SCANZANO JONICO. LA VITTIMA E' MARCELLO
MELE, 46 ANNI, RICOVERATO A POLICORO E POI TRASFERITO A MATERA
LA MOGLIE: “LA VERITa' SULLA MORTE DI
MIO MARITO E GIUSTIZIA PER LUI E PER I NOSTRI FIGLI”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 25.2.15
SCANZANO JONICO - “Voglio la verità
sul decesso di Marcello e voglio giustizia per lui e per i nostri tre
figli minorenni. Non si può morire nel 2015 per una appendicite. Si
tratta di un intervento che in altri ospedali si fa ambulatoriamente.
Voglio sapere di cosa è morto mio marito e di come me lo hanno
ammazzato”. Lo ha detto, con la voce rotta dalla commozione,
Antonella Locaso, la moglie di Marcello Mele, 46 anni, marmista,
deceduto nella notte di ieri nell'ospedale Madonna delle Grazie di
Matera dove era stato trasferito nel pomeriggio precedente dal
nosocomio di Policoro. Una morte su cui farà chiarezza l'autopsia
già disposta dalla Procura di Matera a cui è stato presentato un
esposto. E' stata la stessa signora Mele, accompagnata dall'avvocato
Vincenzo Rago, a recarsi ieri in tribunale per presentare la sua
richiesta di accertamento delle cause del decesso. Attesa per oggi la
nomina del medico legale che effettuerà l'esame autoptico. A
raccontare per la famiglia alla Gazzetta come si sono svolti i fatti
è stato il cognato di Mele, Michele Locaso: “Marcello si era
ricoverato per operarsi alla colecisti. Invece si trattava di
appendicite. Dopo l'intervento ci sono state una serie di complicanze
sino al suo trasferimento nel pomeriggio di lunedì da Policoro a
Matera. Alle 6 di ieri Marcello è morto. Nessuno ci ha ancora detto
perchè. Nessuno ci ha detto cosa aveva questa persona. E noi lo
vogliamo sapere. Mio cognato dopo l'intervento non è stato più
bene. Si era ricoverato il 10 gennaio ed è stato operato il
successivo giorno 14. Non erano più calcoli ma appendicite. Poi ci
sono stati problemi respiratori tanto da essere trasferito in
rianimazione e tenuto in coma farmacologico. Ha avuto la febbre per
10 giorni. Ma si era abbassata sino al ritorno in reparto dove è
stato per per 7 – 8 giorni. Ci dicevano che era tutto tranquillo,
che ci voleva tempo. Sino al trasferimento di ieri per la ricomparsa
della febbre. Lo volevano trasferire a Tricarico invece è stato
mandato nel reparto infettivi dell'ospedale di Matera. Per poterlo
portare dal letto all'ambulanza sono intervenuti i vigili del fuoco.
Marcello pesava 120 chili. Vogliamo sapere la verità. Il nostro urlo
deve sentirsi da lontano. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare”.
Mele ha lasciato tre figli di 14, 10 e 6 anni. E sul suo profilo
facebook sono tantissimi i messaggi di cordoglio e solidarietà.
IL DIRETTORE
SANITARIO DELL'OSPEDALE DI POLICORO
“L'AUTOPSIA FARA' CHIAREZZA. CONDOTTE
LE PROCEDURE DEL CASO”
POLICORO - Francesco Dimona è il
direttore sanitario dell'ospedale Giovanni Paolo II. Ecco sue
dichiarazioni sulla morte di Marcello Mele, 46 anni, di Scanzano
Jonico, operato e ricoverato per oltre 40 giorni nel nosocomio del
centro jonico prima del suo trasferimento a Matera dove è deceduto
alle ore 6 di martedì. “L'autopsia – ha detto Dimona - farà
chiarezza. Da noi sono state condotte tutte le procedure del caso.
Mele è stato operato per appendicite gangrenosa e peritonite
diffusa. Nel post operatorio è stato in rianimazione per complicanze
respiratorie dovute anche alla sua obesità, circa 140 – 150 chili.
Dopo la rianimazione è stato nel reparto di medicina. Si era pensato
ad un trasferimento in riabilitazione ma per la ricomparsa della
febbre, pensando ad un fatto settico, la decisione di trasferirlo a
Matera”.
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