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lunedì 16 marzo 2020

SCANZANO J. E' COSTATA OLTRE 6 MILA 500 EURO AL COMUNE LA VERTENZA CON IL CENTRO SOCIALE ANZIANI


Mario Vitale, a dx, e Giuliano Savi, a sx, mostrano, il 9.2.2017, il lucchetto all'ingresso del Centro sociale anziani







DUE ATTI DI LIQUIDAZIONE PER 3.039,49 E 3.678,48 EURO SONO STATI EMESSI A FAVORE DEI LEGALI DELL'ORGANISMO ASSOCIATIVO. PER IL CSA E' STATA UNA VITTORIA SU TUTTA LA LINEA DOPO LA CHIUSURA CON LUCCHETTO DEL 9 FEBBRAIO 2017 DEI LOCALI DI VIA DE GASPERI

E' costata oltre 6 mila 500 euro al municipio la vertenza con il Centro sociale anziani (Csa) di via De Gasperi. Due atti di liquidazione, pubblicati nell'albo pretorio, per 3.039 e 3.678,48 euro, sono stati emessi dall'ente a favore dei legali dell'organismo associativo. A questa somma c'è da aggiungere, probabilmente, quella della parcella del difensore degli interessi del Comune. Il Csa, quindi, ha vinto su tutta la linea nel suo duro confronto con la Giunta e la maggioranza guidati dal sindaco dimissionato Raffaello Ripoli. Gli atti di liquidazione, infatti, sono derivati dall'Ordinanza depositata il 12 luglio 2018 con cui il tribunale di Matera aveva reimmesso nel pieno possesso gli anziani nei locali da loro detenuti. Il tribunale aveva anche condannato il municipio al pagamento delle spese legali. Ricordiamo che il contrasto esplose il 9 febbraio 2017 quando alle 13 furono posti i lucchetti alla sede del Centro rimossi, dopo le proteste, attorno alle 16.30. Così, La Gazzetta del Mezzogiorno del 10 febbraio '17: “Già dalle 15, davanti al Centro anziani, si era radunata una piccola folla per protestare. Tra loro il presidente dell'associazione, Mario Vitale, e la presidentessa della Unitrè, Domenica de Marco. “Pensavo che fosse una carnevalata – ha detto il primo – invece è una realtà. Noi siamo qui dal 2011 dopo essere stati in altri locali dell'ente pubblico dal 1987. Ed ora ci troviamo di fronte ad una violenza inaudita. Ci hanno trattati da criminali”. “Pensavo fosse un scherzo – ha aggiunto la seconda – poiché avevamo già dato la disponibilità all'amministrazione a sederci attorno ad un a tavolo per elaborare un regolamento che regolarizzi le nostre posizioni. E' vero che non paghiamo utenze ma svolgiamo compiti sociali fondamentali per Scanzano. Oggi è stato compiuto un atto fascista”. Che fare? “Ci rivolgeremo – hanno spiegato Vitale e De Marco – ai carabinieri denunciando gli ignoti che hanno affisso questi blocchi alle nostre sedi. Poi, se è stato il Comune, chiediamo al sindaco Ripoli di far rimuovere i lucchetti”. Ed il sindaco è intervenuto spiegando di non aver saputo nulla “a priori” delle chiusure “coatte” decise dagli uffici deputati alla gestione. Uffici a cui la Giunta ha chiesto di regolarizzare situazioni illegittime. Ha concordato, tuttavia, con i manifestanti che la via da utilizzare è quella del dialogo e non dello scontro. Così, dopo un suo “confronto” con la sfera gestionale dell'ente, i lucchetti della discordia sono stati rimossi. Erano le 16.30. L'intesa raggiunta è che a breve il Comune convocherà un incontro con i rappresentanti di tutte le associazioni per esaminare il regolamento d'uso già redatto. “Per noi è importante ripristinare la legalità anche nell'utilizzo dei beni pubblici come richiestoci dalle leggi in vigore”, ha concluso Ripoli”. Invece del dialogo, però, seguì, almeno tra pensionati e Comune, lo scontro legale finito con la vittoria dei primi. Dopo la sentenza di reintegro, tuttavia, il Centro di via De Gasperi ha ripreso a vivere “alla grande” con attività sociali ed assistenziali, convegni, riunioni, corsi di ballo, gite. Sino alla chiusura di questi giorni, causa Coronavirus. Ma i coriacei esponenti della terza età del centro Jonico sono sicuri che riusciranno a battere anche il Covid-19.

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