SARÀ CHIESTA LA
COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE NEL PROCEDIMENTO DELLA PROCURA DI
TARANTO NEI CONFRONTI DI TRENTA PERSONE ACCUSATE DI DISASTRO COLPOSO
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 7.10.16
MONTESCAGLIOSO
- “Ci costituiremo parte civile nel procedimento condotto della
Procura di Taranto nei confronti di trenta persone destinatarie
dell'avviso di conclusione dell'inchiesta sull'alluvione che il 7
ottobre del 2013 causò la morte di quattro persone oltre a danni
ingentissimi al territorio. Ma in questo terzo anniversario di quel
tragico evento proporremo alle istituzioni locali, regionali e
nazionali, anche la nostra “Via di uscita” al dissesto
idrogeologico delle fasce costiere joniche di Puglia e Basilicata”.
Lo ha detto il fondatore del Comitato per la difesa delle Terre
Joniche, Gianni Fabbris, nel corso della conferenza stampa svoltasi
per illustrare il programma di eventi che l'organismo, nato nel 2011
dopo un'altra tragica calamità annunciata, ha organizzato tra Ginosa
(TA) e Montescaglioso da oggi a domenica prossima. Fabbris, presente
Katya Madio, portavoce di quello che ama autodefinirsi “Sindacato
dei cittadini”, ha spiegato che la richiesta di costituzione di
parte civile “significherà non cercare la risposta ai drammi
ambientali nelle aule dei tribunali ma ottenere verità, giustizia e
conoscenza dei fatti a tutela dei diritti dei territori e delle
persone. L'intento da perseguire nella nostra tre giorni sarà anche
quello di proporre interventi per la tutela e la salvaguardia
ambientale”.
L'esponente del Comitato di cittadini così
ha concluso: “Queste le nostre finalità. La prima: fare avanzare e
rafforzare la vertenza “alluvioni e dissesto idrogeologico”con la
riparazione dei danni subiti dal patrimonio pubblico, indennizzi per
i privati che hanno subito danni, piano per la prevenzione e la messa
in sicurezza.
La seconda: avanzare proposte
per trasformare i fiumi e l'assetto idrogeologico da problema in
opportunità di sviluppo economico, creazione di lavoro buono e
diffuso, tenuta ambientale,
occasioni di sviluppo culturale e recupero di identità sociale”.
Richieste e proposte che saranno presentate ai massimi vertici
istituzionali delle Regioni Puglia e Basilicata. C'è da evidenziare,
infine, il forte valore simbolico della scelta del luogo dove Terre
Joniche ha tenuto la sua conferenza stampa: il punto esatto in cui fu
trovata la vittima lucana di quell'alluvione, Pino Bianculli, 32enne
di Montescaglioso, infermiere in una clinica di Ginosa. Fu travolto
ed ucciso dalla piena mentre cercava di far ritorno a casa con la sua
auto. IL PROGRAMMA ODIERNO DEL FORUM DI TERRE JONICHE
MONTESCAGLIOSO
-Il Forum di Terre Joniche “Una via di uscita” si apERTO alle ore
10.30, nella sala consiliare del Comune di Ginosa, con una riunione
dei Consigli comunali della città del tarantino e di Montescaglioso
alla presenza di altri amministratori del territorio Jonico. La
giornata proseguirà con con un workshop, dalle 16, nell'Abbazia di
San Michele Arcangelo, su “l
fiumi come strumento di identità, produzione culturale, sviluppo
economico e tenuta sociale”. Infine, dalle 18.30, nella stessa
abbazia, confronto
pubblico con le istituzioni regionali di Puglia e Basilicata su “Sei
anni di impegno dei cittadini lucani e pugliesi. E' l'ora di
trasformare i problemi in opportunità”.
Nessun commento:
Posta un commento