MELE CON I CARABINIERI |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 27.10.18
MATERA - La prefettura, nell'ambito del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha deciso di sottoporre il giornalista Filippo Mele, collaboratore della Gazzetta del Mezzogiorno dal Metapontino, alla misura di protezione denominata “vigilanza dinamica”. Una decisione assunta dopo la pesante intimidazione mafiosa rivolta al nostro collega, a Scanzano Jonico, nella notte del 10 ottobre scorso. Una busta bianca, con all'interno un foglio anch'esso bianco, una penna biro rossa ed un colpo di pistola inesploso, fu lasciato nottetempo poco dopo il cancello della sua casa di campagna. E nell'angolo della tettoia dell'abitazione fu praticato con un corpo contundente uno squarcio nella copertura. Sul posto intervennero i carabinieri della Compagnia di Policoro. Il “regalo” della criminalità per Mele fu posto sotto sequestro. Così, nel mentre continuano le indagini degli uomini dell'Arma per individuare gli autori dell'intimidazione, continuano anche a circolare sui social messaggi inquietanti. Dopo quello recapitagli nella serata del 9 ottobre, precedente all'attacco notturno nei suoi confronti, “Chi cammina a braccetto con gli infami, carabinieri e i cornuti come loro?? I GIORNALISTI”, eccone un altro dello stesso tenore: “... sti giornalisti sono il fecciume della società... Riservando giusto qualcuno che fa il proprio lavoro con dignità”. Ora la notizia della misura di protezione da parte delle istituzioni. A quanto è dato di sapere una pattuglia dei carabinieri vigilerà in modo dinamico, di giorno come di notte, l'abitazione di campagna, quella dove Mele attualmente è domiciliato, entrambe a Scanzano Jonico, e lo studio medico dove lavora come medico di medicina generale, a Policoro. Particolari accorgimenti saranno attuati nel caso di sue partecipazioni a convegni od a manifestazioni pubbliche. Insomma, lo Stato vuole proteggere chi si batte con il suo lavoro contro la criminalità organizzata. Il nostro cronista, lo ricordiamo, seguì tutte le fasi del maxiblitz operato dalle 3.30 del 4 ottobre scorso da 300 uomini di Arma dei carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza, contro quella che i magistrati definirono “Gomorra del Metapontino”. Una vasta operazione anticrimine eseguita tra Scanzano Jonico, Tursi, Nova Siri, Policoro e Montalbano Jonico. Al centro dell'indagine traffici di droga, estorsioni, attentati incendiari dolosi notturni, reati che sarebbero stati commessi negli ultimi otto anni nell'arco jonico lucano ma, in particolare, a Scanzano Jonico. (Articolo non firmato. Redazione Matera)
LA PENNA ED IL PROIETTILE RECAPITATI AL CRONISTA DELLA GAZZETTA |
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