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domenica 22 marzo 2020

FILIPPO SCILLERI, IL PRESUNTO “UNTORE”: “POLICORO, NON E' SUCCESSO NIENTE, RIMANIAMO A CASA”

FILIPPO SCILLERI
SONO STATO IN COMA SEI MESI E SEI ANNI IN SEDIA A ROTELLE. MA QUEL CHE MI E' CAPITATO ADESSO MI HA FATTO MALE CENTOMILA VOLTE DI PIÙ. ALLORA GUARIRE DIPENDEVA DA ME. IN QUESTO CASO NO”. IL VIDEO DELLA SUA CANZONE DI 7 ORE FA

POLICORO - E' accaduto nella civile ed avanzata città di Policoro dopo il post del sindaco Enrico Mascia ed il mio articolo di ieri, delle 23 circa, sul primo contagiato da Coronavirus della capitale morale ed economica del Metapontino. Decine, centinaia, di post delle persone più disparate che si sono date alla caccia all'untore. Il bersaglio numero 1 è stato Filippo Scilleri, cantante, uomo di spettacolo e di cultura, tarantino di origine ma policorese d'adozione. Io sono onorato di avergli fatto la prima intervista per La gazzetta del mezzogiorno quando arrivò qui da noi. Mezza pagina di giornale con tutti i suoi successi ed il rapporto con la musica del grande Fabrizio De Andrè. Mi sono vergognato di tantissimi di quei post. Come giornalista e come medico. Un malato è un malato, chiunque esso sia. Ha bisogno di cure ed assistenza, non di accuse e falsità. Le parole sono pietre. Ci pensino quanti scrivono su Facebook senza pensarci. Io metto la mia firma su ogni cosa che scrivo. Sono responsabile delle mie frasi. Lo siamo tutti? Mezz'ora fa ho chiamato al telefono Filippo. Ci siamo abbracciati virtualmente, abbiamo ricordato i nostri incontri, lui mi ha raccontato quanto gli sta accadendo. La “colpa” per cui è stato considerato il presunto untore di Policoro? L'aver postato un video alcuni giorni fa in cui narrava la sua vicenda ed invitava i policoresi a seguire le norme indicate dal Governo. Ma, al telefono, come tutte le persone intelligenti, ha fatto anche ironia sulle accuse che gli sono piovute addosso dalle 23 di ieri sino a quando ha deciso di mettere su Facebook un suo video di smentita. “Filippo – mi ha detto – io sto bene. Sono in quarantena dopo che sono stato sbattuto fuori dalla casa in cui avevo trovato alloggio dopo due giorni. Ho pagato anche il conto, 180 euro. Ho fatto sei giorni di isolamento al Nord, in provincia di Pavia. Qui ho ripreso daccapo. Sono al quinto. Ed ancora non mi hanno fatto il tampone. Ma non mi pesa stare chiuso in casa. Mi sono pesati, invece, i tantissimi insulti che mi sono arrivati”. Scilleri, tuttavia, di periodi brutti nella sua vita ne ha vissuti. In una intervista su Antenna Sud, rilasciata al mio amico Antonio Orlando, mi fece piangere. Mandai immediatamente un messaggio a lui e ad Antonio. Ecco cosa gli accadde: “L'11 luglio del 1997 ebbi un incidente in moto. Rimasi in coma per sei mesi. Poi restai in sedia a rotelle per sei anni. Ma quel che mi sta accadendo adesso, però, è centomila volte più doloroso. Allora guarire dipendeva da me. In questo caso no”. Filippo, dai un consiglio ai policoresi. Da oggi in poi i giorni non potranno essere più come quelli vissuti prima. Cosa dici sia a quelli che ti hanno attaccato sia a quelli che avrebbero messo la mano sul fuoco giurando sulla tua correttezza: “Mi prendi alla sprovvista con questa domanda. L'unica cosa che mi sento di dire a tutti e quella più scontata e banale. Ragazzi, non successo niente. Rimaniamo a casa”. 

Ed ecco il video che Filippo Scilleri ha postato sulla sua pagina Facebook sette ore fa: 
https://www.facebook.com/FilippoScilleri/videos/10218806341742596/.

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