IL CONVEGNO DI LIBERA A POLICORO |
POLICORO - “La musica è cambiata. La Direzione distrettuale antimafia (Dda) della Basilicata è sulle tracce degli altri clan mafiosi del Metapontino. I cittadini collaborino con noi”. Lo ha detto il procuratore distrettuale della Repubblica, Francesco Curcio, intervenendo al dibattito svoltosi in municipio sul tema “Metapontino, terra nostra”, organizzato da Libera Basilicata in collaborazione con i presidi del Metapontino e di Matera dell'associazione contro le mafie. All'incontro, tra gli altri, hanno preso parte anche il prefetto Antonella Bellomo ed il vicepresidente nazionale del movimento organizzatore, don Marcello Cozzi. Ma torniamo al procuratore Curcio, colui che ha chiesto al gip del tribunale di Potenza, Lucio Setola, di emettere le 25 ordinanze di custodia cautelare che nella notte del 4 ottobre scorso hanno interessato altrettante persone di tre associazioni ritenute malavitose dagli inquirenti attive a Scanzano Jonico, Montalbano Jonico e Tursi. “La mafia – ha detto il magistrato – nel Metapontino c'è da tanti non da adesso. Il problema è non dirlo. Il segreto della mafia è di riuscire a non far parlare di se. Noi siamo convinti, oltretutto, che la nostra inchiesta ha basi solide. E' chiaro che gli indagati contestino le accuse nei loro confronti ma noi andiamo avanti”. Il procuratore antimafia, altresì, ha reso noto che la Dda, nel corso del maxiblitz contro la Gomorra lucana ha proceduto ad effettuare sequestri di beni patrimoniali tra cui immobili ed un frequentato night club della zona, per una somma ingente. Ed ha aggiunto: “E' gravissimo che ora i malavitosi attacchino anche i giornalisti. E' una cosa di una gravità simile a quando viene bruciato un capannone. Si minano le base della democrazia”. E don Cozzi, dopo aver ricordato ai presenti di aver pianto con altri poche persone dell'arco jonico lucano per anni “le lacrime amare dell'incomprensione” ha invitato a guadare avanti chiedendo processi celeri contro gli esponenti delle cosche criminali invitando gli stessi delinquenti a collaborare con le istituzioni. Ha rivolto, inoltre, un pensiero a chi ha subito intimidazioni ed ai ragazzi vittime della droga. Ed ai sindaci presenti ha chiesto di costituirsi parte civile, come farà Libera, in occasione del processo a carico dei clan. “Facciamo capire a tutti – ha concluso – che ora qui comandiamo noi. Il Metapontino è terra nostra”.
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