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venerdì 27 marzo 2020

TRAGEDIA NELLA TRAGEDIA COVID-19. 51 MEDICI MORTI NELLA BATTAGLIA, 6.414 QUELLI CONTAGIATI

LA CAMPAGNA DELLA FIMMG DI BARI "MEDICI NON EROI"

MA PER QUALCUNO I PROFESSIONISTI IN PRIMA LINEA CONTRO IL VIRUS SONO EROI SE RIMANGONO VIVI MA SONO IMPREPARATI, IRRESPONSABILI, ADDIRITTURA AVARI, SE MUOIONO O SE SONO CONTAGIATI DAL CORONAVIRUS

Voglio iniziare questo post con una poesia di Giuseppe Ungaretti che la Federazione italiana ordine dei medici ha messo a chiusura della lista di medici caduti sul campo di battaglia contro il Coronavirus (https://filippomele.blogspot.com/2020/03/in-memoria-dei-medici-caduti-durante.html). Alle 20 di oggi erano 51, con 6.414 contagiati. La poesia si intitola “Non gridate più”. Eccola:
Cessate d’uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.
Hanno l’impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo”.
Parole che fanno rabbrividire, e magari piangere, ma che danno il senso del dramma che il mondo intero sta vivendo. E c'è una tragedia nella tragedia. Quella di tanti colleghi vittima della loro dedizione alla professione. L'altro giorno ho sentito il medico di famiglia di Bernalda contagiato dal Covid-19. Non potevo non chiamarlo. L'ho abbracciato virtualmente, gli ho dato solidarietà. E', come suol dirsi, asintomatico. Gli ho chiesto se avesse capito dove si fosse infettato. “A saperlo, Filippo”, mi ha risposto. “Forse, nel corso di una visita domiciliare o di qualcuna in ambulatorio”. Visite effettuate usando una delle tre mascherine FPP2, le uniche che la Asm, sinora, ci ha consegnato. Mascherine che custodiamo gelosamente. La sera prima, poi, avevo pubblicato il video del sindaco Raffaele Tataranno in cui veniva annunciata la positività al Covid-19 del primo medico di famiglia della Basilicata. Nel post, https://filippomele.blogspot.com/2020/03/bernalda-medico-di-famiglia-contagiato.html, ho scritto che la Regione è inadempiente verso la categoria perchè non ci ha fornito i dispositivi di protezione individuale come mascherine FPP2 e FPP3, tuta, occhiali. C'è stato chi, però, ha avuto da ridire scrivendomi privatamente su Messanger. “Trattandosi di un medico – ha sostenuto questo signore - avrebbe potuto prendere le sue giuste precauzioni acquistando autonomamente guanti e mascherine senza aspettare i provvedimenti legislativi. Io credo che qualunque medico e operatore sanitario sappia e debba sapere meglio di noi comuni cittadini le norme igienico sanitarie trattandosi peraltro di mascherine e guanti che qualunque per es. dentista utilizza abitualmente. Ovviamente io sono rimasto perplesso sul termine inadempienza. Infatti istintivamente ho pensato... Figurati x 4 mascherine e due guanti monouso di qualche al massimo decina di euro si accusa di inadempienza un ente pubblico e non di superficialità un medico?” E la conclusione “sibillina”: “Buona permanenza in casa”. Insomma, per questo soggetto i medici che rimangono contagiati, e poi magari muoiono, sono ignoranti, superficiali, irresponsabili e, di più, avari. Un giudizio che non è solo del mio lettore ma che circola abbondantemente su Facebook e nella rete. I miei colleghi di tutta Italia, perciò, sono morti e si sono contagiati per colpa esclusivamente della loro negligenza e della loro tirchieria. Eroi da vivi, imbecilli da morti. Quanto, infine, al “Buona permanenza a casa” non ho capito se fosse il classico invito, Restate a casa, o se fosse un appello ironico ad abbandonare le armi dato a chi non si è in grado di usarle. Io, a questo punto non posso esimermi dal gridare: “Vergogna! Vergogna! Vergogna!” Chi pensa così non è degno di alcuna considerazione. E' fuori da ogni logica di vivere civile e di solidarietà. E' ora di dire “Basta, basta, basta!” Onore a quanti si battono a mani nude, abbandonati dalla politica, contro un nemico invisibile e cadono combattendo. “Non gridate più”, ha scritto Ungaretti. E noi col lui lo ripetiamo “Non gridate più”.

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