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lunedì 31 gennaio 2022

SCANZANO JONICO. STRISCIONE “POLITICO” ANONIMO SULLA 106

“MANIFESTO” AFFISSO DA IGNOTI NEI PRESSI DELLA STATALE 106 CON LA SCRITTA: “A PROPOSITO DI COMPLOT CARIELLO, PEPE, ALTIERI VERGOGNA!!!” LO STRISCIONE È STATO RIMOSSO. ALTIERI: “AUTORI STUPIDI E CRETINI”. LA NOTIZIA INTEGRALE È LEGGIBILE CLICCANDO SUL TITOLO O SULLA FOTO

SCANZANO JONICO. LO STRISCIONE SCRITTO, AFFISSO E RIMOSSO DA IGNOTI

SCANZANO JONICO – Giornata un pò movimentata. Dalla prima mattinata abbiamo ricevuto telefonate inerenti uno striscione contro alcuni politici che sarebbe stato attaccato nella notte da ignoti nei pressi della Statale 106 Jonica, all’altezza dello svincolo Nord. Striscione che sarebbe stato rimosso dalle forze dell’ordine o da non si sa chi. Insomma, ignoti anche gli autori della rimozione. Ovviamente è scattata la curiosità giornalistica ma invano. Nessuna traccia del “tazebao”. Ma il tam tam è continuato. Sino al primo pomeriggio quando il “manifesto” si è materializzato sotto forma di fotografia. Foto che noi pubblichiamo. Non prima di aver chiamato chi era stato attaccato in una forma quantomeno insolita. Così, abbiamo raggiunto Mario Altieri, ex sindaco del centro jonico e candidato sindaco eletto ma poi ritenuto non candidabile alle amministrative del 7 novembre scorso. Decisione della prefettura di Matera ritenuta legittima dal Tribunale amministrativo regionale a cui aveva fatto ricorso lo stesso Altieri solo pochi giorni fa. Ma ecco la sua dichiarazione: “Non so chi ha confezionato lo striscione, né dove sia stato affisso né chi l’abbia rimosso. Hanno mandato anche a me una fotografia. Gli autori non posso che considerarli stupidi e cretini. Non ho intenzione di denunciare niente a nessuno. Le forze dell’ordine hanno cose molto più importanti da fare come io stesso. Ed anche Scanzano Jonico ha problemi molto più seri”.

PANDEMIA BASILICATA. INDICI DELLA DOMENICA GIU’

METAPONTINO: 17 PISTICCI, 9 NOVA SIRI, 8 POLICORO, 4 SCANZANO JONICO, 4 BERNALDA, 2 TURSI. DI SEGUITO TUTTI GLI ALTRI DATI DI GIORNATA (CON I RAFFRONTI CON QUELLI DI IERI) E IL MIO ARTICOLO DELLO STESSO GIORNO DI UN ANNO FA PER CHI VOLESSE FARE IL CONFRONTO CON QUELLI ODIERNI 

FOTO IL RESTO DEL CARLINO

Numeri dell’emergenza coronavirus in fase calante. Ma ieri era domenica e l’attività di effettuazione e studio dei tamponi si è ridotta notevolmente. L’indice di positività, tuttavia, il rapporto contagi/test, si è fermato al 15,5% a fronte del 16,9% di 24 ore fa. Registrati 479 positivi, 369 in meno rispetto a ieri su 3.071 tamponi totali (molecolari più antigenici) (- 2.099). Rispetto al report di ieri, inoltre, non si registrano decessi. Il numero di ricoverati, però, è salito a 101 (+ 2): 49 nell’ospedale San Carlo di Potenza, di cui 3 in terapia intensiva, e 52 nel Madonna delle Grazie di Matera, di cui 2 in terapia intensiva. E’ salito di 1 unità, dunque, 5 contro 4, il numero dei pazienti più gravi rispetto al Bollettino diffuso un giorno fa. Si sono conteggiate, infine, 475 guarigioni (- 18).

ED ECCO I CASI (MOLECOLARI + ANTIGENICI) DEI COMUNI DEL METAPONTINO: 17 PISTICCI (- 17), 9 NOVA SIRI (- 1), 8 POLICORO (- 16), 4 SCANZANO JONICO (- 5), 4 BERNALDA (- 16), 2 TURSI (- 4). VALLE DEL SINNI: 1 SAN GIORGIO LUCANO (- 2).

 

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DOMENICA 31 GENNAIO 2021

PANDEMIA BASILICATA. RICOVERI GIU', GUARITI SU

 

METAPONTINO: 6 NUOVI CONTAGI, 5 POLICORO, 1 TURSI. E CONTINUANO A VENIR FUORI LE GUARIGIONI. OGGI SONO IN TOTALE 356. E L'INDICE DI POSITIVITÀ SCENDE AL 4,68% RISPETTO ALL'8,5% DI IERI. DI SEGUITO TUTTI GLI ALTRI NUMERI ANTICIPATI DAL GIORNALISTA MASSIMO BRANCATI IN ATTESA DI QUELLI DELLA TASK FORCE REGIONALE 

I NUMERI ANTICIPATI DAL GIORNALISTA MASSIMO BRANCATI

Metapontino con 6 nuovi contagi, contro gli 8 del report di ieri. I tamponi molecolari analizzati nelle 24 ore precedenti sono stati 661 a fronte di 800, con i nuovi contagiati a 31 (3 extraregionali) rispetto a 75 (7 non lucani). L'indice di positività, dunque, la percentuale di tamponi positivi ogni 100 processati, si è quasi dimezzato passando dall'8,5% di ieri all'odierno 4,68%. E queste tutte gli altri numeri anticipati dal giornalista Massimo Brancati in attesa delle cifre ufficiali della Task force regionale anti Coronavirus. I guariti “normali” sono stati 28, con zero del Materano e 21, tutti in un solo giorno, a Melfi, contro i 12 precedenti. Ma ecco ancora la Nota del report in cui si legge: “A seguito di verifica e riallineamento tra piattaforme Covid-19 della Regione Basilicata e dell’Istituto Superiore di Sanità, sono state registrate ulteriori n. 328 guarigioni relative al periodo antecedente, in precedenza non conteggiate, per complessive n. 356 guarigioni”. Quindi, per il terzo giorno consecutivo, sono comparse altre guarigioni! E altre verranno ancora fuori! Statene certi. Ma eccoci ai ricoveri totali che, alla data di ieri, erano 68, quattro in meno rispetto a 24 ore prima; 2, stabili, quelli in Terapia intensiva con il Madonna delle Grazie con zero degenti in quel reparto per il secondo giorno consecutivo. Un decesso, a Ruvo del Monte, contro 2. Nel Materano, infine, i nuovi casi sono stati 12, 1 Irsina, 3 Matera, 5 Policoro (n. 1 domiciliato a Tursi), 1 Stigliano, 1 Tricarico, 1Tursi, a fronte dei 19 delle 24 ore precedenti.

LA TRUFFA SUI SOSTEGNI COVID. UN INDAGATO: “IL VIRUS PORTA BENE”

LA MAXIFRODE DA 440 MILIONI DI EURO MESSA IN ATTO DA PROFESSIONISTI, IMPRENDITORI E COMMERCIALISTI CHE NON AVEVANO DIRITTO AI SOLDI STANZIATI DALLO STATO PER LA PANDEMIA SCOPERTA DALLA GUARDIA DI FINANZA. IL TG3 REGIONALE: "IN BASILICATA SEQUESTRATI DUE IMMOBILI, 1 A POTENZA, 1 A RIPACANDIDA, AD ALTRETTANTI INDAGATI". DI SEGUITO IL SERVIZIO INTEGRALE DELLA PAGINA WEB DEL TGCOM24

FOTO TGCOM24

TGCOM24

31 GENNAIO 2022 13:50

TRUFFA MILIONARIA SUI SOSTEGNI COVID, NELLE INTERCETTAZIONI GLI INDAGATI DICEVANO CHE "IL VIRUS PORTA BENE"

OTTO PERSONE SONO FINITE IN CARCERE E ALTRE 4 AI DOMICILIARI NELLA MAXITRUFFA SCOPERTA DALLA GUARDIA DI FINANZA, DA 440 MILIONI DI EURO. UN INDAGATO: "NON SO PIÙ DOVE APRIRE CONTI CORRENTI NEL MONDO"

Si appropriavano dei soldi stanziati dallo Stato per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà per la pandemia in modo illecito. La maxifrode da 440 milioni di euro, messa in atto da professionisti, imprenditori e commercialisti che non avevano diritto a quei soldi, è stata scoperta dalla guardia di finanza. Dalle Intercettazioni, risulta che alcuni degli indagati dicevano che "l'inizio del coronavirus ha portato bene".

"Non so più dove aprire un conto" - E ancora: "Non so più dove andare ad aprire i conti correnti in giro per il mondo". Con l'impiego di cani cashdog, le Fiamme gialle hanno rinvenuto durante una perquisizione trolley pieni di banconote: l’organizzazione era riuscita, tramite società napoletane, a monetizzare i crediti derivanti dai bonus. 

Complessivamente sono 78 le persone indagate e 35 le misure cautelari emesse dal gip, mentre è di 440 milioni l'importo complessivo dei fondi illecitamente percepiti.

Otto persone sono finite in carcere e altre 4 ai domiciliari mentre nei confronti di 20 imprenditori è stata disposta l'interdizione all'esercizio di impresa e per 3 commercialisti l'interdizione all'esercizio della professione.

Associazione con base a Rimini e ramificazioni in tutta Italia

Secondo quanto emerso dalle indagini della Gdf, facevano parte di un'associazione con base a Rimini ma con ramificazioni in tutta Italia responsabile di aver creato e commercializzato per un importo di 440 milioni i falsi crediti di imposta, lo strumento introdotto tra le misure previste dal governo con il decreto Rilancio del 2020 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà.

L'esecuzione delle misure è scattata oltre che in Emilia Romagna anche in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. I finanzieri di Rimini assieme agli altri reparti territoriali, allo Scico e al Nucleo speciale frodi tecnologiche hanno eseguito anche un'ottantina di perquisizioni e sequestrato i falsi crediti d'imposta, beni e società per il reato di indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato. Tra gli indagati, 9 avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza mentre altri tre avevano precedenti per associazione di stampo mafioso.