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lunedì 2 dicembre 2019

ROTONDELLA BELLA D'ITALIA. NUMEROSI GLI ARRIVI PER LA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DA PRO LOCO E COMUNE

PREMIATO LO SFORZO COLLETTIVO DELLA COMUNITA'. ED ORA "BATTERE IL CHIODO" DI TERZO BORGO PIU' BELLO D'ITALIA FINCHE' E' CALDO

L'ALTARE DELL'ANNUNZIATA
di FILIPPO MELE

Il richiamo della foresta. In tanti originari di Rotondella, accompagnati da amici, hanno risposto all'invito di Pro loco e Comune, a partecipare all'inziativa "Rotondella bella d'Italia". Numerosi anche i "forestieri". Una kermesse interessante che è durata tutto la giornata di ieri anche se la partecipazione popolare si è avuta soprattutto con le manifestazioni pomeridiane e serali. Quel che va sottolineato è stato il grande sforzo collettivo dell'intera comunità di voler offrire ai visitatori le proprie bellezze storico-urbanistiche e territoriali, le tradizioni gastronomiche, i suoi libri, i prodotti di artigianato. Insomma, tutto quel che di buono c'è e si produce in questo che si è classificato al terzo posto nel programma televisivo di Rai Tre “Il borgo dei borghi – La grande sfida 2019” è stato messo in mostra. Personalmente abbiamo molto gradito il pranzo a base di prodotti tipici in uno dei ristoranti della cittadina, col pastizz ritunnar in bella evidenza, e la visita guidata pomeridiana nel centro storico. Professionale la guida turistica Italia Manolio che ha accompagnato il manipolo di ospiti dal belvedere alla chiesa di San Rocco, a quella della Nunziata, alla chiesa madre, sino a quella di Sant'Antonio. In mostra anche i palazzi nobiliari dei Rondinelli, degli Albisinni, ed altri ancora. Grande ammirazione per l'altare con mosaici della Madonna dell'Annunziata ed il quadro di Francesco Oliva raffigurante Santa Lucia martirizzata con un pugnale nella gola al lato destro del'altare di Sant'Antonio. Alle 16 la visita guidata era conclusa tra la soddisfazione dei partecipanti. 

LA VISITA GUIDATA DAVANTI A PALAZZO RONDINELLI

Poi, via alle "danze" con gli artisti da strada itineranti dei Pachamama; il concerto del cantautore rotondellese, anche se trasferitosi a Parma, Rocco Laguardia; e quello conclusivo del Banana republic band. Non citamo altri protagonisti della giornata per non far torto a nessuno in caso di dimenticanza. Diciamo solo che abbiamo apprezzato l'impegno comunitario di aprirsi ed offrirsi al pubblico lucano e non. Tanto che i rotondellesi, ognuno per le sue responsabilità, farebbero bene a "battere il chiodo" del terzo posto di borgo più bello d'Italia ora che è caldo. Attese nuove iniziative in tema. 

GLI ARTISTI DA STRADA PACHAMAMA

domenica 24 novembre 2019

SCANZANO J.: “NO AL PETROLIO E AL NUCLEARE SE LA NOSTRA TERRA VOGLIAMO SALVARE”

APPELLO DI SCANZIAMO LE SCORIE NEL CONVEGNO PER IL SEDICESIMO ANNIVERSARIO SULLA BATTAGLIA CONTRO IL CIMITERO ATOMICO

L'ARTICOLO DELLA GAZZETTA DEL 13.11.2003. ALTERI NEGAVA CCHE JEAN FOSSE STATO IN COMUNE E QUELLO STESSO GIORNO IL GOVERNO DECRETAVA LE SCORIE NUCLEARI D'ITALIA A TERZO CAVONE
di FILIPPO MELE

Diciamo no al petrolio come dicemmo no al nucleare, sedici anni fa”. E' l'appello lanciato dall'associazione ambientalista ScanZiamo le scorie nel corso del convegno su “No al petrolio no al nucleare se la nostra terra vogliamo salvare” svoltosi nel Centro sociale anziani di Scanzano Jonico. Un convegno a cui sono stato invitato come moderatore ed a cui hanno preso parte Raffaello Ripoli, sindaco del centro del Metapontino; Donato Nardiello, presidente dell'associazione organizzatrice; Pasquale Stigliani, anche lui di ScanZiamo le scorie; Davide Bubbico, dell'università di Salerno; Gianluigi Degennaro, dell'università di Bari; Alberto Diantini, dell'università di Padova; Giambattista Mele, portavoce del Potentino dell'Isde (Associazione medici per l'ambiente); Isabella Abate, dell'Osservatorio popolare Val d’Agri; e Mario Vitale, presidente del Csa ospitante. 
DA SX: GIAMBATTISTA MELE, RAFFAELLO RIPOLI, FILIPPO MELE, DONATO NARDIELLO

 Il dibattito è stato preceduto dalla proiezione del documentario “Mal d’Agri 2019” di Mimmo Nardozza e Salvatore Laurenzana. Filmato che ha fatto da filo conduttore alla discussione sulla questione petrolio. Sulla battaglia di Scanzano Jonico del novembre 2003, invece, ho affermato che si è trattato di una battaglia vinta dalla Basilicata e dal Sud ma che si è trattato di una vittoria dimenticata. Ho mostrato, tra l'altro, una foto del mio articolo proprio del 13 novembre 2003 con cui il sindaco dell'epoca, Mario Altieri, negava che il presidente della Sogin spa, il generale Carlo Jean, fosse stato in municipio nei giorni precedenti. Negazione poi smentita dalla stessa Sogin nel corso di quella fatidica giornata. Furono 14 giorni di lotta, dura e pacifica, culminata con la marcia dei 100mila sulla Jonica e con il ritiro del decreto del Governo Berlusconi ter che ubicava il cimitero atomico d'Italia a Terzo Cavone. Una battaglia, dunque, dimenticata? Non così per Nardiello che ha rilanciato l'intenzione di attuare il progetto per un Centro di documentazione su quei “14 giorni”. Centro deliberato e finanziato dalla Regione anni fa ma mai attuato. “Ok – ha risposto Ripoli - ma diamoci da fare. E datemi una mano nella mia battaglia contro il 5G su cui ho emesso una ordinanza per il divieto di sperimentazione sul nostro territorio applicando il principio di precauzione”. Poi, una sorta di “fuoco di fila” contro le estrazioni petrolifere in Val d'Agri. “Siamo a 9.700 firme della nostra petizione “Fermiamo i pozzi di petrolio in Basilicata” in corso su Change.org – ha informato Stigliani. Dateci una mano per arrivare a 10mila”. E Mele, dal canto suo, ha spiegato, in sintesi, i contenuti della Vis (Valutazione di impatto sulla salute) condotta sul territorio e sulla popolazione di Viggiano e Grumento Nova: “Studi che hanno dimostrato un forte incremento di malattie respiratorie, del sangue e cardiovascolari a fronte delle attività estrattive”. Dell'impatto negativo sull'ambiente e sulla salute, inoltre, hanno anche relazionato, affrontando il tema da diverse angolature, i docenti e ricercatori universitari Diantini, Degennaro e Bubbico. Dai loro interventi è anche venuto fuori che le royaltyes, pur essendo una voce importante dei bilanci regionale e dei Comuni interessati, sono poca cosa rispetto al business realizzato nell'area dalle società petrolifere. Per Degennaro “la Regione dovrebbe chiedere all'Eni non solo più soldi ed occupazione ma anche un fortissimo impegno sulla università e sulla ricerca sulle energie alternative”. Ma perchè contro il petrolio con c'è stata quella battaglia di popolo vincente come contro il nucleare? “Perchè l'Eni – ha spiegato Abate – ha messo in atto un strategia economica-occupazionale ed una comunicativa che hanno avuto successo in una delle aree più bisognose della Basilicata. A discapito della tutela dell'ambiente e della salute delle popolazioni”.
IL COVA DI VIGGIANO (Foto dal post di Giambattista Mele)
E molti hanno fatto un parallelo con Taranto. Se, dunque, contro il nucleare la battaglia, per ora, sembra vinta non è così, ancora, per quella contro il petrolio. Vitale, infine, ha offerto a ScanZiamo le scorie la sede per la realizzazione del Centro di documentazione sulla Battaglia antinucleare di Scanzano Jonico.
MUNICIPIO DI SCANZANO JONICO OCCUPATO (Novembre 2003)

domenica 17 novembre 2019

SCANZANO DELLA BATTAGLIA ANTISCORIE NUCLEARI. PER NON DIMENTICARE

IL 23 NOVEMBRE CONVEGNO DI SCANZIAMO LE SCORIE


Si parlerà della battaglia antiscorie nucleari di Scanzano Jonico del novembre 2003 sabato prossimo nel centro del metapontino. L'associazione ScanZiamo le scorie ha organizzato un convegno. Per non dimenticare e rilanciare l'iniziativa contro altri attacchi all'ambiente della Basilicata. Sono stato invitato a moderare il dibattito. Ho accettato con piacere. Ma anche con un pizzico di rammarico. Di quella sollevazione di popolo si sono perse le tracce. Piange il cuore a vedere il campo base ricolmo di erbacce mentre allora pullulava di vita. Ma ci sarà spazio per parlarne. Partecipate. Per non dimenticare.
FILIPPO MELE


Di seguito il comunicato di presentazione del convegno diffuso da ScanZiamo le scorie
 
NO AL PETROLIO E AL NUCLEARE, IN RICORDO DELLA PROTESTA DI SCANZANO
Scanzano J.co (MT), 13 novembre 2019 – Mai dimenticare l’importanza della civile e pacifica protesta di Scanzano contro l’ipotesi del Governo Berlusconi di voler ubicare in Basilicata un deposito di scorie nucleari che si tennero dal 13 fino al 27 novembre del 2003. Anche per questo XVI anniversario, l’Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie organizza un momento in ricordo della protesta con l’incontro “No al petrolio e al nucleare se la Terra vogliamo salvare”. L’evento si svolgerà il 23 novembre, giorno della manifestazione dei centomila.
L’appuntamento vuole rilanciare un monito ai Lucani che hanno partecipato alle 15 giornate affinché si riprenda in modo convinto e determinato la mobilitazione in difesa della cultura, delle risorse e dell’economia locale della nostra Terra.
In questo momento storico caratterizzato negli ultimi giorni dagli stravolgimenti climatici nel Metapontino non possiamo restare indifferenti. I cittadini della Basilicata devono esprimersi sulle scelte politiche e gli interessi che li coinvolgono. Devono chiedere alla Regione Basilicata e al Governo di non barattare la salute, di non compromettere la bellezza di un territorio in cambio di uno sviluppo distorto che il petrolio e il nucleare alimentano. Devono interrompere le attività petrolifere in Val d’Agri senza prorogare la concessione scaduta ad ottobre e accelerare le attività di smantellamento fino a realizzare il prato verde al centro Sogin di Rotondella.
L’incontro avrà inizio alle 17.30 presso il Centro Sociale Anziani “Rocco Scotellaro” di Scanzano J.co con la proiezione del documentario “Mal d’Agri 219” di Mimmo Nardozza e Salvatore Laurenzana. Seguiranno i saluti di Raffaello Ripoli - Sindaco di Scanzano J.co, Donato Nardiello - Presidente ScanZiamo le Scorie e Don Filippo Lombardi – Arcidiocesi Matera Irsina. Seguiranno gli interventi di Pasquale Stigliani - ScanZiamo le Scorie, Davide Bubbico – Università di Salerno, Gianluigi Degennaro – Università di Bari, Alberto Diantini – Università di Padova, Giambattista Mele – Medico ISDE, Isabella Abate – Osservatorio Popolare Val d’Agri. Modera Filippo Mele – Giornalista.

sabato 26 ottobre 2019

PREVENZIONE. FAI COME MEDICO FA. IL DR. ROCCO STOJA IN BICILETTA, IL DR. FILIPPO MELE A PIEDI

DEDICATO AD IPERTESI, DIABETICI, DISLIPIDEMICI, SOGGETTI CON LAVORI SEDENTARI, ARTROSICI ED A QUANTI VOGLIONO PREVENIRE E COMBATTERE MALATTIE IMPORTANTI SEMPLICEMENTE CON LO STILE DI VITA

IL DR. FILIPPO MELE IN MOVIMENTO NEL PERCORSO VITA DI POLICORO

 

lunedì 21 ottobre 2019

ROTONDELLA TERZO BORGO PIÙ BELLO D'ITALIA!

RISULTATO BELLO, BELLISSIMO, ENTUSIASMANTE. MA ORA NON DIMENTICHIAMOCI DI ESTIRPARE IL CANCRO NUCLEARE DALLA TRISAIA

COMUNE DI ROTONDELLA 21.10.19

Grazie a tutte le associazioni e a tutti i cittadini che con costanza hanno lavorato con noi per la buona riuscita.
Grazie a Rudy Marranchelli e a Roberta Lillo che ieri sera hanno ben saputo rappresentare il nostro Borgo.

VI ASPETTIAMO A ROTONDELLA!

domenica 20 ottobre 2019

ROTONDELLA NELLA FINALISSIMA DE “IL BORGO DEI BORGHI”. STASERA SU RAI 3 DALLE 20.30

IL MIO PAESE NATIO. LE RADICI DELLA BUONA PIANTA NON SI DEBBONO TAGLIARE MAI. ROTONDELLESI VICINI E LONTANI UNITEVI!


COMUNE DI ROTONDELLA
Siamo orgogliosi di comunicare che Rotondella rappresenterà la Basilicata nella gara della finalissima del programma il Borgo dei Borghi. La puntata andrà in onda stasera su RAI 3 a partire dalle ore 20:30, durante la diretta verrà comunicato il numero su cui votare tramite cellulare o telefono fisso.
Ultimo sforzo, SOSTENETECI!

#ilborgodeiborghi #rotondella

venerdì 18 ottobre 2019

INQUINAMENTO ARIA: È STRAGE. L’ITALIA È UNO DEI PAESI DOVE SI MUORE DI PIÙ. NEL 2016 QUASI 500.000 MORTI PREMATURE IN EUROPA. I NUOVI DATI DELL’AGENZIA EUROPEA PER L’AMBIENTE

QUOTIDIANOSANITA'.IT.
In tutto 498.100 le morti premature dovute all'esposizione a poveri sottili, biossido di azoto e ozono nei 41 Paesi europei compresi nello studio dell'Agenzia. In Italia, in termini assoluti, si sono registrate 58.600 morti premature per polveri sottili, 14.600 per biossido di azoto e 3.000 a causa dell'ozono. Poco incoraggianti anche i dati riguardanti gli anni di vita persi per 100.000 abitanti. In particolare per il biossido di azoto nel nostro Paese gli anni di vita persi sono oltre il doppio rispetto alla media UE. IL RAPPORTO
 

17 OTT - Nei 41 paesi del continente europeo si sono registrati, nel 2016, 412.000 decessi prematuri attribuiti all'esposizione a PM2,5 (polveri sottili), 71.000 a causa del NO² (biossido di azoto) e 15.100 per l'O³ (ozono). Prendendo invece in considerazione l'Unione Europea a 28 Paesi, i decessi prematuri attribuiti all'esposizione alle polveri sottili, biossido di azoto e ozono sono, rispettivamente, di 374.000, 68.000 e 14.000. Questi alcuni dei dati raccolti e analizzati dall'Agenzia europea per l'ambiente (Aea) nel rapporto annuale sulla qualità dell'aria.

Nei 41 Paesi del continente europeo sono 4.223.000 gli anni di vita persi attribuibili all'esposizione alle polveri sottili, 707.000 quelli causati dal biossido di azoto e 147.000 quelli per l'ozono. Passado poi ad analizzare l'Europa a 28 Paesi, gli anni di vita persi causati dall'esposizione alle polveri sottili, al biossido di azoto e all'ozono sono, rispettivamente, 3.848.000, 682.000 e 137.000.
I maggiori impatti sulla salute in termini di decessi prematuri e anni di vita persi attribuibili alle polveri sottili sono stimati per i paesi con le più grandi popolazioni, come Germania, Italia, Polonia, Francia e Regno Unito. Tuttavia, in termini relativi, quando si considera gli anni di vita persi per 100.000 abitanti, si osservano gli impatti maggiori nei paesi dell'Europa centrale e orientale dove si hanno anche le concentrazioni più elevate, vale a dire Kosovo, Serbia, Bulgaria, Albania e Macedonia settentrionale. Gli impatti più bassi si registrano invece nei paesi situati nel nord e nel nord-ovest dell'Europa, vale a dire Islanda, Norvegia, Svezia, Irlanda e la Finlandia.Per quanto riguarda l'esposizione al biossido di azoto, le peggiori conseguenze si sono registrate in Italia, Germania, Regno Unito, Spagna e Francia. Se si considera gli anni di vita persi per 100.000 abitanti, i tassi più alti si trovano a Monaco, in Grecia, in Italia, in Serbia, a Cipro e nel Regno Unito.Infine, per l'ozono, i paesi con i maggiori impatti sono Italia, Germania, Spagna, Francia e Polonia; mentre i paesi con i più alti tassi di anni di vita persi per 100.000 abitanti sono Grecia, Albania, Monaco, Kosovo, Italia e Montenegro. Gli impatti più bassi si hanno in Andorra, Islanda e Irlanda.Analizzando più nel dettaglio i risultati dell'Italia si può notare come, in termini assoluti si siano registrate 58.600 morti premature per polveri sottili, 14.600 per biossido di azoto e 3.000 a causa dell'ozono. Dati poco incoraggianti che vengono confermati anche dai numeri registrati sugli anni di vita persi per 100.000 abitanti. In questo caso l'Italia conta 908 anni di vita persi a causa delle polveri sottili, rispetto ad una media di 800 anni per l'Europa a 28 Paesi e di 900 anni prendendo in considerazione l'Europa a 41 Paesi. Anche per quanto riguarda il biossido di azoto, il nostro Paese si attesta a 227 anni di vita persi per 100.000 abitanti. Un numero più che doppio rispetto al dato medio di 100 anni di vita persi registrato sia nell'Europa a 28 Paesi che in quella a 41 Paesi. Infine, a causa dell'ozono, si registrano in Italia 48 anni di vita persi rispetto ad una media di 30 anni ell'Europa a 28 Paesi che in quella a 41 Paesi. 

Giovanni Rodriquez

17 ottobre 2019

lunedì 7 ottobre 2019

giovedì 26 settembre 2019

SCANZANO J. TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI NELL'OPERAZIONE CENTOUNO BIS

OPERAZIONE CENTOUNO BIS

IL COMUNICATO STAMPA DEL PROCURATORE FRANCESCO CURCIO

In data odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Matera e del R.O.S., a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare personale in carcere ed agli arresti domiciliari, emessa nei confronti di 10 indagati, ritenuti gravemente indiziati di avere partecipato all’associazione di stampo mafioso con base a Scanzano Jonico, denominata “Clan Schettino” dedita al racket delle estorsioni in danno di imprenditori agricoli ed edili del metapontino, al traffico ed allo spaccio di stupefacenti, a reati in materia di illegale detenzione di armi.
Si tratta di un sodalizio nei confronti dei cui partecipi, nel corso degli ultimi 12 mesi, sono adottati dal Gip di Potenza già 46 ordinanze cautelari.
L’organizzazione mafiosa, risultata coinvolta in numerosi atti intimidatori e violenze, anche nei confronti di giornalisti, operava sul territorio della costa jonica lucana ed il periodo temporale investigato parte dalla fine del 2016 fino ad arrivare al mese di gennaio 2019.
Il sodalizio che aveva mutuato anche rituali di affiliazione tipici della camorra svolgeva la sua attività di proselitismi ed auto-affermazione, non solo sul territorio, dove come detto imponeva le proprie attività criminali ( ma anche quelle ricreative, organizzando concerti ed eventi) ma anche sul web attraverso un uso sapiente dei social network.
Le indagini, condotte dalla Compagnia Carabinieri di Policoro e dal ROS, sono state coordinate dalla DDA di Potenza mentre i provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal G.I.P. Distrettuale del Tribunale di Potenza .
Tra i soggetti raggiunti da ordinanza cautelare, 8 sono destinatari di misura in carcere, 1 destinatario della misura degli arresti domiciliari ed 1 dell’obbligo di dimora.

I destinatari dei provvedimenti custodiali sono i seguenti:
-SCHETTINO Giuseppe, nato a il 28.02.1988, figlio di SCHETTINO Gerardo, attualmente agli arresti domiciliari a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);
-CATALANO Alessandro, nato a Bari il 16.09.1991, genero di SCHETTINO Gerardo, residente a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);
-CIRELLI Giuseppe, nato a Policoro (MT) il 05.02.1990 e residente a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);
-CORRADO Vittorio, nato a Stigliano (MT) il 25.07.1986 e residente a Scanzano Jonico (MT), attualmente ristretto presso la casa circondariale di Matera per altra causa (partecipe al sodalizio);
-IANNUZZIELLO Leonardo Rocco, nato a Policoro (MT) il 27.09.1997, attualmente agli arresti domiciliari a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);

-VENTIMIGLIA Nicola, nato a Chiaromonte (PZ) il 04.12.1990 e residente a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);
-WILK Lukasz Marcin, detto “Luca”, nato a Chrzanow (Polonia) il 10.09.1996, attualmente agli arresti domiciliari a Policoro (MT) (partecipe al sodalizio);
-WILK Mateusz Jakub, detto “Matteo”, nato a Chrzanow (Polonia) il 23.09.1997 e residente a Policoro (MT) (partecipe al sodalizio);
-DE PAOLA Salvatore, nato a Policoro (MT) il 25.10.1992 e residente a Montalbano Jonico (MT), sottoposto all’obbligo di dimora;
-Altro soggetto nei cui confronti sono in corso le ricerche;
I principali reati contestati, sono:
-associazione per delinquere di stampo mafioso (art. 416 bis c.p.); -spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73 del D.P.R. 309/1990); -incendio e danneggiamento a seguito di incendio (art. 424 e 423 c.p.); -minaccia aggravata dal metodo mafioso (art. 612 c.p. aggravato dall’art. 416-bis 1 c.p.);
-estorsione aggravata dal metodo mafioso (art. 629 c.p. aggravato dall’art. 7 legge 203/1991);

-detenzione e porto illegale di armi (artt. 2, 4 e 7 lece 895/1967); -tentato omicidio aggravato e lesioni personali (artt. 56, 575, 577 e 582 c.p.).
Il provvedimento restrittivo, che segue una attività integrativa delle indagini e delle contestazioni svolta a seguito di alcune (parziali) scarcerazioni disposte dal Tribunale per il Riesame di Potenza in occasione dell’Operazione CENTOUNO del 4 febbraio 2019, conferma la mafiosità del clan SCHETTINO, la sua capacità di controllo egemonico del territorio ottenuto attraverso l’uso della forza e la violenza. Non a caso veniva anche a documentata, dopo la scarcerazione di una parte degli indagati, la rinnovata volontà del sodalizio di riaffermare la loro presenza sul territorio. Fra gli specifici delitti contestati ( oltre al reato di associazione mafiosa):
-02.01.2019 – rapina al supermercato “QUI’ Discount”, in Policoro, aggravata dall’uso di armi da fuoco;
-10.10.2018 – minaccia aggravata confronti giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Filippo Mele;
-08.09.2018 – rapina al supermercato “SPESÌ”, in Policoro, aggravata dall’uso di armi da fuoco;
-09.04.2018 – incendio azienda agricola in Scanzano APOFRUIT;
-19.02.2018 – tentata estorsione in danno dell’impresa edile SINNICA SERVICE S.r.l., mediante apposizione di fiori, lumini votivi e un candelotto contenente esplosivo posto davanti il cancello del cantiere, in Montalbano Jonico;
-22.09.2017 — tentato omicidio, mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, nei confronti di BASHIRU ABDUL MUMIN, cittadino ghanese, in Policoro;
-20.05.2017 tentata estorsione in danno dell’impresa edile DONADIO GIORGIO S.r.l., mediante apposizione di fiori e lumini votivi posti davanti la porta di ingresso dell’ufficio, in Scanzano Jonico.

Le indagini sono tuttora in corso e suscettibili di ulteriori sviluppi.
POTENZA 26.9.19 
IL PROCURATORE DISTRETTUALE
FRANCESCO CURCIO

L'OPERAZIONE CENTOUNO BIS. IL VIDEO DEL BLITZ


OPERAZIONE ANTIMAFIA CENTOUNO BIS STANOTTE A SCANZANO JONICO. DIECI ARRESTI

OPERAZIONE CENTOUNO DEL 4.2.19

MAFIA, BLITZ DEI CARABINIERI NEL LITORALE JONICO-LUCANO: ARRESTATI GLI AUTORI DELLE ESTORSIONI AI DANNI DELLE AZIENDE ORTO-FRUTTICOLE DI POLICORO E SCANZANO JONICO
 
Dalle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Matera e del R.O.S. stanno eseguendo una Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Potenza, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 10 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di aver fatto parte di una associazione di tipo mafioso, dedita al racket delle estorsioni, tentati omicidio, incendi ai danni di aziende operanti nel settore orto-frutticolo, rapine e spaccio di stupefacenti. Contestualmente sono in corso diverse perquisizioni a carico di ulteriori indagati. Il sodalizio criminale individuato è operante lungo il litorale jonico-lucano, in particolare nei comuni di Policoro e Scanzano Jonico.
L’operazione, per la quale sono impegnati 100 Carabinieri collaborati dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori Puglia” e da unità cinofile con il supporto di un elicottero, sta interessando la provincia di Matera.

venerdì 20 settembre 2019

M.D. MEDICINAE DOCTOR MI HA DEDICATO LA COPERTINA E LA PRIMA PAGINA DEL SUO ULTIMO NUMERO


LA STORICA RIVISTA DELLA MEDICINA GENERALE ITALIANA, ONLINE E CARTACEA, E' INVIATA AI MEDICI DI FAMIGLIA D'ITALIA, AI RAPPRESENTANTI SINDACALI DELLA MEDICINA NAZIONALE ED ALLE FIGURE ISTITUZIONALI. GRAZIE AL DIRETTORE DARIO PASSONI, AL COMITATO SCIENTIFICO ED ALLA REDAZIONE.

mercoledì 18 settembre 2019

IL DISASTRO DI SCANZANO J. CARABINIERI IN AZIONE. I DUE PUNTI DI INNESCO DEL ROGO

IL PUNTO DEL PRIMO INNESCO

IL PUNTO DEL SECONDO INNESCO
SCANZANO JONICO - Le indagini per tentare di individuare i responsabili del disastroso incendio che sabato scorso ha distrutto almeno 30 ettari di pineta costiera a Terzo Cavone continuano. Oggi, attorno alle ore 11.30, i carabinieri erano sul sito. Intanto, sono stati delimitati con nastro catarifrangente i due punti di innesco, lungo la strada che porta al parcheggio dell'omonimo lido. L'inchiesta ruota, come suol dirsi, a 360 gradi. Da escludere, tuttavia, la pista “edilizia”: il piano regolatore di Scanzano Jonico non prevede insediamenti sul sito che, oltretutto, è di interesse comunitario. La legge, inoltre, prevede un periodo di 15 anni di inedificabilità di aree percorse da incendi dolosi. Si indaga anche su possibili, pur se assurde, “vendette” nei confronti del Comune e di altre istituzioni. Ieri, inoltre, incontro tra amministrazione comunale e forze dell'ordine.

venerdì 6 settembre 2019

LE BUONE PRATICHE PER UNA BUONA SALUTE. L'EFFICACIA DELLA PREVENZIONE

LA MIA RELAZIONE AL CENTRO SOCIALE ANZIANI DI SCANZANO JONICO
 
LE DIAPOSITIVE PRESENTATE CON LA MIA RELAZIONE AL CONVEGNO DI SCANZANO JONICO DEL CENTRO SOCIALE ANZIANI “ROCCO SCOTELLARO”

di FILIPPO MELE, medico di medicina generale, Policoro (MT)

giovedì 22 agosto 2019

SCANZANO J. ATTENDE ANCHE LA VIDEOSORVEGLIANZA. IL COMUNE NON HA FONDI PROPRI E SI AFFIDA AL GOVERNO

LA FIRMA DEL SINDACO RIPOLI IN PREFETTURA PER IL PROGETTO DI VIDEOSORVEGLIANZA
SCANZANO JONICO – Attesa, dopo centinaia di attacchi del racket, anche la videosorveglianza. I fondi arriveranno nel 2019? Il sindaco Raffaello Ripoli (Mcs): “Scanzano è un punto strategico nel Metapontino. La videosorveglianza alle vie di accesso e di fuga sulla 106 jonica è importante per il territorio. Siamo nella graduatoria 2018. Speriamo che arrivi il finanziamento. Se ci sarà un nuovo bando per il 2019 ripresenteremo il progetto. Il Comune non ha i fondi propri per realizzarlo”. Ed ecco sull'argomento il Consigliere regionale Pasquale Cariello (Lega): “Il ministro Matteo Salvini ha stanziato fondi per la videosorveglianza a favore dei Comuni. Spero che arrivino anche da noi come sono arrivati quelli di Spiagge sicure-Estate 2019”.

SCANZANO J. ANCORA CHIUSO IL CANTIERE DELLA CASERMA DEI CARABINIERI. IL PUNTO COL SINDACO RIPOLI ED IL CONSIGLIERE REGIONALE CARIELLO

L'EX COMMISSARIATO DI POLIZIA DA RISTRUTTURARE A CASERMA DEI CARABINIERI
SCANZANO JONICO – E' l'unico Comune del Metapontino a non avere un presidio fisso delle forze dell'ordine tanto che da anni attende l'apertura di una caserma dei carabinieri. Ma il cantiere di via Leopardi, nella sede che fu del Commissariato di Polizia trasferito a Policoro, è ancora chiuso. E si tratta del centro dove la criminalità ha fatto sentire la sua presenza in modo pesante tanto che la Direzione distrettuale antimafia vi ha portato avanti due operazioni con decine di arresti il 4 ottobre ed il 4 febbraio scorsi. Eppure il 22 settembre 2018 fu il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a dichiarare: “Scanzano avrà la stazione dell'Arma. Ho scritto una lettera al ministero della Difesa per dare parere positivo. L’edificio che ospiterà i militari c’è già, ora auspico una rapida inaugurazione”. Il leader della Lega aggiunse: “Il sindaco (Raffaello Ripoli (Movimento civico scanzanese, ndr) aveva annunciato lo sciopero della fame pur di ottenere risposte dal Governo, dopo anni di richieste andate a vuoto. Sprovvisto di caserma dei carabinieri e lasciato senza Commissariato di polizia, questo Comune di circa 7.500 abitanti, invoca da tempo misure contro la criminalità. Sono felice quando possiamo rispondere alle esigenze dei primi cittadini”. Ed il successivo 25 settembre 2018 fu lo stesso ministro a rivolgersi in videotelefono al sindaco, che aveva sospeso l'annunciata protesta, affermando: “Spero di essere quanto prima a Matera ed a Scanzano Jonico per essere insieme a voi e per toccare con mano quanto abbiamo fatto e quanto potremo ancora fare”. Ma, ad oggi, il cantiere, non è stato aperto. Ripoli: “Il progetto esecutivo è in stato avanzato alla Regione, titolare dell'intervento. Manca poco alla sua approvazione. Sulla tabella di marcia siamo in ritardo di un paio di mesi ma sono fisiologici per la burocrazia italiana. Dopo ci saranno due gare di appalto diverse, una di 650 mila e una di 850 mila euro, da parte del massimo ente territoriale. Il rapporto tra Regione e Comune procede”. Riuscirà il primo cittadino, in carica dal 5 giugno 2016, ad inaugurare la struttura? “Si, mi auguro di tagliare il nastro della caserma nel corso di questa legislatura”. Sull'argomento abbiamo anche ascoltato il Consigliere regionale eletto a Scanzano Jonico, Pasquale Cariello (Lega): “Gli uffici regionali stanno lavorando alla progettazione. Una volta alla settimana vado a verificare come procede il loro lavoro”.

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 22.08.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

CARABINIERI A SCANZANO J. ANCORA SENZA CASERMA

1) Scanzano J. Resta ancora chiuso il cantiere della caserma dei carabinieri. 2) Ed è attesa anche la videosorveglianza. Il Comune non ha fondi propri e si affida al Governo.

giovedì 15 agosto 2019

IL SINDACO MASCIA: “POLICORO HA VINTO LA SFIDA. IL CONCERTO DI JOVANOTTI E' STATA UNA ECCEZIONALE PROMOZIONE PER L'INTERO METAPONTINO”

PARTE DEL MEGAPALCO DEL CONCERTONE DI JOVANOTTI
POLICORO - “Sono soddisfattissimo. Abbiamo vinto la sfida di ospitare sulla nostra spiaggia con il Jova beach party 25mila giovani. La gente che ho incontrato ieri mi ha parlato di un evento memorabile, eccezionale. Abbiamo sconfitto gli avvoltoi ed i catastrofisti”. Lo ha detto il sindaco Enrico Mascia a commento della performance di Jovanotti sull'arenile di Torre Mozza. Un primo cittadino raggiante per come si sono svolte le cose e di come hanno funzionato i servizi, tra cui quello della sicurezza, offerti a quanti si sono recati nel centro jonico. “Policoro – ha detto il nostro interlocutore – ha fatto una bellissima figura. I complimenti che Lorenzo ha fatto sul palco alla nostra città, al nostro mare ed alla nostra spiaggia, sono messaggi importantissimi. Che avranno ricadute di marketing positive. I lievi disagi che ci sono stati sono quelli che si possono verificare come quando nelle città sono in calendario importanti partite di calcio”. Il primo cittadino ha ringraziato “le forze dell'ordine che hanno assicurato la sicurezza; le associazioni di volontariato di Montalbano Jonico, Rotondella, Nova Siri; l'associazione nazionale Polizia di Stato e carabinieri, che ci hanno dato una grossa mano con la loro professionalità. Mi è piaciuto, in particolare, la solidarietà tra i fan ed i loro controllori. I primi hanno addirittura offerto acqua fresca a poliziotti, carabinieri e volontari”. Jovanotti ha assicurato che la spiaggia utilizzata per il Jova beach party sarebbe stata lasciata meglio di come era prima. Come stanno le cose? Mascia: “C'è stata qualche difficoltà operativa per colpa del vento. Ma appena concluso il concerto e nella giornata di ieri chi di dovere era al lavoro per riportare il lido di Torre Mozza allo stato di fatto precedente alla mega esibizione”. 

FAN IN DELIRIO

POLICORO. IN 25MILA AL JOVA BEACH PARTY. JOVANOTTI CON IL SUO POPOLO A TORRE MOZZA. L'OMAGGIO A MANGO ED A NADIA TOFFA. SUL PALCO ANCHE I TARANTOLATI DI TRICARICO

JOVANOTTI A POLICORO

POLICORO – "Non dimenticherò mai questo giorno. E voi direte: c'ero anch'io il 13 agosto sulla spiaggia dello Jonio, in Basilicata, a celebrare la vita attraverso la musica. Grazie Policoro!”: Così Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha concluso la sua esibizione al Jova beach party svoltosi al lido di Torre Mozza martedì sera. Lido trasformato in un villaggio in cui hanno vissuto, dalle 16, migliaia di suoi fan. In 25mila hanno cantato e ballato con lui le sue canzoni dai ritmi tambureggianti, frenetici, incalzanti. Un concerto iniziato alle 20.15 e finito alle 11.45 con il cantante ininterrottamente sul grandissimo palco e su quattro schermi giganti. Ma cominciamo dalla fila lunghissima già dalle 14 per entrare nella pineta che dal lido centrale portava a Torre Mozza. Ragazzi e ragazze a torso nudo ed in costume da bagno arrivati da quasi tutte le regioni del Sud e del Centro Italia. Poi, tanta musica a partire dalle16. Ad esibirsi il duo di musica elettronica Ackeejuice Rockers; l’ambasciatore del reggae italiano Alborosie; il poeta e musicista Baloji; i quattro dal groove perfetto degli I Hate My Village; il rapper Rancore; il gruppo folk dialettale lucano dei Tarantolati di Tricarico. A seguire ecco Jovanotti e band preceduti da un un video messaggio dell'astronauta Luca Parmitano, che ha individuato il cambiamento climatico il nemico della terra. Ed è stato show con il Jova pensiero diffuso dalle mega casse acustiche: “La storia ci insegna che non c'è fine all'orrore. La vita ci insegna che vale solo l'amore. Voliamo e cantiamo insieme. Non si può vivere in un mondo senza cielo. Mediterraneo mare culla mare tomba. Non si può vivere in un mondo chiuso”. Note e parole condivise da tantissimi giovani con la corona havayana al collo od in testa, con le bandane ed i cappelli del Jova beach party. E tra i suoi pezzi più noti, Salvami, Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, Ciao mamma, Estate, Nuova era, Luna di città d’agosto, L’ombelico del mondo, Bella, Quelli che benpensano, Muoviti muoviti, Non m’annoio, Tensione evolutiva, Penso positivo, A te, L’estate addosso, Ti porto via con me, Ragazzo fortunato, Chiaro di luna, le ospitate. Con un grande omaggio ai Tarantolati di Tricarico. La band lucana ha fatto un figurone cantando con il Jova nazionale, ad un ritmo forsennato, “Vi cumm' abball' bell”. “Sono stato contentissimo – ha detto Lorenzo – di aver diviso il palco con voi”. Gli altri due ospiti a cantare con lui sono stati Alboresie e Rancore. Il tempo del secondo videomessaggio, quello del navigatore solitario Giovanni Soldini, che ha invitato a salvare il mare dalla plastica, prima di due dediche applauditissime. La prima a Mango, il cantante lucano scomparso proprio a Policoro, di cui Jovanotti ha cantato Mediterraneo, ed a Nadia Toffa, la giornalista scomparsa pochi giorni fa dopo un anno e mezzo di lotta contro il cancro. In chiusura ancora tanta musica e, tutti con le braccia verso il cielo, il saluto a Policoro. 

FAN IN DELIRIO
 

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 14.08.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

JOVANOTTI A POLICORO

1) Policoro. In 25mila presenti al Jova beach party. 2) Il sindaco Mascia soddisfatto: “Abbiamo vinto la sfida”. 3) Policoro. Dalla Finanza. Sequestrata droga e capi contraffatti al Jova beach party.

martedì 13 agosto 2019

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 13.08.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

JOVANOTTI A ROCCELLA JONICA
1) Policoro pronta a vivere il Jova beach party. Jovanotti ed i suoi ospiti, tra cui una sorpresa, si esibiranno sul palco di Torre Mozza. Il piano traffico sulla pagina http://www.policoro.gov.it/.

lunedì 12 agosto 2019

ARTICOLI PUBBLICATI OGGI, 12.08.19, SU LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Francesco Roseto, a sx, e Maurizio Mastronardi, a dx, con alcune lettrici

1) Le “letture al tremolare della marina” organizzate dal Presidio del libro Magna Grecia di Policoro.

domenica 11 agosto 2019

VICENDA LA FELANDINA. SALVINI HA RASSICURATO IL SINDACO TATARANNI: “LUNEDì MI OCCUPERO' DEL CASO”

IL SINDACO TATARANNO CON SALVINI

POLICORO - “Il ministro dell'interno, Matteo Salvini, mi ha assicurato tutto il suo impegno per la risoluzione della vicenda della Felandina, l'area industriale nei cui capannoni vivono in condizioni disumane centinaia di migranti. La stessa in cui nei giorni scorsi una bracciante nigeriana (Petty Stone, ndr) è morta poiché coinvolta in un incendio scoppiato nella tendopoli”. Lo ha detto il sindaco di Bernalda, Raffaele Tataranno, dopo l'incontro chiesto ed ottenuto ieri sulla spiaggia del centro jonico con il titolare del Viminale impegnato nel suo Beach tour tra i lidi italiani. Al sindaco ed agli amministratori di Bernalda hanno dato sostegno nelle loro rivendicazioni anche i primi cittadini di Pisticci, Viviana Verri, e di Policoro, Enrico Mascia. “Abbiamo atteso quattro ore – ha detto Tataranno – ma alla fine abbiamo parlato consegnando al ministro le nostre lettere con la richiesta di intervento soprattutto nel post-sgombero. Sgombero che avverrà a giorni. Il Viminale, infatti, deve garantire l'allocazione dei migranti in centri di accoglienza dove le condizioni di vita siano decorose e degne degli esseri umani. Altrimenti torneremmo al punto di partenza ed avremmo solo spostato in avanti il problema. Noi, infatti, siamo già al quarto allontanamento di lavoratori extracomunitari da capannoni industriali dismessi. Salvini si è impegnato in tal senso”. Ma che fine farà l'area della Felandina? “Abbiamo chiesto – ha risposto il sindaco di Bernalda - al ministro per il Sud, Barbara Lezzi, di inserirla nella Zes (Zona economica speciale) Jonica ai fini del suo rilancio produttivo. Intanto, però, il demanio ha assicurato che appena saranno sgomberati da uomini e cose tutti gli ingressi dei capannoni saranno murati per impedirvi l'accesso di nuovi occupanti”.

DURA CONTESTAZIONE A SALVINI SULLA SPIAGGIA DI POLICORO

LE CONTESTAZIONI A SALVINI
POLICORO – E' stata a tratti dura la contestazione al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, da parte di un nutrito gruppo di giovani sulla spiaggia del centro jonico. Il titolare del Viminale, però, vi ha scherzato su: “Ringrazio i nostalgici che mi hanno accompagnato con “Bella ciao”. Li segnaleremo a Sanremo od allo Zecchino d'oro. Ma mi fa tenerezza chi va in giro con la falce ed il martello nel 2019. Il classico compagni, compagni, io lavoro e tu magni”. Ma torniamo alle proteste. I primi contestatori arrivati sul lungomare hanno portato due cartelli ed uno striscione. Sui primi vi era scritto: “Il Sud non dimentica. Policoro non si Lega” e “Salvini parla... l'Iva aumenta”. Sul secondo era riportata la frase “Salvini beach party: ingresso 5 rubli. Mai con Salvini” in cui era esplicito il riferimento al Russiagate che sta coinvolgendo esponenti vicini alla Lega. Lo striscione, però, a detta di alcuni dei dimostranti, non è piaciuto alla Digos che, in una prima fase, lo aveva addirittura requisito. E' stato un testa a testa tra i ragazzi ed il commissario regionale leghista, Marzio Liuni, a riportare la calma con il “manifesto” riconsegnato ai titolari. Ai primi cartelli, poi, se ne sono aggiunti altri con le scritte: “Padania, is not Italy, right?”, “Restiamo umani” e “Mai con Salvini”. Cartelli e striscione agitati all'arrivo del ministro dell'Interno quando i contestatori hanno intonato “Bella ciao”. E' stato in questo frangente che una signora ha lanciato l'acqua di una bottiglietta addosso al vicepremier. “Bella ciao”, poi, ha fatto da filo conduttore delle proteste che sono continuate prima all'esterno dello Swami, con agenti di Polizia a fare da “scudo”, mentre Salvini era nello stabilimento balneare, sia sulla spiaggia mentre il ministro faceva un giro in canoa.

IL POLICORO DAY DI MATTEO SALVINI TRA ABBRACCI, CONTESTAZIONI, DICHIARAZIONI, SELFIE, CANOA E... VASCO ROSSI

SALVINI ALLO SWAMI
POLICORO – Il Policoro day di Matteo Salvini, ministro dell'interno e candidato premier della Lega alle elezioni politiche ormai lanciate, si è sviluppato nella mattinata di ieri tra abbracci, contestazioni, dichiarazioni alla stampa, selfie, canoa, Vasco Rossi e con l'annuncio più atteso dai suoi fans: “Mi candido a premier'”. Il ministro, tra l'altro, è stato contestato con striscioni “al rublo”, col lancio di acqua da una bottiglietta e con il canto di “Bella ciao”. Ma andiamo con ordine. Dopo oltre due di attesa con gente paziente ad aspettare davanti ed all'interno del Lido Swami, il Matteo nazionale è arrivato scortato dal servizio d'ordine. Subito un testa a testa con il sindaco di Bernalda, Raffaele Tataranno, accompagnato dai primi cittadini di Policoro, Enrico Mascia, e di Bernalda, Viviana Verri, che gli ha chiesto un incontro sulla questione Felandina, poi solo e soltanto abbracci e selfie coi suoi simpatizzanti. Sul piazzale antistante lo stabilimento balneare, però, ecco la contestazione con striscioni e “Bella ciao” più il lancio d'acqua da una bottiglietta. Le forze dell'ordine, tuttavia, hanno contenuto eventuali problemi A seguire, il confronto coi giornalisti. Salvini ha chiesto elezioni subito aggiungendo: “I parlamentari, che sono pagati per questo, dovranno lavorare anche a Ferragosto. Chi chiede tempi lunghi ci tiene alla poltrona. Io mi candido a leader. Le alleanze con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni? Ne parleremo dopo che sarà fissata la data delle elezioni. E non rispondo agli insulti dei 5 stelle. Troppi i loro no per durare. Un governo Renzi-Di Maio sarebbe tragico. Non usciremo dall'euro”. Poi, i temi regionali: “La Vald'agri non si tocca. Bloccare le estrazioni di petrolio sarebbe follia. Noi dobbiamo tutelare insieme ambiente e posti di lavoro. Nessuno di questi ultimi dovrà essere perduto. Ma sono contrario alle trivellazioni sotto costa. Quanto all'autonomia differenziata la Basilicata ed il Sud ci guadagneranno. Farà emergere le incapacità della pessima politica che ha lasciato scuole, strade ed ospedali di serie B. E non toccherà un euro a chi amministra bene. L'autonomia unirà il Paese”. Il leader della Lega, inoltre, ha definito “simpatici” coloro che hanno agitato lo striscione con la scritta “Salvini beach party: ingresso 5 rubli” aggiungendo: “Mi sorprende, tuttavia, che ancora in Italia ci sia che va in giro con falce e martello”. E sulle paure degli italiani che cominciano a ritirare i risparmi dalle banche per metterli sotto il “mattone”: “Quando c'è instabilità ed incertezza la gente ha paura. Dobbiamo dare una prospettiva di 10 anni con regole certe e la gente ritornerà ad investire”. Poi, un discorso quasi confidenziale di soli 5 minuti coi suoi supporters in cui, tra l'altro, ha fatto i complimenti al sindaco Mascia per come è tenuta Policoro definita “una città stupenda”, prima del rito, ormai classico e ben accetto, dei selfie. Non senza aver collaborato col dj dello Swami per metter su “Una vita spericolata” di Vasco Rossi. Infine, costume da bagno e giro in canoa, ancora tra le contestazioni, prima del pranzo e la trasferta per un altro bagno di folla ad Isola Capo Rizzuto, in Calabria.