CULTURA. LA PROPOSTA DI FILIPPO MELE
PER RICORDARE LE ORIGINI
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.2.15
POLICORO – “Intitolare il Parco
archeologico della Magna Grecia ed una piazza od una strada di ogni
comune del Metapontino ad Epeo, il costruttore del cavallo di Troia e
fondatore di Lagaria”. Lo ha proposto il giornalista della
Gazzetta, Filippo Mele, in un convegno svoltosi nella biblioteca
comunale. Proposta suffragata dal pubblico presente. Mele ha
affrontato il tema “Il giallo di Epeo” nell'ambito dell'evento
“Annotazioni multidisciplinari intorno alla Magna Grecia”.
Policoro è stata la terza tappa del percorso dopo Massafra (TA) e
Bernalda. L'organizzazione è stata delle associazioni Il corifeo di
Massafra, A. i. d. e di Bernalda, Federico II eventi ed Home gallery
di Nilde di Policoro. Patrocinio del Comune del centro jonico. Così,
dopo il saluto dell'assessore alla cultura Massimiliano Scarcia e
l'introduzione dell'artista Anna Troyli, l'archeologo Antonio Affuso
ha relazionato, con l'ausilio di diapositive e disegni di Vito
Antonio Baglivo, su “Culture della Basilicata Ionica dalle origini
alla Magna Grecia”. Una relazione di alto spessore scientifico. Al
convegno, altresì, ha portato il suo contributo anche la giornalista
e sommelier Silvana Giuliano che ha trattato di “Parliamo di cibo e
vini della Magna Grecia”. Ma torniamo all'intervento di Mele. “Epeo
e molti altri reduci della guerra di Troia - ha spiegato il
giornalista - non trovarono più ospitalità nelle loro originarie
città e girovagarono per il Mediterraneo sbarcando nel XII secolo a.
C. sulle coste ioniche della Basilicata o della Calabria. I greci,
poveri, trovarono ospitalità dagli indigeni ed Epeo fondò la città
di Lagaria, mai ritrovata dagli archeologi. Epeo, semplice falegname,
divenne un semidio quattro secoli dopo quando sulle coste italiche
sbarcarono gli achei, forti, guerrieri. Egli fu usato come un mezzo
“politico” per “ammansire” gli Enotri, riottosi a
sottomettersi ai nuovi dominatori. Epeo, dunque, è il padre
fondatore della civiltà magno greca. Intitoliamogli, allora – ha
concluso Mele - una strada od una piazza di ogni centro della costa
jonica lucana ed il Parco archeologico della Magna Grecia
comprendente il Golfo di Taranto, le isole Eolie e quelle ioniche
della Grecia”.
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