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martedì 31 marzo 2020

EMMENEWS: "CORONAVIRUS, IL GRIDO DI FILIPPO MELE. NOI MEDICI DI BASE SIAMO STATI DIMENTICATI"



SULLA WEB TV DEL METAPONTINO IL SERVIZIO DI ELEONORA CESAREO SUL MIO VIDEO PUBBLICATO OGGI (https://www.facebook.com/FilippoMelegiornalista/videos/228683391656330/) SULLA PAGINA FACEBOOK FILIPPO MELE GIORNALISTA

COVID-19. NUOVO CASO A POLICORO. IL SINDACO MASCIA: “TRANQUILLI. ERA ATTESO. FA PARTE DEL FOCOLAIO INIZIALE”


IL PRIMO CITTADINO HA ANCHE EVIDENZIATO CHE IL PAZIENTE E' IN QUARANTENA DA GIORNI. E' PARTITO INTANTO IL PROGETTO “SPESA SOSPESA” PER I BISOGNOSI. A BREVE IL NUMERO DI TELEFONO DEL “SOSTEGNO PSICOLOGICO” E QUELLO DELL'IBAN PER I CONTRIBUTI DEI PRIVATI

POLICORO - “Siamo a sette pazienti Covid-19 in città più i quattro ricoverati al don Gnocchi di Tricarico. Ma tranquillizzo la popolazione. Il caso di cui abbiamo avuto notizia ora appartiene al primo focolaio. Il paziente, poi, sta bene ed è in quarantena domiciliare da giorni. Guai, però, lo dico a tutti, ad abbassare la guardia”. Lo ha detto il sindaco Enrico Mascia dopo che il numero dei contagiati dal maledetto virus in città è salito. Il primo cittadino, altresì, ha annunciato che è partito il progetto “Spesa sospesa” per la fornitura di prodotti alimentari di prima necessità alle famiglie dei più bisognosi e che a breve sarà fornito alla cittadinanza il numero di telefono dello “Sportello psicologico” e quello Iban per chi volesse contribuire alle attività di solidarietà municipali.

EMERGENZA COVID – 19 BASILICATA. AGGIORNAMENTO 31 MARZO. 212 TEST, 198 NEGATIVI, 14 POSITIVI



METAPONTINO DI NUOVO ZERO CONTAGIATI. MATERA E MATERANO ZERO CASI. DAI FORZA ANDIAMO AVANTI! 225 I PAZIENTI CON CORONAVIRUS IN REGIONE

La task force regionale comunica che ieri, 30 marzo, sono stati esaminati 212 tamponi per l’infezione da Covid-19. Di questi 198 sono risultati negativi, 14 positivi (13 più 1 di Gravina di Puglia).
I nuovi positivi sono così distribuiti:
Viggiano 1
Potenza 3
Montemurro 1
Moliterno 1
Marsicovetere 1
Marsiconuovo 1
Avigliano 5
Gravina di Puglia 1
Attualmente i pazienti ricoverati presso strutture ospedaliere lucane (Azienda ospedaliera San Carlo e Madonna delle Grazie) ammontano a 54. San Carlo: malattie infettive n. 22 e terapia intensiva n. 11; Madonna delle Grazie: malattie infettive n. 15 e terapia intensiva n. 6.
Con questo aggiornamento i casi di contagio confermati in tutta la regione sono 225 su un totale di 2045 tamponi analizzati.
Nel totale dei tamponi processati vanno compresi gli 8 deceduti: 1 Spinoso, 3 Potenza, 2 Paterno, 1 Moliterno, 1 Villa d’Agri; n. 3 guariti; n. 1 paziente di Gravina di Puglia riscontrato dall’Asm; n.1 paziente di Gioia del Colle; n. 8 pazienti diagnosticati in altra regione, residenti in Basilicata e in isolamento domiciliare in Basilicata.

lunedì 30 marzo 2020

BUONE ABITUDINI PER FARE LA SPESA IN EPOCA DI CORONAVIRUS. UN VIDEO DEL MINISTERO DELLA SALUTE

 

CORONAVIRUS. IL PRESIDENTE DELL'ANCI, DECARO: “DOMANI ALLE 12, BANDIERE A MEZZ’ASTA IN TUTTI I COMUNI. UNITI NEL LUTTO E NEL SOSTEGNO”



31 MARZO 2020, ORE 12. SU INIZIATIVA DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI COMUNI ITALIANI (ANCI) TUTTI I SINDACI D'ITALIA, CON LA FASCIA TRICOLORE, OSSERVERANNO UN MINUTO DI SILENZIO DAVANTI AL PROPRIO MUNICIPIO

LA LETTERA DEL PRESIDENTE DELL'ANCI E SINDACO DI BARI, ANTONIO DE CARO
Domani alle 12 noi sindaci, in tutta Italia, esporremo sulla facciata del Comune la bandiera a mezz’asta e osserveremo un minuto di silenzio. Sarà il nostro modo per ricordare le vittime del coronavirus, per onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari, per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno l’uno all’altro, come sappiamo fare noi sindaci”. Lo dichiara Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, che ha aderito all’iniziativa lanciata dal presidente della Provincia di Bergamo, Gafforelli per i sindaci del suo territorio, e l’ha allargata a tutto il Paese.
“I sindaci, da destinatari e custodi delle preoccupazioni delle comunità che amministrano, sopportano una forte pressione e si fanno carico di una grande responsabilità davanti ai cittadini. Nonostante la situazione di grave emergenza che viviamo, non vogliamo far prevalere lo sconforto, ma stare uniti sia nel gravissimo lutto che colpisce più duramente alcune aree del Paese, sia nella solidarietà che deve tenerci tutti insieme”.

UNICEF, IL CORONAVIRUS SPIEGATO AI BAMBINI. UNA GUIDA PER I GENITORI


IL MESSAGGIO ED IL SORRISO BENEAUGURANTI DI ALICE, 8 ANNI
ANCHE I MINORI POSSONO RISENTIRE DELLO STRESS LEGATO ALL’EMERGENZA DA COVID-19. ECCO 8 CONSIGLI PER AIUTARLI A ESPRIMERE LE LORO EMOZIONI E A CAPIRE QUELLO CHE STA SUCCEDENDO SENZA SPAVENTARLI

1. Fateli parlare e ascoltate
Invitate i vostri bambini a parlarne. Cercate di capire quanto già sappiano e assecondateli. Se sono molto piccoli e non sono al corrente dell’epidemia, non è il caso di allertarli, ma è piuttosto l’occasione per rammentare loro l’importanza del rispetto delle misure igieniche, senza introdurre nuove paure. Un ambiente sicuro dove permettere al vostro bimbo di parlare liberamente, disegni, storie e altre attività contribuiscono a mantenere aperta la comunicazione. È importante non minimizzare o ignorare le loro preoccupazioni, prendere atto dei loro stati d’animo e rassicurarli che è naturale sentirsi impauriti in questi casi. Dimostrate che li ascoltate prestando la massima attenzione e tranquillizzateli sul fatto che possono parlare a voi e ai loro insegnanti quando vogliono. 
 
2. Spiegategli le cose in modo comprensibile
I bambini hanno diritto a essere informati su ciò che avviene nel mondo e gli adulti hanno al tempo stesso la responsabilità di preservarli dall’inquietudine. Occorre dunque usare un linguaggio appropriato per l’età, osservarne le reazioni, essere sensibili al loro livello di ansia. Se non siete in grado di rispondere alle loro domande, non tirate a indovinare. Usate piuttosto questa opportunità per andare insieme alla ricerca di risposte. I siti web di organizzazioni internazionali come UNICEF e World Health Organization rappresentano eccellenti fonti di informazione al riguardo. Spiegate loro che parte dell’informazione disponibile in rete non è accurata e che è pertanto meglio affidarsi agli esperti.
 
3. Mostrategli come proteggere se stessi e i loro amici
Una delle migliori maniere di tenere i bambini al sicuro da malattie come COVID19 e altre consiste nell’incoraggiarli a lavarsi regolarmente le mani. La conversazione non deve essere pesante. Esistono risorse, canzoni, animazioni e altro per imparare divertendosi (per esempio, Sing along with The Wiggles, follow this dance). Potete inoltre mostrare loro come tossire o starnutire correttamente utilizzando la piega del gomito, spiegare che è meglio non essere vicino a persone che manifestino sintomi, e chiedere loro di essere avvisati immediatamente nel caso in cui sentano di avere febbre, tosse, o difficoltà a respirare. 
 
4. Rassicurateli
Le tante immagini angoscianti proposte da TV e internet possono indurre la sensazione di trovarci in piena crisi. C’è il rischio che i bambini non siano in grado di distinguere tra immagini e realtà personale, e possano pertanto credere di essere in pericolo imminente. Potete aiutare i bambini ad affrontare lo stress creando loro occasioni di gioco e relax. Mantenete per quanto possibile routine e scadenze regolari, specialmente prima che vadano a letto, o createne di nuove in un nuovo ambiente. Se l’epidemia è nel vostro territorio, ricordate ai vostri bimbi che pressoché certamente non prenderanno la malattia, che molti di coloro infetti da COVID19 si ammalano in maniera non preoccupante e che ci sono moltissimi adulti che stanno lottando per mantenere sana la vostra famiglia. Se vostro figlio non si sente bene, spiegategli che è bene che restino a casa/all’ospedale perché è più sicuro per se stessi e per i loro amici. Rassicurateli: sapete che è duro, talvolta preoccupante o magari noioso, ma seguire le regole aiuterà a mantenere tutti sani. 
 
5. La stigmatizzazione
Lo scoppio dell’epidemia ha comportato anche fenomeni di discriminazione razziale nel mondo. È quindi importante accertare che i vostri bambini non stiano sperimentando nè alimentando questi processi. Spiegate che il coronavirus non ha nulla a che vedere con apparenze, origini o lingue delle persone. Nel caso in cui siano stati bersaglio di bullismo o discriminazione, dovrebbero poterne parlare con adulti di loro fiducia. Ricordate loro che hanno tutti diritto a essere al sicuro a scuola. Il bullismo è sempre sbagliato e dobbiamo fare la nostra parte per incoraggiare al contrario gentilezza e sostegno reciproco. 
 
6. Chi lotta contro il virus
È importante che i bimbi sappiano che le persone si stanno aiutando reciprocamente con atti di generosità e cortesia. Condividete storie di operatori sanitari, scienziati, medici e giovani che stanno lavorando per mettere fine al contagio e mantenere al sicuro la comunità. Sapere che ci sono persone compassionevoli che agiscono può essere di grande sollievo. 
 
7. Prendete cura di voi stessi
Sarete in grado di aiutare meglio i vostri figli se voi stessi affrontate al meglio la crisi. I bambini reagiranno alle vostre stesse reazioni alle notizie. Li aiuterà dunque sapere che siete calmi e in controllo della situazione. Se vi sentite ansiosi o abbattuti, prendete del tempo per voi stessi e state in contatto con membri della famiglia, amici, persone di fiducia nella vostra comunità. Dedicate del tempo ad attività che vi facciano rilassare e recuperare. 
 
8. Cura e attenzione nel dialogo
È importante sapere che non lasciamo i bambini in uno stato di tensione. Valutate nella conversazione il loro livello di ansia osservando il linguaggio del corpo, il tono di voce e il respiro. Ricordate loro che potranno esserci altre simili difficili conversazioni in futuro e che voi siete attenti, ascoltate e siete disponibili ogni qualvolta si sentano inquieti e preoccupati. 
 
Per saperne di più:
La pagina dell'Unicef su Covid-19.
 

COVID-19 BASILICATA. AGGIORNAMENTO 30.3.20, ORE 12. TEST 248, 235 NEGATIVI, 13 POSITIVI


NESSUN CASO NEL METAPONTINO. TOTALI CONTAGIATI IN REGIONE 211

punti  30/03/2020
ore 12:03 punti

AGR. La task force regionale comunica che in tutta la giornata di ieri, 29 marzo, sono stati processati 248 tamponi per l’infezione da Covid-19. Di questi 235 sono risultati negativi e 13 positivi.

I nuovi positivi sono così distribuiti:

Tricarico 2
Matera 4
Grassano 1
Garaguso 1
Venosa 1
Sant’Arcangelo 2
Rionero in Vulture 1
Pignola 1

Con questo aggiornamento i casi di contagio confermati in tutta la regione sono 211 su un totale di 1833 tamponi analizzati. Dal dato comunicato ieri dalla task force (200 persone positive al Covid-19) bisogna sottrarre una persona deceduta e il doppio conteggio effettuato per errore sullo stesso paziente di Teana.
Ai 211 positivi vanno aggiunti 5 pazienti deceduti, 1 guarito, una persona residente a Gioia del Colle in isolamento nella struttura Don Gnocchi di Tricarico e 8 pazienti lucani la cui diagnosi è stata effettuata in altre regioni.
In Basilicata ci sono 157 persone in isolamento domiciliare e 54 ricoveri di cui 18 in terapia intensiva.

Tutti i test positivi verranno inviati all'Istituto superiore di sanità per la conferma di seconda istanza. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti avuti dalle persone risultate positive.

Il prossimo aggiornamento domani, 31 marzo, alle ore 12,00.

domenica 29 marzo 2020

COVID-19. IL BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO DI OGGI CON LE PECCHE E LE FALLE DELLA COMUNICAZIONE UFFICIALE REGIONALE




DALLE ORE 12 ALLE 13.29, DA TRAMA A TEANA, DA GIOIA DEL COLLE AL DON GNOCCHI DI TRICARICO SINO ALLA PUBBLICAZIONE DELLE SLIDE DEL BOLLETTINO A TEMPO... SCADUTO

Tutti insieme, appassionatamente, operatori dell'informazione e cittadini ad aspettare alla ore 12 di ogni giorno l'ennesimo aggiornamento della Task force della Regione Basilicata sull'andamento dell'epidemia da Coronavirus. Ebbene, oggi la comunicazione su Basilicatanet è apparsa alle 13.29 con due pecche ed una falla. Di cosa si tratta? Le pecche: scorrendo la lista ecco che appare un paese dal nome... strano: Trama 1. Quale comune sarà. Ovviamente, per la fretta di dare la notizia tutti hanno pubblicato la... nefandezza. La seconda pecca: Gioia del Colle 1. Ma non si tratta di una cittadina della Puglia? Chissà, forse la Giunta guidata dal generale Vito Bardi ha cominciato una campagna di annessione! La falla: in genere, con l'aggiornamento venivano pubblicate anche le slide aggiornate del Bollettino epidemiologico regionale. Ebbene, oggi, alle 13.29, non c'erano. Sarà stato per l'arrivo dell'ora legale? Pecche e falla poi corrette. Ora, infatti, sul link di Basilicatanet, Trama è diventata Teana mentre è precisato che il caso di Gioia del Colle riguarda un paziente ricoverato al Don Gnocchi di Tricarico con tampone effettuato a Matera. Ed abbinato al post vi è anche il link del Bollettino epidemiologico regionale che pubblichiamo. Allora? Qualcuno dirà: ma con tutti i gravissimi problemi che abbiamo, la curva che si è impennata, la situazione del don Gnocchi, quattro paesi blindati, ospedali sotto pressione, terapie intensive che mancano, pensate a queste... stronzate? Mi rispose proprio così un politico regionale a cui facevo rilevare le insufficienza della comunicazione in materia quando non pubblicarono, per due volte consecutive, i nomi dei centri in cui si erano verificati i contagi. Pensiamo alle cose importanti – aggiunse il mio interlocutore - non ad andare dietro alle vostre (dei giornalisti, ndr) richieste e domande. Insomma, la Task force ha altro a cui pensare. Ma la Regione non ha due uffici stampa, uno della Giunta e l'altro del Consiglio, con uno stuolo di professionisti preparati e competenti? Chi fa la comunicazione sul Coronavirus: chi analizza i tamponi o i cronisti di turno? Ad ognuno il suo compito. Quanto all'informazione essa è importante non solo per far propaganda a questo e quello ma per comuncicare con i cittadini. E le notizie regionali sul Covid-19 devono avere il crisma della sacralità altro che sindaci “imbavagliati”. 



EMERGENZA CORONAVIRUS. LA REGIONE, ORE 12: ALTRI DUE CASI A POLICORO



IL SINDACO MASCIA: “SONO ALTRI DUE RICOVERATI AL DON GNOCCHI DI TRICARICO. MA TUTTI I TAMPONI EFFETTUATI IN OSPEDALE SONO NEGATIVI. SIAMO FERMI AI DUE DEL 26 MARZO SCORSO. DOMANI RIUNIONE PER IL SOSTEGNO ALIMENTARE. A BREVE LO SPORTELLO PSICOLOGICO E LE MISURE PER LE IMPRESE DANNEGGIATE”

POLICORO - “Avevo già scritto su Facebook che i due casi di contagio al Coronavirus di cui all'aggiornamento delle ore 12 della Regione sono di altrettanti ricoverati al don Gnocchi di Tricarico. In effetti, quindi, non ci sono nuovi contagiati in città. Aggiungo, poi, la notizia positiva: tutti i tampone effettuati sul personale dell'ospedale Giovanni Paolo II hanno dato esito negativo. Siamo rimasti fermi, quindi, ai due casi, uno di un medico di Policoro, l'altro di una infermiera di Rotondella, del 26 marzo scorso. Il nostro ospedale è libero da Coronavirus”. Lo ha detto il sindaco Enrico Mascia da noi interpellato dopo la diffusione delle notizie di fonte regionale. Ed anche per fare il punto sulla situazione nel centro jonico. “Al Giovanni Paolo II – ha continuato il nostro interlocutore – sono stati effettuati gli esami a tutto il personale, di ogni categoria, del pronto soccorso e servizi collegati e della cucina. Tutto okay, tranne, ripeto, le due positività iniziali. E questo lo dico anche per sfatare alcune fake news circolate e circolanti su questo argomento”. Ad esempio? “Quella su una paziente di Policoro che, dopo essere passata in ospedale ed essere stata sottoposta a Tac, è stata trasferita a Matera dove sarebbe morta in autoambulanza o appena ricoverata. Su di lei sarebbe stato effettuato il tampone post mortem che sarebbe risultato positivo. Falso. Esso è risultato negativo. Invito, tuttavia, ad effettuare sempre il pre-triage prima di ogni accesso al pronto soccorso”.
Ovviamente, abbiamo chiesto al primo cittadino delle iniziative in corso per aiutare le persone che non ce la fanno a comprare gli alimenti e che sono in crisi economica nera stanti le restrizioni in atto. Ecco la risposta: “Domani faremo una riunione in municipio per stabilire concretamente il da farsi. Occorre organizzare una macchina di aiuto che comprenda l'ente locale ma anche i soggetti di volontariato che vogliono collaborare. Vanno stabilite linee di intervento efficaci ed efficienti. Annuncio, tuttavia, che partirà uno sportello psicologico a cui i cittadini in ansia potranno rivolgersi”. E per le imprese in grave difficoltà stante la loro inattività quali misure avete in animo di intraprendere? Mascia: “Noi possiamo agire sulle tasse comunali. Lavoreremo per ridurle od abbatterle. Dobbiamo aspettare, però, per questo, le determinazioni del Governo centrale. Ora, però, l'imperativo è: STOP COVID-19”.

COVID-19. AGGIORNAMENTO REGIONE 29.2.20, ORE 12: DUE CASI A NOVA SIRI


MA IL SINDACO STIGLIANO PRECISA: “SI TRATTA DI DUE RICOVERATI AL DON GNOCCHI DI TRICARICO. NESSUN CONTATTO TRA LORO ED I FAMILIARI DA PIU' DI 14 GIORNI. NOVASIRESI TRANQUILLI MA RISPETTATE LE REGOLE”. LE MISURE DEL COMUNE PER I BISOGNOSI E PER LE ATTIVITA' PRODUTTIVE

NOVA SIRI -Si, ho visto l'aggiornamento della task force regionale con i due casi positivi nel nostro centro. Preciso subito, però, che i concittadini interessati sono da tempo ricoverati al Don Gnocchi di Tricarico. E che i parenti, coi quali ho già parlato, non sono andati a trovarli da più di 14 giorni grazie al blocco dei trasferimenti. Uno di questi ammalati, altresì, l'ho già sentito e sta bene”. Lo ha detto il sindaco Eugenio Stigliano da noi raggiunto telefonicamente dopo che il suo comune è entrato nella lista diffusa quotidianamente dalla Regione. Insomma, nella notizia negativa c'è quella positiva. “L'abitato di Nova Siri – ha continuato il nostro interlocutore – è ancora immune”.
Ma cosa sta facendo l'ente locale per le famiglie bisognose che non riescono più a comprare il cibo? “Da circa una settimana stiamo distribuendo pacchi spesa a domicilio tramite la Protezione civile a chi ce ne ha fatto richiesta. Il progetto si chiama “Spesa sospesa”. C'è un numero di telefono (3339263534, dal lunedì al venerdì, ore 10-12, ndr) a cui tutti possono chiamare. Utilizziamo i contributi dei cittadini e quello del Governo. Abbiamo messo su una catena della solidarietà”.
E per le attività produttive bloccate cosa avete in animo di fare sul fronte, ad esempio, dei tributi comunali? Stigliano: “Il Governo già si sta muovendo in questo senso. Appena conosceremo le sue determinazioni ci muoveremo di conseguenza. Dico solo che, nonostante le nostre difficoltà di bilancio, se potremo faremo anche di più. Per adesso, però, il problema importante è quello di salvare le vite delle persone”.

CORONAVIRUS BASILICATA. AGGIORNAMENTO DEL 28 MARZO, ORE 12. TEST 164, NEGATIVI 132, POSITIVI 32



POLICORO E NOVA SIRI 2 CONTAGIATI. PISTICCI 3. TOTALI COVID-19 IN REGIONE 200

punti apici 29/03/2020
ore 13:29 punti
AGR
AGRLa task force regionale comunica che in tutta la giornata di ieri, 28 marzo, sono stati processati 164 tamponi per l’infezione da Covid-19. Di questi 132 sono risultati negativi e 32 positivi.
I nuovi positivi sono così distribuiti:
Tricarico            5
Salandra.            1
Policoro.             2
Pisticci.              3
Nova Siri.           2
Montescaglioso 1
Matera.               3
Grassano.           1
Ferrandina.         2
Trama.                 1
S. Paolo Albanese 1
S. Chirico Nuovo  2.
Rionero.                 2
Potenza                  1
Moliterno               1
Melfi.                       1
Corleto Perticara.   1
Atella.                       1
Gioia del Colle  1
Con questo aggiornamento i casi di contagio confermati in tutta la regione sono 200 ai quali vanno aggiunti 4 deceduti, un guarito ed 8 positivi diagnosticati in altre regioni ma residenti in Basilicata e in isolamento in Basilicata.
In Basilicata ci sono 150 persone in isolamento domiciliare e 50 ricoveri di cui 18 in terapia intensiva.
Tutti i test positivi verranno inviati all'Istituto superiore di sanità per la conferma di seconda istanza. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti avuti dalle persone risultate positive.
Il prossimo aggiornamento domani, 30 marzo.

sabato 28 marzo 2020

IL CORONAVIRUS COLPISCE MAGGIORMENTE GLI ANZIANI OVER 65. COME DIFENDERSI?



LA STRAGE DI PENSIONATI. LE 10 DOMANDE PIU' FREQUENTI CON LE 10 RISPOSTE E CONSIGLI CONCRETI A TUTELA DELLA TERZA ETA' IN UN'AREA DEL SITO WEB ISTITUZIONALE DEL MINISTERO DELLA SALUTE
 
Gli anziani sono attualmente la categoria di popolazione maggiormente colpita dal nuovo coronavirus. E’ particolarmente importante, quindi, che seguano tutte le indicazioni fornite dalle autorità sanitarie per evitare di contrarre l’infezione, prima fra tutte quella di non uscire di casa se non per motivi di necessità. Il ministero al fine di dare risposte ai dubbi più frequenti delle persone anziane ha attivato nell’area dedicata alle Faq del sito istituzionale una sezione specifica per gli anziani in cui sono raggruppate risposte, e consigli semplici e concreti, alle domande più frequenti: da come fare per ricevere i farmaci e/o la spesa a domicilio, a come e con cosa pulire pavimenti, tavoli, scrivanie e altre superfici della casa, alle misure di igiene personale.
1. E’ vero che gli anziani sono i più colpiti dal nuovo coronavirus?
I dati statistici indicano che finora le persone over 65 si sono ammalate di più di quelle più giovani e che la sintomatologia è stata più grave. Questo probabilmente è dovuto al fatto che le persone anziane spesso convivono con più patologie contemporaneamente (ad esempio ipertensione, diabete, etc) e contrarre l’infezione da nuovo coronavirus può determinare in loro uno squilibrio generale che può portare a conseguenze più serie che nel resto della popolazione.
2. Ho bisogno di farmaci e non posso uscire: a chi posso rivolgermi?
E’ stato attivato sul territorio un servizio di assistenza per le persone fragili. Per il servizio di consegna dei farmaci a domicilio si può contattare il numero verde 800 06 55 10 (attivo h24, 7 giorni su 7), che a sua volta contatta il comitato della Croce rossa più vicino. I volontari, riconoscibili in uniforme, ritirano la ricetta presso lo studio medico o acquisiscono il numero NRE e il codice fiscale del destinatario e si recano in farmacia. I medicinali vengono poi consegnati in busta chiusa all’utente, che provvede a corrispondere l’eventuale costo del medicinale anticipato al farmacista dai volontari. Il servizio è completamente gratuito. Attraverso la consegna a domicilio è inoltre possibile richiedere lo scontrino fiscale da utilizzare per le detrazioni fiscali.
3. Abito da sola e sono anziana come posso fare per avere la spesa a domicilio?
Per le persone anziane sole e per le persone immunodepresse è stato attivato un servizio di spesa a domicilio. Per usufruirne basta contattare il numero verde 800 06 55 10.
4. A chi mi posso rivolgere per avere informazioni sui comportamenti corretti da seguire e l’iter da rispettare in caso avessi avuto un contatto con persone positive?
Puoi chiamare il numero verde 800 06 55 10 attivato per l’assistenza alle persone fragili. Gli operatori rispondono anche per informazioni sui comportamenti corretti da rispettare e l’iter da seguire in caso di contatto stretto con soggetti positivi. Le richieste prevedono l’intervento dei medici per una prima assistenza telefonica e per l’attivazione delle strutture ospedaliere. È disponibile un servizio di supporto psicologico per affrontare le emozioni durante il momento difficile di questa emergenza. Il ministero della Salute, inoltre, ha attivato il numero gratuito di pubblica utilità 1500 dove operatori sanitari rispondono alle domande dei cittadini.
5. Ho più di 65 anni, cosa posso fare per proteggermi dall’infezione da nuovo coronavirus?
Le persone anziane devono seguire le misure di protezione personale raccomandate dal ministero della Salute e dall’OMS per tutta la popolazione:
  • restare a casa, uscire di casa solo per motivi di salute e necessità (vedi misure di contenimento)
  • lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica per almeno 40 - 60 secondi
  • rispettare la misura di distanziamento sociale dalle altre persone: significa stare lontani almeno 1 metro dalle altre persone
  • evitare abbracci e strette di mano
  • evitare il contatto ravvicinato (cioè distanza inferiore ad 1 metro) con persone, anche familiari, che soffrono di infezioni respiratorie acute
  • arieggiare gli ambienti in cui si soggiorna
  • curare la pulizia delle superfici: i pavimenti possono essere lavati con soluzioni a base di cloro allo 0,1% (va bene anche la comune candeggina opportunamente diluita); le altre superfici, come tavoli, scrivanie, etc. possono essere pulite con soluzioni a base di cloro allo 0,1% oppure a base di alcol in percentuale di almeno il 70%
6. Prendo più farmaci per curare malattie croniche, questo mi rende più debole e più esposta al rischio di prendere l’infezione da nuovo coronavirus? Devo sospendere la mia terapia?
I farmaci per la cura delle patologie croniche di cui si è affetti sono importanti per tenere sotto controllo sintomi e malattia, quindi non vanno sospesi salvo diversa indicazione del medico curante.
7. Soffro di ipertensione e sono in cura con ACE inibitori e sartani: è vero che se mi infetto con il nuovo coronavirus questi farmaci peggiorano la gravità della malattia COVID-19?
Non esistono evidenze scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’impiego di farmaci anti-ipertensivi e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19. Pertanto, in base alle conoscenze attuali, si raccomanda di non modificare le terapie in atto e di rivolgersi al proprio medico curante per qualsiasi dubbio.
8. Per curare e diminuire  i dolori articolari il medico mi ha prescritto dei farmaci anti infiammatori non steroidei (es. ibuprofene): è vero che peggiorano la malattia COVID-19?
Attualmente non ci sono evidenze scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’impiego d'ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19. Quindi, in base alle conoscenze attuali, si raccomanda di non modificare le terapie in atto e di rivolgersi al proprio medico curante per qualsiasi dubbio.
9. Ho fatto il vaccino antipneumococcico, sono immune dall’infezione da nuovo coronavirus?
Il vaccino antipneumococcico previene la polmonite da pneumococco, ma attualmente non esistono evidenze che abbia un ruolo nella prevenzione dell’infezione da nuovo coronavirus.
10. Il vaccino contro l’influenza stagionale mi protegge anche dal nuovo coronavirus?
No, il nuovo coronavirus e il virus dell’influenza stagionale sono due virus diversi. Il vaccino contro i ceppi di influenza stagionale non è quindi efficace contro il virus che determina la malattia COVID-19.

RISCHIO CORONAVIRUS. “I VERI VIP SONO GLI OPERATORI SANITARI. URGE SOTTOPORLI TUTTI AL TAMPONE”. LO HA CHIESTO IL SINDACATO FADOI

LA CAMPAGNA DELLA FIMMG DI BARI "MEDICI NON EROI"

STOP ALLA STRAGE DI MEDICI ED INFERMIERI. L'APPELLO DELLA FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DIRIGENTI OSPEDALIERI INTERNISTI È STATO FIRMATO DA OLTRE 20 SOCIETA' SCIENTIFICHE. ED IN BASILICATA TEST RAPIDI AL PERSONALE DEL SAN CARLO

Tamponi e analisi sierologiche per tutti gli operatori sanitari esposti a rischio Covid allo scopo di tutelare i lavoratori, i pazienti e anche per poter analizzare l’andamento dell’epidemia su uno specifico ambito di popolazione. È questo l’appello che la Fadoi (Federazione delle associazioni dirigenti ospedalieri internisti), in prima fila nei reparti Covid degli ospedali, ha rivolto nei giorni scorsi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte; al Ministro della Salute, Roberto Speranza; e al Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Stefano Bonaccini. Inoltre l’appello è stato rivolto anche a tutte le Società scientifiche affinchè sottoscrivessero la richiesta. Sono state già oltre venti a controfirmare il testo Fadoi. Il numero degli operatori sanitari contagiati dal virus SARS-Cov-2, infatti, cresce ogni giorno tanto che l'Istituto superiore di sanità ha registrato oltre 6.400 casi e la Fnomceo ha segnalato tra il personale medico ben 50 decessi.“Occorre fare presto – ha sottolineato Dario Manfellotto, presidente nazionale della Fadoi – servono subito protezioni adeguate per tutti e bisogna immediatamente iniziare a fare tamponi insieme ai test sierologici anticorpali per poter studiare al meglio il personale sanitario, oltre che per tutelarlo e proteggere i pazienti. Così si può creare un grande laboratorio vivente per conoscere qual è l’evoluzione dell'infezione virale e lo stato della risposta immunitaria”. Su questo fronte, intanto, qualcosa si muove in Basilicata. Così una nota dell'agenzia Ansa di ieri: “Da domani tutto il personale dell'azienda ospedaliera San Carlo di Potenza sarà sottoposto al test rapido per il rilevamento degli antigeni del covid-19. Lo ha annunciato la stessa azienda ospedaliera precisando che si tratta di un test di ultima generazione: cerca gli antigeni e non gli anticorpi e il risultato sarà noto in un tempo compreso tra dieci e 15 minuti. Se il risultato fosse positivo, si cercherà un immediato riscontro attraverso il tampone tradizionale". Si continuerà, poi, con il personale di tutti gli altri ospedali e con gli altri operatori sanitari attivi sul territorio?

AGGIORNAMENTO COVID-19 BASILICATA, ORE 12. TEST 167, 138 NEGATIVI, 29 POSITIVI. TOTALE CONTAGIATI 170


 
GIORNATE ORRIBILI. OGGI IL RITROVAMENTO A METAPONTO DEL CORPICINO DEL PICCOLO DIEGO E 29 COVID-19 IN PIU'. IERI LA CHIUSURA, PER IL FOCOLAIO AL DON GNOCCHI, DI TRICARICO, GRASSANO E IRSINA

La task force regionale ha comunicato che ieri, 27 marzo, sono stati processati 167 tamponi per l’infezione da Covid-19. Di questi 138 sono risultati negativi e 29 positivi.
I nuovi positivi sono così distribuiti:
Salandra 1
Policoro 1
Pisticci 1
Potenza 4
Montescaglioso 1
Irsina 8
Ferrandina 2
Bernalda 1
Aliano 1
Tolve 1
S.Arcangelo 1
Matera 4
Tra i nuovi positivi sopra riportati sono comprese le 11 persone dell'Istituto di riabilitazione Don Gnocchi di Tricarico residenti rispettivamente nelle seguenti città:
Salandra 1
Policoro 2

Pisticci 1
Potenza 1
Ferrandina 2
Bernalda 1
Aliano 1
Matera 2
Con questo aggiornamento i casi di contagio in regione sono 170 su un totale di 1421 tamponi analizzati. Guariti 1.


Sin qui gli aggiornamenti sull'emergenza Coronavirus in regione. Di seguito si diamo la notizia della Gazzetta del Mezzogiorno on line sul ritrovamento del corpo del piccolo Diego e quella Ansa sulla chiusura di Tricarico, Grassano, Irsina.



LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
A Metaponto di Bernalda
Tragedia nel Materano: trovato morto nel fiume Bradano bimbo di 3 anni scomparso ieri
Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda che da ieri ha lasciato col fiato sospeso i cittadini del Materano, e non solo. Il piccolo di tre anni, Diego, scomparso ieri pomeriggio nelle campagne di Metaponto di Bernalda (Matera) mentre stava giocando, è infatti stato trovato senza vita dai soccorritori e grazie al fiuto dei cani molecolari dei carabinieri. Secondo la prima ricostruzione si era allontanato durante un attimo di distrazione dei genitori, originari di Ginosa (Ta), che sono imprenditori agricoli, e si era allontanato insieme al cagnolino di famiglia, che già ieri aveva guidato le ricerche verso il letto del fiume. Nella zona hanno lavorato forze dell’ordine e vigili del fuoco, che hanno utilizzato anche droni per trovare il bambino. Il corpicino è stato individuato nei pressi della foce del fiume Bradano, in un canneto, dalle prime indiscrezioni emerge che sarebbe scivolato, visto anche il tanto fango per le piogge di queste ore. Il sindaco di Bernalda ha proclamato due giorni di lutto cittadino. 


IL PRESIDENTE BARDI CHIUDE FINO AL 26 APRILE TRICARICO, GRASSANO, IRSINA 

(ANSA) - POTENZA, 27 MAR – Ore 20.38 - In seguito all'aumento dei contagi di coronavirus, con un'ordinanza, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha disposto la "chiusura" fino al 26 aprile di altri tre comuni lucani: Tricarico, Irsina e Grassano (Matera). Nei giorni scorsi il governatore aveva disposto lo stesso provvedimento per Moliterno (Potenza). 
 
Da parte nostra aggiungiamo che il provvedimento è stato preso dopo il focolaio accertato all'istituto di riabilitazione don Gnocchi di Tricarico con 11 contagiati. La filiera dei contagi avrebbe portato ad una famiglia numerosa di Irsina.

venerdì 27 marzo 2020

TRAGEDIA NELLA TRAGEDIA COVID-19. 51 MEDICI MORTI NELLA BATTAGLIA, 6.414 QUELLI CONTAGIATI

LA CAMPAGNA DELLA FIMMG DI BARI "MEDICI NON EROI"

MA PER QUALCUNO I PROFESSIONISTI IN PRIMA LINEA CONTRO IL VIRUS SONO EROI SE RIMANGONO VIVI MA SONO IMPREPARATI, IRRESPONSABILI, ADDIRITTURA AVARI, SE MUOIONO O SE SONO CONTAGIATI DAL CORONAVIRUS

Voglio iniziare questo post con una poesia di Giuseppe Ungaretti che la Federazione italiana ordine dei medici ha messo a chiusura della lista di medici caduti sul campo di battaglia contro il Coronavirus (https://filippomele.blogspot.com/2020/03/in-memoria-dei-medici-caduti-durante.html). Alle 20 di oggi erano 51, con 6.414 contagiati. La poesia si intitola “Non gridate più”. Eccola:
Cessate d’uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.
Hanno l’impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo”.
Parole che fanno rabbrividire, e magari piangere, ma che danno il senso del dramma che il mondo intero sta vivendo. E c'è una tragedia nella tragedia. Quella di tanti colleghi vittima della loro dedizione alla professione. L'altro giorno ho sentito il medico di famiglia di Bernalda contagiato dal Covid-19. Non potevo non chiamarlo. L'ho abbracciato virtualmente, gli ho dato solidarietà. E', come suol dirsi, asintomatico. Gli ho chiesto se avesse capito dove si fosse infettato. “A saperlo, Filippo”, mi ha risposto. “Forse, nel corso di una visita domiciliare o di qualcuna in ambulatorio”. Visite effettuate usando una delle tre mascherine FPP2, le uniche che la Asm, sinora, ci ha consegnato. Mascherine che custodiamo gelosamente. La sera prima, poi, avevo pubblicato il video del sindaco Raffaele Tataranno in cui veniva annunciata la positività al Covid-19 del primo medico di famiglia della Basilicata. Nel post, https://filippomele.blogspot.com/2020/03/bernalda-medico-di-famiglia-contagiato.html, ho scritto che la Regione è inadempiente verso la categoria perchè non ci ha fornito i dispositivi di protezione individuale come mascherine FPP2 e FPP3, tuta, occhiali. C'è stato chi, però, ha avuto da ridire scrivendomi privatamente su Messanger. “Trattandosi di un medico – ha sostenuto questo signore - avrebbe potuto prendere le sue giuste precauzioni acquistando autonomamente guanti e mascherine senza aspettare i provvedimenti legislativi. Io credo che qualunque medico e operatore sanitario sappia e debba sapere meglio di noi comuni cittadini le norme igienico sanitarie trattandosi peraltro di mascherine e guanti che qualunque per es. dentista utilizza abitualmente. Ovviamente io sono rimasto perplesso sul termine inadempienza. Infatti istintivamente ho pensato... Figurati x 4 mascherine e due guanti monouso di qualche al massimo decina di euro si accusa di inadempienza un ente pubblico e non di superficialità un medico?” E la conclusione “sibillina”: “Buona permanenza in casa”. Insomma, per questo soggetto i medici che rimangono contagiati, e poi magari muoiono, sono ignoranti, superficiali, irresponsabili e, di più, avari. Un giudizio che non è solo del mio lettore ma che circola abbondantemente su Facebook e nella rete. I miei colleghi di tutta Italia, perciò, sono morti e si sono contagiati per colpa esclusivamente della loro negligenza e della loro tirchieria. Eroi da vivi, imbecilli da morti. Quanto, infine, al “Buona permanenza a casa” non ho capito se fosse il classico invito, Restate a casa, o se fosse un appello ironico ad abbandonare le armi dato a chi non si è in grado di usarle. Io, a questo punto non posso esimermi dal gridare: “Vergogna! Vergogna! Vergogna!” Chi pensa così non è degno di alcuna considerazione. E' fuori da ogni logica di vivere civile e di solidarietà. E' ora di dire “Basta, basta, basta!” Onore a quanti si battono a mani nude, abbandonati dalla politica, contro un nemico invisibile e cadono combattendo. “Non gridate più”, ha scritto Ungaretti. E noi col lui lo ripetiamo “Non gridate più”.

CARO DIARIO TI SCRIVO. IO MEDICO DI FAMIGLIA CON PAZIENTI CON COVID-19

La slide del Bollettino epidemiologio regionale di oggi

MALEDETTO VIRUS. IERI HAI COLPITO ALCUNI MIEI ASSISTITI. CI STAI ROVINANDO LA VITA. VORREI ESSERE UN RAMBO PER DISTRUGGERTI MA MI SENTO UNO ZOMBIE. EPPURE, ALLA FINE, PERDERAI

Caro diario ti scrivo. Un'altra pagina nera. Ieri il maledetto virus ha attaccato alcuni miei pazienti. Quando ho avuto la notizia, nella tarda serata, mi sono sentito colpito, amareggiato, affranto. Quasi fosse stata colpa mia. Invece l'attacco è stato di quel famigerato Covid-19 che ci sta distruggendo la vita. Nessun giorno è uguale, ormai, a quello precedente. Viviamo tutti nella paura del contagio. Ma dobbiamo andare avanti. Soprattutto noi medici dobbiamo avere la forza di non abbatterci e di infondere la nostra sicurezza a chi ha affidato a noi la sua salute. Sicurezza? Purtroppo, non c'è. Stanotte ho dormito poco e male. Come sta accadendo, ormai, da tempo. Pensavo ai miei pazienti. Come curarli? Che farmaci usare? Ricoverarli oppure no? Per me combattere una patologia simile è una cosa nuova. Un fatto è vedere queste cose in tv, un fatto è avere tu, personalmente, la responsabilità della cura. Stamattina mi sono alzato alle sei. Sono uscito di casa alle 7. Non ho svegliato mia moglie, che dorme ormai da circa 3 settimane in un'altra stanza. Io, medico, sono troppo pericoloso per lei. Ho mandato due messaggi Whatsapp a due specialisti, a Maurizio Stigliano ed al primario di malattie infettive di Matera, Giulio De Stefano. Alle otto ho chiamato l'ospedale Madonna Delle Grazie, per cercare di parlare con gli infettivologi. Ho ripetuto la chiamata alle 8.45. Mi ha risposto, cordiale e gentile, la collega Anna Fineo. Le ho illustrato le condizioni e le comorbilità dei miei assistiti. Da ricoverare. Al rifiuto, però, possiamo usare un determinato antibiotico oltre al paracetamolo per la febbre. E così è stato. Con l'impegno di risentirci verso l'una per vedere se fosse stato possibile usare un altro farmaco. Intanto mi hanno richiamato, nonostante stiano combattendo una guerra terribile sia Stigliano sia De Stefano. Grazie. Mi sono sentito rincuorato per me e soprattutto per i miei pazienti che stanno vivendo sulla propria pelle questa inquietante realtà. Alle 13, dopo tante ricette da spedire online ed i problemi degli altri assistiti (tosse, rinofaringiti varie, attacchi di panico, ansia, necessità di ossigenoterapia, richiesta di emotrasfusione a domicilio), la chiamata a Matera. Il farmaco in questione si può usare solo in ospedale. Ma il mio amico di vecchia data affetto da Covid-19 vuole rimanere a casa sua. Nonostante tutto. Lo abbraccerei. Ma non posso. Lo visiterei. Ma non posso. Maledetto virus ci hai resi impotenti. Vorrei essere un Rambo per distruggerti. Ma mi sento uno zombie. Eppure, maledetto Covid-19 perderai la guerra.

EMERGENZA COVID-19 BASILICATA. AGGIORNAMENTO DEL 27 MARZO, ORE 12. 208 TEST, 190 NEGATIVI, 18 POSITIVI



SEI I NUOVI CONTAGIATI NEL MATERANO (2 A MATERA, 2 A POLICORO, 2 A VALSINNI). IN TUTTA LA REGIONE  SONO STATI REGISTRATI TRE DECESSI ED UNA GUARIGIONE. 144 I CASI TOTALI 

La task force regionale ha comunicato che nella giornata di ieri, 26 marzo, sono stati processati 208 tamponi per l’infezione da Covid-19. Di questi 190 sono risultati negativi e 18 positivi. I nuovi positivi sono così distribuiti:
Avigliano 1
Villa d’Agri 1
Montemurro 2
Potenza 5
Rapolla 1
Tramutola 2
Matera 2
Policoro 2 (di cui abbiamo già dato notizia nella serata di ieri, ndr)
Valsinni 2.
Con questo aggiornamento i casi di contagio in regione sono 144 su un totale di 1254 tamponi processati. Registrati tre i decessi ed una guarigione.
Intanto, sono 103 o soggetti in isolamento domiciliare e 37 i ricoverati di cui 15 in terapia intensiva.

giovedì 26 marzo 2020

L'ASM ISTITUISCE 4 UNITA' SPECIALI ANTICORONAVIRUS CON VENTI MEDICI DELLA CONTINUITA' ASSISTENZIALE



OPERERANNO A MATERA, TINCHI, TRICARICO E STIGLIANO 7 GIORNI SU 7, DALLE 8 ALLE 20. ASSISTERANNO I PAZIENTI AFFETTI DA COVID-19 NON RICOVERATI, QUELLI CON SINTOMI SOSPETTA IN ATTESA DEL TAMPONE, I CONVIVENTI IN ISOLAMENTO DOMICILIARE

IL COMUNICATO STAMPA DELLA AZIENDA SANITARIA

L'Asm dà attuazione in tempi record alla direttiva della Regione Basilicata sulla istituzione delle unità speciali Covid 2019. Con delibera adottata oggi, l'Azienda ha istituito 4 unità speciali (a Matera, Tinchi, Tricarico e Stigliano), in cui opereranno una ventina di medici della continuità assistenziale 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20. Compito delle unità anti coronavirus è potenziare la guerra alla diffusione del Covid direttamente sul territorio. I medici reclutati, infatti, effettueranno l'assistenza e/o il monitoraggio di:
- pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero;.
- pazienti con sintomatologia respiratoria sospetta in attesa di effettuazione di tampone nasofaringeo già segnalati e presi in carico dal servizio di Sanità Pubblica;
- conviventi di pazienti affetti da COVID-19 in isolamento domiciliare'obbligatorio.
Tanto, al fine di assicurare la gestione a domicilio dei casi ed evitare che i pazienti con sintomatologia influenzale o sospetti di COVID-19 si rechino presso gli ambulatori dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera Scelta, dei Medici di Continuità Assistenziale o nei Pronto Soccorso.

Il medico dell'unità speciale potrà:
- richiamare al paziente COVID-19 ed ai suoi conviventi tutte le modalità di isolamento previste dal documento dell'IS;
- acquisire tutti i contatti (tipologia, data, generalità) avuti negli ultimi 15 giorni; - effettuare anamnesi patologica remota (co-morbilità e farmaci assunti) e prossima (sintomatologia, temperatura corporea; ecc.);
- rilevare la necessità di approvvigionamenti (alimenti, farmaci, ausili, ecc.) e segnalarli ai servizi sociali del comune di appartenenza;
- provvedere, oltre alla visita a domicilio dettata da motivi di ordine clinico, al contatto telefonico del paziente con cadenza quotidiana prefestiva e festiva compresa.

Con l'istituzione delle unità speciali, l'Asm, nel solco delle tempestive indicazioni regionali e dell'efficace azione di impulso e coordinamento svolto dall'assessore regionale alla Salute Rocco Leone tramite il Direttore del Dipartimento Salute Ernesto Esposito, allarga l'azione di contrasto al coronavirus, rafforzando il fronte territoriale in una logica di vicinanza ai cittadini che non possono o non devono recarsi in ospedale.

IMPORTANTE! EMERGENZA COVID-19. PROROGATE LE ESENZIONI TICKET PER REDDITO E PER PATOLOGIA



LE CERTIFICAZIONI E01, E02, E03, E04, E05 E PER PATOLOGIA IN SCADENZA IL 31 MARZO PROSSIMO SCADRANNO IL 30 SETTEMBRE 2020. NON ANDATE AGLI SPORTELLI CUP DI DISTRETTI ED OSPEDALI!

Le certificazioni di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria in base al reddito (e01 e02 e03 e04 e05) e per patologia cronica ed invalidante, con scadenza 31.3.2020, sono automaticamente prorogate al 30.9.2020. Gli interessati sono invitati a non recarsi agli sportelli del Cup di ospedali o distretti per rinnovare le succitate certificazioni di esenzione.

Scarica la nota del Dirigente Politiche della Persona - Regione Basilicata [in formato pdf]

POLICORO. ALTRI DUE CASI POSITIVI AL CORONAVIRUS. SI TRATTA DI UNA COPPIA, MARITO E MOGLIE, 73 ANNI LUI, 67 ANNI LEI



LA COMUNICAZIONE AGLI INTERESSATI DA PARTE DEI SERVIZI DI IGIENE PUBBLICA. GIA' IN CORSO LA RICERCA DELLA FILIERA DEI CONTATTI. I DUE ERANO IN QUARANTENA DA ALCUNI GIORNI

POLICORO - E' salito a sei il numero dei contagiati dal Coronavirus nel centro Jonico. Nel pomeriggio si è saputo della positività di una coppia, marito e moglie,73 anni lui, 67 lei. I due erano in quarantena da alcuni giorni. I servizi di igiene pubblica dell'Azienda sanitaria, tuttavia, hanno già messo in moto la macchina della ricerca di eventuali contatti stretti avuti con altre persone. Il due tamponi erano stati effettuati nel pomeriggio di ieri. Oggi, il risultato. Il sindaco Enrico Mascia, appena avvertito della nuova duplice positività, ha provveduto a chiamare gli interessati che sono stati sottoposti al protocollo del caso. La coppia è attualmente nella propria casa. Lo stato di salute dei due contagiati è monitorato dall'autorità sanitaria.

COVID-19 BASILICATA: AGGIORNAMENTO DEL 26 MARZO, ORE 12. 189 TEST, 168 NEGATIVI, 21 POSITIVI


NESSUN CASO NEL METAPONTINO. CENTOVENTISETTE I CONTAGIATI TOTALI IN REGIONE

punti apici 26/03/2020
ore 12:03 punti

AGR
AGR. La task force regionale comunica che in tutta la giornata di ieri, 25 marzo, sono stati effettuati 189 test per l’infezione da Covid – 19. Di questi:

168 sono risultati negativi e 21 positivi.

I casi positivi riguardano:

9 il Comune di Potenza;
5 il Comune di Matera;
2 il Comune di Montemurro;
2 il Comune di Spinoso;
1 il Comune di Latronico;
1 il Comune di Marsicovetere;
1 il Comune di Melfi.

Con questo aggiornamento salgono a 127 i casi positivi confermati in tutta la Basilicata su un totale di 1.046 tamponi analizzati.

Attualmente in Basilicata ci sono 88 persone in isolamento domiciliare e 38 ricoverati, dei quali 16 in terapia intensiva.

Tutti i test positivi verranno inviati all'Istituto superiore di sanità per la conferma di seconda istanza. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti avuti dalle persone risultate positive.

Il prossimo aggiornamento domani, 27 marzo, alle ore 12,00.

mercoledì 25 marzo 2020

BERNALDA. MEDICO DI FAMIGLIA CONTAGIATO DAL COVID-19. L'ANNUNCIO IN VIDEO DEL SINDACO RAFFAELE TATARANNO

IL SINDACO DI BERNALDA RAFFAELE TATARANNO

QUEL CHE VOLEVASI DIMOSTRARE. PROFESSIONISTI ABBANDONATI DALLA POLITICA A MANI NUDE CONTRO IL VIRUS. LA REGIONE INADEMPIENTE NELLA FORNITURA DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 

BERNALDA - Un medico di famiglia è stato contagiato dal Coronavirus. E' il primo della nostra realtà provinciale. Ne ha dato l'annuncio il sindaco Raffaele Tataranno in un video. Ora si tratterà di verificare la filiera dei contatti del professionista. Il caso segue di poche ore alla polemica innescata solo due giorni fa contro questa categoria di sanitari dall'assessore regionale alla sanità, Rocco Leone, per cui “i medici di famiglia hanno ceduto le armi contro il Covid-19”. Armi che non hanno mai avute, abbandonati come sono stati e come sono tutt'ora dalla politica. “Il medico di famiglia che visita un paziente con sintomi sospetti – ha reso noto la Federazione italiana medici di medicina generale in un suo piano per evitare i contagi - dovrà essere dotato di sistema di sicurezza: mascherine FPP2 e FPP3, tuta e occhiali (forniti dall'Asl) per evitare di diventare lui stesso soggetto contaminante”. Ma la Regione ha fornito ai suoi “medici di prossimità” questi presidi? Assolutamente no. Era stata assicurata già da ieri una fornitura di mascherine chirurgiche dopo le tre, già proprio tre, fornite dieci giorni fa di tipo FPP2. Ma di occhiali e di tute neanche a parlarne. Così, si va a mani nude, senza armi, contro il nemico invisibile. Ed ora a Bernalda c'è anche il problema di chi assisterà i pazienti in carico al medico di famiglia contagiato. Da parte nostra non possiamo che non offrire solidarietà al nostro collega così duramente colpito nel corso della sua attività professionale. La stessa sentità solidarietà, ovviamente, va anche al medico ospedaliero di Policoro risultato positivo al Covid-19. 

Il video del sindaco Tataranno cliccando sul seguente link:

https://www.facebook.com/comunedibernalda/videos/231100688277042/.

CORONAVIRUS. LA POLIZIA DI STATO SPIEGA COME AIUTARE A FRENARE L'EPIDEMIA


PERCHÈ UNA PASSEGGIATA O UNA CORSA POSSONO DIVENTARE PERICOLOSI PER SE E PER GLI ALTRI. IN UN VIDEO LA SPIEGAZIONE

Chi può fermare l’epidemia di #Covid-19? Un video che spiega la grande differenza che può fare un singolo individuo nello spargere o frenare l’epidemia. Parla di una responsabilità comune per guarire il Paese, e parla a te che rispettando le regole dai la possibilità ai medici di salvare quante più vite possibili. Restando a casa anche tu sei in prima linea contro il #coronavirus #grazieanomeditutti #turestaacasa #iorestoacasa.

I CARABINIERI ALLA RICERCA DI LUCREZIA BELLORIO, 16 ANNI, SCOMPARSA DAL 5 MARZO A SCANZANO JONICO

LUCREZIA BELLORIO

DRAMMATICO APPELLO - VIDEO DEL PADRE: “LUCREZIA, PER FAVORE, TORNA SUI TUOI PASSI. TI VOGLIAMO BENE. STIAMO SOFFRENDO TANTO”

Lucrezia, per favore, torna sui tuoi passi. Ti vogliamo bene. Stiamo soffrendo tanto”. E' l'appello lanciato alla figlia in un video da Giuseppe Bellorio che sarà trasmesso, probabilmente, da “Chi l'ha visto?” 


Il video è solo l'ultima delle azioni messe in campo dal padre per ritrovare la ragazza di soli 16 anni scomparsa a Scanzano Jonico il 5 marzo scorso. Ad indagare sono i carabinieri della Compagnia di Policoro. Ad assistere Bellorio è l'avvocato Nicola Iurino. Ecco alcune sue dichiarazioni: “Sinora, le indagini non hanno approdato a nulla. Tramite i social network cerchiamo di estendere al massimo la notizia. Non si escludono ipotesi alla base della scomparsa. Neanche quella di un eventuale sequestro non a scopo estorsivo, poiché la famiglia non è benestante, ma con altre finalità. Al momento, però, parliamo solo di ipotesi tra cui anche quella dell'allontanamento volontario. Si teme, tuttavia, per l'incolumità di Lucrezia. Ricordo che i Bellorio vivono a Matera e che la ragazza è stata in comunità di recupero a Policoro sino al 15 febbraio prima di tornare a casa. Il 5 marzo scorso, però la scomparsa. La giovane è stata vista l'ultima volta a Policoro. Con se non ha né cellulare né soldi. Ripeto, al momento, non abbiamo elementi concreti alla base della vicenda. Ovviamente, però, più passano i giorni più la sofferenza cresce. Chiunque abbia visto Lucrezia o abbia sue notizie avvisi con urgenza i carabinieri di Policoro o contatti il numero 3713963985”.

BASILICATA COVID-19: AGGIORNAMENTO 25 MARZO, ORE 12. 113 TEST, 93 NEGATIVI, 20 POSITIVI



SALE A 106 IL NUMERO DEI CONTAGIATI IN REGIONE. TRA I CENTRI CON NUOVI CASI ANCHE ROTONDELLA

punti apici 25/03/2020
ore 11:50 punti
AGR
AGR
La task force regionale comunica che in tutta la giornata di ieri, 24 marzo, sono stati effettuati 113 test per l’infezione da Covid – 19. Di questi 93 sono risultati negativi e 20 positivi.
I positivi sono così distribuiti
Policoro. 1
Matera. 6
Montescaglioso. 4
Potenza. 2
Salandra. 2
Rotondella. 1
Marconia. 1
Bernalda 1
Avigliano. 1
Sant’Arcangelo. 1

Al momento i casi positivi confermati in tutta la Basilicata sono 106 su un totale di 857 tamponi analizzati.
Attualmente in Basilicata ci sono 71 persone in isolamento domiciliare, 34 ricoverati totali dei quali 14 in terapia intensiva.
Tutti i test positivi verranno inviati all'Istituto superiore di sanità per la conferma di seconda istanza. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti avuti dalle persone risultate positive. Il prossimo aggiornamento domani, 26 marzo alle ore 12,00.

Nuovo traguardo nella raccolta fondi promossa dalla Regione Basilicata e finalizzata a sostenere il servizio sanitario lucano durante l’emergenza coronavirus. Ad oggi sono stati donati da aziende e cittadini 168.858 euro da utilizzare per l’acquisto di dispositivi individuali di sicurezza. L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna regionale di comunicazione “Scacco matto al coronavirus”. Questo il conto corrente sul quale è possibile effettuare una donazione: IBAN IT19Q0542404297000000000382 – Banca Popolare di Bari, intestato a “Regione Basilicata”.

POLICORO. OSPEDALE. RESPIRO DI SOLLIEVO. SOLO DUE TAMPONI POSITIVI SU 30



IL NUMERO DEI CONTAGIATI E' RIMASTO FERMO A QUELLO DELLA PRIMA MATTINATA. IN CORSO LA RICOSTRUZIONE DELLA FILIERA DEI CONTATTI

POLICORO - Sono rimasti due i tamponi positivi tra i trenta effettuati nella giornata di ieri nell'ospedale Giovanni Paolo II. E tutti hanno tirato un profondo respiro di sollievo. Ovviamente c'è apprensione per i due contagiati. A proposito è già partita da parte dell'Azienda sanitaria di Matera la ricerca della filiera dei contatti. A dare notizia dei risultati degli esami effettuati nel nosocomio della città jonica è stato il sindaco Enrico Mascia dopo essersi interfacciato con la direzione sanitaria ospedaliera.

COVID-19 A POLICORO. MUSEO DELLA SIRITIDE CHIUSO

MUSEO DELLA SIRITIDE CHIUSO
UN DIPENDENTE POSITIVO. DA LUNEDI' SCORSO 21 LAVORATORI A CASA SINO AL 3 APRILE PROSSIMO. GIA' SANIFICATA LA STRUTTURA

Il Museo della Siritide è chiuso da lunedì scorso. Un dipendente è risultato positivo al Coronavirus. Da qui la decisione della Direzione regionale musei della Basilicata di chiudere lo spazio espositivo sino a tutto il 3 aprile prossimo. Così, 21 lavoratori, con diverse mansioni, sono a casa. Nella serata del 23 marzo, intanto, è stata eseguita la sanificazione totale. La custodia dello stabile e dei reperti che vi sono custoditi è stata affidata ad una società di vigilanza privata.

POLICORO. IL COVID-19 HA COLPITO IN OSPEDALE. DUE, AL MOMENTO, I TAMPONI POSITIVI


L'INGRESSO DEL GIOVANNI PAOLO II
IL DIRETTORE GENERALE ANNESE: “IL GIOVANNI PAOLO II FUNZIONA COME SEMPRE. NON E' STATO CHIUSO NIENTE”

POLICORO - Il Coronavirus ha colpito in ospedale. Risulta che, al momento, sono due i tamponi positivi tra quelli effettuati tra il personale sanitario eseguiti ieri. Si attendono altri risultati a breve. Abbiamo chiamato telefonicamente il direttore sanitario della struttura, Francesco Riccardi, che non ci ha risposto. Così ci siamo rivolti al direttore generale facente funzioni della Asm, Gaetano Annese, a cui abbiamo chiesto informazioni. Direttore l'opinione pubblica vuole sapere in merito alla situazione all'ospedale. “Non posso parlare”, è stata la risposta. Io lo scrivo che vi ho chiamato e non ho avuto risposte. “Dovete chiedere al dottor Esposito (Ernesto, direttore generale del dipartimento politiche della persona della Regione Basilicata, ndr)”. Non lo conosciamo. Noi conosciamo lei, direttore generale facente funzioni. Ma l'ospedale è attivo? Il Pronto soccorso è stato chiuso? “No, è tutto attivo. Non è stato chiuso niente”. I casi positivi sinora sono fermi a due? “Non è stato chiuso niente”. I casi positivi sono due? “Non è stato chiuso niente”. AUSPICABILE QUANTO PRIMA UN COMUNICATO UFFICIALE DA PARTE DELLA TASK FORCE ISTITUITA DELLA REGIONE IN MERITO ALLA SITUAZIONE DEL GIOVANNI PAOLO II. Intanto, l'anestesista Pino Castellucci, otto ore fa, sulla sua pagina Facebook, ha chiesto l'esecuzione di tamponi per tutto il personale del nosocomio. Ecco il suo post: “E' necessario eseguire subito il tampone per tutto il personale ospedaliero che affronta quotidianamente l'emergenza-urgenza clinica in genere e non solo COVID correlata. E' prioritario per la prevenzione! Non perdiamo tempo, siamo a contatto con tantissima utenza molto spesso defedata.... Se noi per giuramento di Ippocrate possiamo essere martiri, i pazienti che trattiamo non devono subirlo”.

martedì 24 marzo 2020

IO, MEDICO DI FAMIGLIA CON IL CANCRO ALLA PROSTATA, DOPO RADIOTERAPIA, NON HO CEDUTO LE ARMI, SONO IN TRINCEA



L'ATTACCO DELL'ASSESSORE REGIONALE ROCCO LEONE ALLA MIA CATEGORIA COME UNA PUGNALATA ALLE SPALLE. SI VUOLE IL MORTO TRA I MIEI COLLEGHI ANCHE IN BASILICATA DOPO GLI 11 DI TUTTA ITALIA? OGGI SONO STATO A CASA DI DUE MIEI ASSISTITI A MANI NUDE

Cari lettori, riprendo il mio “Diario di un medico di famiglia nell'epoca del Coronavirus” con la morte nel cuore. Proprio in questa data in cui compio 67 anni. Potrei andarmene in pensione, oltretutto, ed abbandonare il campo. Ma chi mi conosce sa che non lo farei mai. Anche se ieri ed oggi sono stati i giorni più brutti della mia vita. IO MEDICO DI MEDICINA GENERALE, CON IL CANCRO ALLA PROSTATA, DOPO RADIOTERAPIA, non ho ceduto le armi. Sono un soggetto a rischio. Ma sono nel mio ambulatorio, con colleghi e segretaria, a battermi contro il nemico invisibile. Insieme ai nostri pazienti. Piango mentre scrivo. I miei assistiti e l'opinione pubblica del Metapontino non hanno saputo mai niente della mia grave patologia. Ora lo sanno. Debbono saperlo. Ho continuato a lavorare pur mentre andavo a Taranto, nell'orario di chiusura, per sottopormi alle sedute di radio. Così ci vado per le visite e gli esami di controllo. Il mio corpo è tatuato. Ma torniamo al mio diario. Ieri, lunedì, non abbiamo avuto un attimo di respiro tra centinaia di ricette da spedire via mail alle farmacia per non far girare inutilmente le persone, tra cinque assistiti che ho messo in quarantena dopo i tre casi di positività di Policoro, tra una decina di controlli telefonici a chi accusava patologie varie. Una giornata faticosa come mai. Ieri sera, poi, verso le 22.30, mentre camminavo in casa per fare i miei 10mila passi quotidiani, ho visto un messaggio Wathsapp di una collega con una intervista dell'assessore regionale alla salute, Rocco Leone, ed una domanda: “Cosa ne pensi della grande considerazione che l'assessore ha dei medici di famiglia?” Ho aperto il link di Basilicata 24 ed ho letto il titolo, esplicativo: “Coronavirus. L'assessore Leone: i medici di famiglia hanno ceduto le armi”. Ho letto di colpo il testo stilato da Giusy Cavallo ed ho considerato le accuse di Leone come una pugnalata alle spalle della mia categoria professionale. Oltretutto sferrata da un collega, pur se pediatra di libera scelta. Proprio in quel momento, poi, sul televideo Rai è uscita la notizia di 11 medici di famiglia morti a causa del Covid-19 con altri 20 gravi, in terapia intensiva. Il generale invece che arringare le truppe alla battaglia finale le denigra, le offende, gli toglie dignità. Come continuare a lavorare dopo le accuse del responsabile numero 1 della sanità lucana? Si vuole forse il morto tra medici di famiglia anche della Basilicata? Stanotte ho dormito poco e male. Stamattina in ambulatorio un po' di calma in più rispetto a ieri ma due chiamate per visite domiciliari. Alla chiusura sono andato a farle entrambe. La prima a due vecchietti, soli, a cui ho revisionato la terapia per la tosse di lui. E mi sono portato a casa dieci uova. La seconda ad una paziente allettata con problemi gravi. SONO ANDATO A FARE QUESTE DOMICILIARI, CARO ASSSSORE LEONE, A MANI NUDE. Ho indossato un camice monouso che adopero quando faccio l'asportazione dei tappi di cerume dalle orecchie dei miei assistiti, senza calzascarpe, senza occhiali, con i guanti che aveva comprato mia moglie al supermercato, con una delle tre mascherine di tipo FP2 che sono l'unico presidio avuto dalla Asm. Dieci giorni fa. Quelle mascherine le trattiamo in maniera religiosa. Quando sono tornato a casa mi sono tolto le scarpe all'ingresso, ho messo maglione e pantaloni in lavatrice, mi sono lavato a fondo mani e viso. Spero che tutto vada bene per le famiglie dove sono stato, per me, mia moglie, gli altri miei pazienti. Calzascarpe, occhiali, mascherine da cambiare dopo accessi domiciliari e visite “pericolose”, camici monouso, sono presidi che avresti dovuto fornirci tu, caro assessore. IO SONO ANDATO A MANI NUDE A FARE QUESTE VISITE. Quanti accessi domiciliari al giorno fai ai tuoi bambini? Perchè l'ammalata di San Costantino Albanese non sei andata a visitarla al suo domicilio invece di farla venire, con una broncopolmonite, nel tuo ambulatorio pediatrico? Non ricordi quando facesti la prima intervista ad Emmenews su questa pandemia in cui invitasti la gente a rivolgersi, in caso di patologie respiratorie, al 118 e non ai pronto soccorso degli ospedali dimenticando, come ti feci rilevare, proprio i medici di famiglia? No, così, non va caro Leone. Ti consideri, forse, il più bravo di tutti? Troppo comodo fare il pediatra di base in una realtà senza concorrenza, in regime di monopolio. A Policoro le famiglie non sanno dove portare i bambini. I pediatri titolari, tra cui tu, sono pieni. Così, alcuni genitori li iscrivono ai tuoi colleghi di Scanzano Jonio, Nova Siri, Montalbano. E qualcuno, dopo i sei anni, anche da noi. Ci hai mai pensato a come sostituire un medico di famiglia che dovesse contagiarsi con il Coronavirus? Chi dovrebbe assistere i suoi iscritti? Io lavoro in una medicina di gruppo con 4000 pazienti a carico. Se mi infetterò, l'ambulatorio sarò chiuso per almeno 14 giorni. Dove andrà chi che seguiamo noi? Allora? Mi rivolgo al “governatore” Vito Bardi. Il generale deve infondere coraggio alle sue truppe. Non deve delegittimarle, non deve togliere loro l'entusiasmo di combattere nel momento decisivo della battaglia. Cosa pensi tu delle esternazioni del tuo assessore? Sarebbe gradita risposta. Chiudo, tuttavia, con una notizia-speranza: oggi, tra tutti i tamponi processati in regione solo uno è risultato positivo, a Valsinni. Il virus, forse, arretra. Tutto merito di Leone?