ROTONDELLA. IL FUNERALE DI CRISTIAN TARANTINO |
ATTESA PER LA FUORIUSCIUTA DAL COMA FARMACOLOGICO DI
ANTONIO FAVALE. LA SUA TESTIMONIANZA POTREBBE FAR LUCE SU QUANTO
AVVENUTO SABATO SCORSO NEL CENTRO STORICO DELL'ANTICA ROTUNDA MARIS.
INTANTO IL COLTELLO CHE AVREBBE UCCISO L'ING. TARANTINO E FERITO
GRAVEMENTE IL SUO AMICO FAVALE È ALL'ESAME DEL RIS. AL LAVORO ANCHE LO STAFF DEL MEDICO LEGALE FRANCESCO INTRONA
ROTONDELLA - La Procura della Repubblica di Matera indaga contro ignoti per l'omicidio di Cristian Tarantino, l'ingegenere 46enne, del posto, ucciso, attorno alle ore 10.30 di sabato scorso, con numerose coltellate che lo hanno colpito in organi vitali. A quattro giorni dal verificarsi del grave fatto di sangue, infatti, ancora non c'è alcuna formalizzazione di accuse nei confronti di nessuno. Neanche dell'amico fraterno di Cristian, Antonio Favale, 45 anni, rinvenuto gravemente ferito sul luogo del delitto, nel quartiere della Ferachiusa. L'uomo è tutt'ora in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Policoro. Gli inquirenti, tuttavia, hanno sinora escluso la presenza di una terza persona tra piazza De Andrè e la sottostante via Ionio. Ai più, però, sembra inverosimile che le ferite, in un caso mortali e nell'altro gravissime, riportate dai due amici possano essere state provocate da uno stesso soggetto. Così, il coltello a lama fissa, da pescatore, rinvenuto accanto ai due uomini sanguinanti, è all'esame del Reparto investigativo scientifico (Ris) dei carabinieri. Si studiano, in particolare, presenza di impronte, di tracce di dna e i rapporti tra la lama e la tipologia delle coltellate riportate sia dall'ingegnere sia dal netturbino di Rotondella. Al lavoro per chiarire la dinamica dell'accaduto è anche lo staff del professore di medicina legale dell'Università di Bari, Francesco Introna, perito della Procura materana. Introna ha sottoposto ad esame autoptico la salma di Cristian nell'ospedale di Policoro domenica scorsa e nella stessa giornata ha visionato il corpo di Antonio ottenendo la relazione operatoria relativa al difficile intervento a cui l'uomo era stato sottoposto dall'equipe del primario chirurgo del Giovanni Paolo II°, Vincenzo Sassone. Relazione che sarebbe corredata da alcune fotografie delle ferite di ingresso da coltello. L'uomo, lo ricordiamo ancora, è in coma farmacologico. Inutile evidenziare che potrebbe essere proprio lui a poter far luce sull'omicidio di Cristian e sul suo ferimento. Ovviamente le sue parole saranno utili, almeno è quello che sperano inquirenti ed investigatori, anche a chiarire il movente alla base del fatto di cronaca che ha scosso Rotondella.
Nessun commento:
Posta un commento