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mercoledì 18 marzo 2020

BETTY WILLIAMS NON C'E' PIU'. SCANZANO JONICO E LA BASILICATA HANNO PERSO UNA CARISSIMA AMICA

BETTY WILLIAMS IN MUNICIPIO A SCANZANO JONICO


DAL 1 DICEMBRE 2003 TANTE LE SUE VISITE DA NOI. SEMPRE CON UN GRANDE SORRISO SUL VOLTO. COSI' ALLA GAZZETTA IL 13 MARZO 2010: “ORMAI HO DUE CASE. LA PRIMA IN IRLANDA, LA SECONDA QUI. SIETE LA MIA FAMIGLIA”

La notizia è di quelle che non ti aspetti. Ma che, purtroppo, arrivano. L'ha data Enzo Cursio, il lucano candidato al Nobel per la pace, e suo fido accompagnatore in Basilicata. “Cari amici – ha scritto Cursio sulla sua pagina Facebook - Betty è morta serenamente stamattina durante il sonno. Una notizia molto triste. Possa la sua bella anima riposare in pace. È una grande perdita per l'umanità”. Notizia subito rilanciata dall'associazione ScanZiamo le scorie: “Apprendiamo con grande tristezza della scomparsa di Betty Williams. Ci lascia una donna dall'animo forte e gentile che ha saputo cogliere la bellezza e i dolori della nostra terra. E per questo l'ha amata. A lei va tutto il nostro affetto e un sincero grazie”. Due messaggi sintetici ma pieni di affetto e riconoscenza per quello che questa donna indomita, nata a Belfast il 22 maggio del 1943, ha fatto non solo per la sua Irlanda, tanto da ottenere il Premio Nobel per la pace nel 1976, ma anche per la nostra regione. Personalmente, nella mia attività giornalistica, l'avrò intervistata decine di volte in occasione delle sue visite a Scanzano Jonico. La prima proprio il 1 dicembre del 2003 quando disse, al Campo Base antiscorie di Terzo Cavone: “Qui dove doveva arrivare la morte sorgerà la vita”. E lanciò la sua idea di costruire proprio in quel sito la Città della pace per i bambini vittima dei conflitti. Idea fatta propria dal Comune e dalla Regione Basilicata con la creazione della Fondazione città della pace per i bambini Basilicata. Qualche volta, dico la verità, la feci anche arrabbiare nel corso delle mie interviste soprattutto quando le chiedevo dei ritardi nella realizzazione, ancora oggi incompiuta, del suo progetto. Ma lei non c'entrava nulla. C'entrava la lentoburocrazia delle istituzioni locali. Betty, invece, era piena di entusiasmo. A Scanzano Jonico ha portato il Dalai Lama, l'attrice Sharone Stone, tanti altri premi Nobel. “Questa è la mia seconda casa, voi siete la mia famiglia”, mi disse in una intervista per la Gazzetta del 13 marzo del 2010 che pubblico integralmente con il mio più grande “GRAZIE BETTY PER AVER VOLUTO TANTO BENE A SCANZANO JONICO ED ALLA BASILICATA”.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
13 MARZO 2010
La Williams a Scanzano Lotterò contro le scorie

BETTY WILLIAMS AL CAMPO BASE ANTISCORIE DI TERZO CAVONE
di FILIPPO MELE 

Betty Williams, premio Nobel nel 1976 per le sue iniziative a favore della pace nella sua martoriata Irlanda, appena può approda in riva allo Jonio. «Io non permetterò che Scanzano diventi sede di stoccaggio per le scorie nucleari. Io sarò qui a combattere sul terreno con la gente». «Questa è la mia famiglia. Se attaccano la mia famiglia io combatto per difenderla»

SCANZANO JONICO - Ormai è considerata una di… casa. E Betty Williams, premio Nobel nel 1976 per le sue iniziative a favore della pace nella sua martoriata Irlanda, appena può approda in riva allo Jonio. Così, giovedì scorso in occasione di un convegno dal titolo emblematico: “Dal deposito nucleare alla Città della pace; dal nucleare alle fonti rinnovabili”. Occasione colta dalla Gazzetta per intervistarla.
Betty, oramai è diventata una di famiglia in questo paese della Basilicata? «Sì. Ora posso veramente dire di avere due case. La prima in Irlanda, la seconda a Scanzano Jonico. Io amo venire qui. Amo la gente per la sua spontaneità e genuinità. Io odio quando mi fanno tante feste ma mi accorgo che non sono vere. Qui non succede tutto questo. Ed io sono contenta di essere qui».
Anche perché proprio a Scanzano Jonico e a Sant’Arcangelo si sta concretizzando il sogno della sua vita: la costruzione di una Città della pace per i bambini vittime dei conflitti. Ha visto il sito dove sorgerà? Ed ha visto il progetto? «Sì, li ho visti. A questo proposito dico che, specialmente adesso che il premier Silvio Berlusconi sta spingendo di nuovo per il nucleare, noi dobbiamo andare più veloci. La Città della pace sorgerà proprio dove nel 2003 volevano fare il deposito delle scorie nucleari di tutta Italia».
Le dà fastidio che ogni volta che in Italia si parla di siti nucleari si parla sempre di Scanzano Jonico? «Sì. Ma noi non permetteremo che questo possa accadere. Io sarò qui a combattere sul terreno con la gente».
Lei è venuta qui la prima volta il 1° dicembre del 2003, dopo la grande battaglia pacifica condotta dalle persone di questa realtà e dell’intera Basilicata contro il progetto di Berlusconi. Questa volta lei verrebbe qui, se dovesse riproporsi ancora quella scelta, dal primo giorno a combattere con sindaco, amministrazione comunale, popolazione? «Sì. Dal primo giorno io sarei qui. Ho già detto che questa è la mia famiglia. Se attaccano la mia famiglia io combatto per difenderla»
Ha sentito che il presidente della Regione, Vito De Filippo, quando si discuteva di candidare personalità da far entrare in Consiglio regionale, ha proposto il suo nome? «È uno scherzo… L’ho sentito ma è uno scherzo». I giornali hanno scritto che tra le personalità di cui si parlava c’era anche lei… «Per me è uno scherzo ma se dovesse servire a difendere il terreno della Basilicata sarei anche disposta a fare il consigliere regionale. Tutto quel che occorrerà fare contro il nucleare lo faremo». 


BETTY WILLIAMS SUL CANTIERE DELLA CITTà DELLA PACE

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