Gaetano Dimatteo ed un suo dipinto |
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 20.1.17
NOVA SIRI - “Certo che ci sarò, a Potenza, il 3
giugno prossimo al primo gay pride che si terrà in questa regione.
La manifestazione, però, proprio per il suo carattere sovra
cittadino, non dovrà chiamarsi “La Potenza dell'amore” ma “La
Basilicata dell'amore””. Lo ha detto, con la solita vis polemica
che non guasta mai, quello che possiamo considerare uno degli
antesignani del movimento di liberazione omosessuale su scala
nazionale, il pittore e scenografo Gaetano Dimatteo, quando gli
abbiamo chiesto se egli avrebbe partecipato all'iniziativa o meno. E
Gaetano, dopo la prima domanda, è partito “sparato”:
“Parteciperò, l'iniziativa mi piace anche se...”. Anche se?
“Anche se avrei preferito essere coinvolto in prima persona nella
preparazione di questa bellissima manifestazione e non, invece,
venire a conoscenza di essa tramite vie, come dire, trasverse”. Il
nostro interlocutore è un fiume in piena nonostante abbia superato
da qualche anno i sessanta e sia afflitto da problemi fisici cronici.
“Come – si è chiesto - l'Arcigay di Basilicata organizza un
evento simile e non coinvolge chi, già dal lontanissimo 1988, fu tra
gli organizzatori, con i Comuni di Rotondella e Scanzano, delle
vicende conseguenti al cosiddetto campeggio omo di Rocca Imperiale?
Fummo cacciati dalla Calabria ed ospitati proprio nella nostra fascia
jonica lucana anche qui, però, tra le proteste di monache, preti, e
Democrazia Cristiana. Fu la prima grande battaglia di liberazione
che, quanto meno, presentò alla Basilicata intera il movimento
omosex”. Insomma, la memoria storica della lotta per la libera
espressione della condizione omosessuale lucana è partita da qui, da
Nova Siri. Ma sentiamo ancora Gaetano: “A Potenza vorrò essere in
prima fila. E parteciperò con la mia carica artistica presentando
uno studio sulle margherite ed uno sulle donne. Voglio bene alle
donne. Tanto che mi dispiace che proprio voi della Gazzetta avete
pubblicato un'inchiesta in cui dimostrate che non ci sono esponenti
di sesso femminile nei nostri enti locali”. Se è per questo,
abbiamo azzardato, non ci sono neanche gay o lesbiche dichiarate
mentre altre regioni, vedi la Puglia, con Nicky Vendola, hanno già
avuto esponenti omo al “centro del comando”. “Ed è vero, hai
detto bene, quantomeno gay o lesbiche dichiarate”, ha confermato
Dimatteo. Ma il suo matrimonio dopo la legge sui diritti civili che
annunciò qualche mese fa proprio tramite il nostro giornale che fine
ha fatto? “Arriverà anche quello, statene certi”.
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