IL CONSIGLIO DI STATO HA CONFERMATO LA LEGITTIMITA’ DELLA PROCEDURA CHE IL 27 DICEMBRE 2019 PORTÒ ALLO SCIOGLIMENTO DELL’ASSEMBLEA MUNICIPALE PER PRESUNTE INFILTRAZIONI MAFIOSE. LA DECISIONE E' STATA RESA NOTA DAL QUOTIDIANO LE CRONACHE LUCANE OGGI IN EDICOLA
L'EX SEDE DEL MUNICIPIO DI SCANZANO JONICO |
SCANZANO JONICO – Il Consiglio di Stato ha chiuso definitivamente la vicenda giuridica relativa allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. L’organismo, infatti, ha respinto l’appello dell’ex sindaco Raffaello Ripoli avverso alla sentenza del Tar del Lazio del 1 giugno scorso. La notizia è stata diffusa dal quotidiano Le cronache lucane oggi in edicola. Ricordiamo che l’ex primo cittadino diede mandato nel luglio scorso all'avvocato Gianni Di Pierri di presentare appello al Consiglio di Stato avverso alla sentenza con cui il Tar del Lazio aveva rigettato il ricorso dello stesso Ripoli e di Silvio De Marco, ex presidente del Consiglio, e degli ex assessori Sante Pantano, Donatella Puce, Santolo Sabato e Rosanna Sisto, avverso allo scioglimento dell'assemblea municipale. Nell'atto si chiedeva “l'annullamento /riforma della sentenza del citato Tar del Lazio che ha respinto il ricorso promosso avverso i1 Decreto del Presidente della Repubblica del 27.12.2019 di scioglimento del Comune di Scanzano Jonico (MT) e nomina della commissione straordinaria e degli atti connessi, preordinati e conseguenti, e per l'accoglimento del ricorso di primo grado del quale qui si reiterano ogni domanda e motivo e con cui si chiedeva l'annullamento”. Il Consiglio di Stato, però, con la sua decisione, ha confermato la legittimità della procedura che il 27 dicembre 2019 portò allo scioglimento del Consiglio comunale di Scanzano Jonico per presunte infiltrazioni mafiose.
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