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domenica 24 novembre 2019

SCANZANO J.: “NO AL PETROLIO E AL NUCLEARE SE LA NOSTRA TERRA VOGLIAMO SALVARE”

APPELLO DI SCANZIAMO LE SCORIE NEL CONVEGNO PER IL SEDICESIMO ANNIVERSARIO SULLA BATTAGLIA CONTRO IL CIMITERO ATOMICO

L'ARTICOLO DELLA GAZZETTA DEL 13.11.2003. ALTERI NEGAVA CCHE JEAN FOSSE STATO IN COMUNE E QUELLO STESSO GIORNO IL GOVERNO DECRETAVA LE SCORIE NUCLEARI D'ITALIA A TERZO CAVONE
di FILIPPO MELE

Diciamo no al petrolio come dicemmo no al nucleare, sedici anni fa”. E' l'appello lanciato dall'associazione ambientalista ScanZiamo le scorie nel corso del convegno su “No al petrolio no al nucleare se la nostra terra vogliamo salvare” svoltosi nel Centro sociale anziani di Scanzano Jonico. Un convegno a cui sono stato invitato come moderatore ed a cui hanno preso parte Raffaello Ripoli, sindaco del centro del Metapontino; Donato Nardiello, presidente dell'associazione organizzatrice; Pasquale Stigliani, anche lui di ScanZiamo le scorie; Davide Bubbico, dell'università di Salerno; Gianluigi Degennaro, dell'università di Bari; Alberto Diantini, dell'università di Padova; Giambattista Mele, portavoce del Potentino dell'Isde (Associazione medici per l'ambiente); Isabella Abate, dell'Osservatorio popolare Val d’Agri; e Mario Vitale, presidente del Csa ospitante. 
DA SX: GIAMBATTISTA MELE, RAFFAELLO RIPOLI, FILIPPO MELE, DONATO NARDIELLO

 Il dibattito è stato preceduto dalla proiezione del documentario “Mal d’Agri 2019” di Mimmo Nardozza e Salvatore Laurenzana. Filmato che ha fatto da filo conduttore alla discussione sulla questione petrolio. Sulla battaglia di Scanzano Jonico del novembre 2003, invece, ho affermato che si è trattato di una battaglia vinta dalla Basilicata e dal Sud ma che si è trattato di una vittoria dimenticata. Ho mostrato, tra l'altro, una foto del mio articolo proprio del 13 novembre 2003 con cui il sindaco dell'epoca, Mario Altieri, negava che il presidente della Sogin spa, il generale Carlo Jean, fosse stato in municipio nei giorni precedenti. Negazione poi smentita dalla stessa Sogin nel corso di quella fatidica giornata. Furono 14 giorni di lotta, dura e pacifica, culminata con la marcia dei 100mila sulla Jonica e con il ritiro del decreto del Governo Berlusconi ter che ubicava il cimitero atomico d'Italia a Terzo Cavone. Una battaglia, dunque, dimenticata? Non così per Nardiello che ha rilanciato l'intenzione di attuare il progetto per un Centro di documentazione su quei “14 giorni”. Centro deliberato e finanziato dalla Regione anni fa ma mai attuato. “Ok – ha risposto Ripoli - ma diamoci da fare. E datemi una mano nella mia battaglia contro il 5G su cui ho emesso una ordinanza per il divieto di sperimentazione sul nostro territorio applicando il principio di precauzione”. Poi, una sorta di “fuoco di fila” contro le estrazioni petrolifere in Val d'Agri. “Siamo a 9.700 firme della nostra petizione “Fermiamo i pozzi di petrolio in Basilicata” in corso su Change.org – ha informato Stigliani. Dateci una mano per arrivare a 10mila”. E Mele, dal canto suo, ha spiegato, in sintesi, i contenuti della Vis (Valutazione di impatto sulla salute) condotta sul territorio e sulla popolazione di Viggiano e Grumento Nova: “Studi che hanno dimostrato un forte incremento di malattie respiratorie, del sangue e cardiovascolari a fronte delle attività estrattive”. Dell'impatto negativo sull'ambiente e sulla salute, inoltre, hanno anche relazionato, affrontando il tema da diverse angolature, i docenti e ricercatori universitari Diantini, Degennaro e Bubbico. Dai loro interventi è anche venuto fuori che le royaltyes, pur essendo una voce importante dei bilanci regionale e dei Comuni interessati, sono poca cosa rispetto al business realizzato nell'area dalle società petrolifere. Per Degennaro “la Regione dovrebbe chiedere all'Eni non solo più soldi ed occupazione ma anche un fortissimo impegno sulla università e sulla ricerca sulle energie alternative”. Ma perchè contro il petrolio con c'è stata quella battaglia di popolo vincente come contro il nucleare? “Perchè l'Eni – ha spiegato Abate – ha messo in atto un strategia economica-occupazionale ed una comunicativa che hanno avuto successo in una delle aree più bisognose della Basilicata. A discapito della tutela dell'ambiente e della salute delle popolazioni”.
IL COVA DI VIGGIANO (Foto dal post di Giambattista Mele)
E molti hanno fatto un parallelo con Taranto. Se, dunque, contro il nucleare la battaglia, per ora, sembra vinta non è così, ancora, per quella contro il petrolio. Vitale, infine, ha offerto a ScanZiamo le scorie la sede per la realizzazione del Centro di documentazione sulla Battaglia antinucleare di Scanzano Jonico.
MUNICIPIO DI SCANZANO JONICO OCCUPATO (Novembre 2003)

domenica 17 novembre 2019

SCANZANO DELLA BATTAGLIA ANTISCORIE NUCLEARI. PER NON DIMENTICARE

IL 23 NOVEMBRE CONVEGNO DI SCANZIAMO LE SCORIE


Si parlerà della battaglia antiscorie nucleari di Scanzano Jonico del novembre 2003 sabato prossimo nel centro del metapontino. L'associazione ScanZiamo le scorie ha organizzato un convegno. Per non dimenticare e rilanciare l'iniziativa contro altri attacchi all'ambiente della Basilicata. Sono stato invitato a moderare il dibattito. Ho accettato con piacere. Ma anche con un pizzico di rammarico. Di quella sollevazione di popolo si sono perse le tracce. Piange il cuore a vedere il campo base ricolmo di erbacce mentre allora pullulava di vita. Ma ci sarà spazio per parlarne. Partecipate. Per non dimenticare.
FILIPPO MELE


Di seguito il comunicato di presentazione del convegno diffuso da ScanZiamo le scorie
 
NO AL PETROLIO E AL NUCLEARE, IN RICORDO DELLA PROTESTA DI SCANZANO
Scanzano J.co (MT), 13 novembre 2019 – Mai dimenticare l’importanza della civile e pacifica protesta di Scanzano contro l’ipotesi del Governo Berlusconi di voler ubicare in Basilicata un deposito di scorie nucleari che si tennero dal 13 fino al 27 novembre del 2003. Anche per questo XVI anniversario, l’Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie organizza un momento in ricordo della protesta con l’incontro “No al petrolio e al nucleare se la Terra vogliamo salvare”. L’evento si svolgerà il 23 novembre, giorno della manifestazione dei centomila.
L’appuntamento vuole rilanciare un monito ai Lucani che hanno partecipato alle 15 giornate affinché si riprenda in modo convinto e determinato la mobilitazione in difesa della cultura, delle risorse e dell’economia locale della nostra Terra.
In questo momento storico caratterizzato negli ultimi giorni dagli stravolgimenti climatici nel Metapontino non possiamo restare indifferenti. I cittadini della Basilicata devono esprimersi sulle scelte politiche e gli interessi che li coinvolgono. Devono chiedere alla Regione Basilicata e al Governo di non barattare la salute, di non compromettere la bellezza di un territorio in cambio di uno sviluppo distorto che il petrolio e il nucleare alimentano. Devono interrompere le attività petrolifere in Val d’Agri senza prorogare la concessione scaduta ad ottobre e accelerare le attività di smantellamento fino a realizzare il prato verde al centro Sogin di Rotondella.
L’incontro avrà inizio alle 17.30 presso il Centro Sociale Anziani “Rocco Scotellaro” di Scanzano J.co con la proiezione del documentario “Mal d’Agri 219” di Mimmo Nardozza e Salvatore Laurenzana. Seguiranno i saluti di Raffaello Ripoli - Sindaco di Scanzano J.co, Donato Nardiello - Presidente ScanZiamo le Scorie e Don Filippo Lombardi – Arcidiocesi Matera Irsina. Seguiranno gli interventi di Pasquale Stigliani - ScanZiamo le Scorie, Davide Bubbico – Università di Salerno, Gianluigi Degennaro – Università di Bari, Alberto Diantini – Università di Padova, Giambattista Mele – Medico ISDE, Isabella Abate – Osservatorio Popolare Val d’Agri. Modera Filippo Mele – Giornalista.