stesso decade da qualsiasi incarico a
qualsiasi livello nell'ambito dell'organizzazione”. La replica di
Corrado: “E' vero. Non condivido la politica sindacale di
Confagricoltura di Basilicata tant'è che mi sono autosospeso il 31
dicembre scorso quando sono stato convocato per discutere della mia
posizione il 4 gennaio. Ma non c'era scritto da cosa dovevo
difendermi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mia
presa di posizione su La gazzetta dell'11 dicembre scorso sulla
Ferrero di Balvano che produce la
merendina Kinder Brioss con un preparato a base di pesche e nettarine
dell'Emilia Romagna e non del Metapontino. Nello stesso articolo
chiedevo al governatore Marcello Pittella ed all'assessore Luca Braia
di far sentire la loro voce. Io stesso fui delegato ad incontrare i
dirigenti locali dell'industria dolciaria. Sembrava tutto ok ed
invece...”. Invece? “Secondo me sono state prese male le mie
richieste di intervento ai vertici regionali. Dal marzo dello scorso
anno Confagricoltura lucana è vicina al Pd. Ed io vorrei un
sindacato distinto e distante dalla politica”. Allora? “Potrei
fare ricorso all'espulsione rivolgendomi al consiglio direttivo
regionale. Ma esso non esiste. Scriverò al presidente nazionale
Massimiliano Giansanti”.
Solidarietà e apprezzamento verso un imprenditore che ha difeso il diritto ad operare con dignità ed in libertà a frnte di un assoggettamento inqualificabile di gra parte dei sindacati agricoli al potere politico.
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