PETIZIONE PER MONITORAGGIO AMBIENTALE |
POLICORO - Sia la magistratura a fare chiarezza su quanto accaduto nella città jonica e dintorni con i cittadini che non hanno potuto usare a scopi potabili, causa rialzo oltre i limiti dei trialometani, dal 17 al 24 aprile scorsi, l'acqua fornita dall'ente pubblico, al 100%, Acquedotto Lucano (al). Sembra essere questa l'invocazione salita verso la Procura distrettuale di Potenza, competente per i reati ambientali tramite i carabinieri del nucleo specializzato del Noe, al termine della riunione, la prima, del neonato Comitato Jonico acqua pulita, svoltasi nel centro del Metapontino. La richiesta di intervento dei giudici, tuttavia, è solo uno dei punti elaborati dai partecipanti all'organismo associativo. Tra gli altri vi sono: “Predisporre una petizione popolare per chiedere al Comune di Policoro di destinare integralmente i fondi di compensazione ambientale (attribuitigli per essere uno dei Comuni nuclearizzati d'Italia, ndr) al monitoraggio su ambiente e salute ed alle iniziative necessarie in materia ed in particolare chiedere che lo stesso ente proceda autonomamente, avvalendosi di dette somme, a far eseguire analisi a campione per almeno sei mesi avvalendosi di laboratorio accreditato; sollecitare la consegna di tutte le analisi eseguite a partire dal 2014 (già richiesta al Comune il 19 aprile scorso e dall'ente in pari data all’Azienda sanitaria di Matera); sollecitare l’interrogazione parlamentare e l'ispezione ministeriale già sollecitate agli esponenti politici lucani; invitare il Comune e AL ad inserire ed aggiornare tempestivamente tutti i dati delle analisi sui rispettivi siti; invitare i membri del Comitato dei paesi vicini a sostenere analoghe iniziative; interessare la magistratura della vicenda (ivi includendosi anche azioni di risarcimento)”.
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