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venerdì 6 marzo 2020

POLICORO E SCANZANO J. LE INDAGINI DELLA POLIZIA SUI DUE INCENDI DOLOSI CHE HANNO DISTRUTTO DUE AUTO NELLA GIORNATA DI IERI

L'AUTO DATA ALLE FIAMME A SCANZANO JONICO




ESCLUSI ATTACCHI DEL RACKET DELLE ESTORSIONI. GLI INVESTIGATORI SEGUONO ALTRE PISTE. POSSIBILI RISCONTRI A BREVE


POLICORO – Continuano a ritmo serrato da parte del personale del locale Commissariato, diretto dal vicequestore Roberto Cirelli, le indagini per far luce sui due incendi dolosi che nella giornata di ieri hanno interessato due auto, una a Scanzano Jonico, nella notte, ed una nella capitale economica del Metapontino, attorno alle 20. Gli investigatori, tuttavia, mantengono uno stretto riserbo. Sarebbe da escludere, però, in entrambi i casi, la pista del racket delle estorsioni o quella di azioni della criminalità organizzata. L'azienda De Paola, interessata a Scanzano Jonico, ha una entità di tipo familiare commercializzando soltanto le produzioni del proprio podere e, quindi, non sarebbe nel “mirino” delle cosche. Nel caso di Policoro, invece, è risultato che la proprietà del mezzo dato alle fiamme sia di una bracciante agricola. E bracciante è anche il marito. Una famiglia, quindi, dal tenore economico modesto. Gli agenti della Postato, pertanto, stanno seguendo più la pista dei fatti personali alla base dei due eventi. Certo è, tuttavia, che le modalità con cui sono state date alle fiamme le due auto, nel primo caso una Peugeot 3800, nel secondo una Alfa Romeo 147, sono in perfetto stile “racket”. Tre uomini incappucciati a Scanzano Jonico, all'una di notte, cospargono di benzina i sedili del mezzo, danno fuoco e poi scappano nelle campagne. Una bottiglia con liquido infiammabile come innesco nel secondo. Ma non resta che attendere. Al Commissariato di Policoro le indagini continuano e potrebbero dare riscontri a breve.

L'ALFA ROMEO 147 INCENDIATA A POLICORO

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