CANCELLI CHIUSI DAL 2012 AL CENTRO AIAS DI TERZO CAVONE |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.7.17
SCANZANO JONICO - “C'è un centro diurno dell'Aias (Associazione italiana assistenza spastici), a Terzo Cavone, in una ex scuola elementare ristrutturata, di fianco alla chiesa di San Giulio, pronto dal 2012 ma mai aperto. Potrebbe accogliere 15 persone come mio figlio, disabile, dalla mattina alle 8 sino alla sera, ma non apre da ben 5 anni. Per favore, ve ne potete occupare?” E' l'appello lanciato alla Gazzetta da Annamaria Padula dopo che altre richieste di aiuto simili sono rimaste senza risposte. “Addirittura – ha continuato la nostra interlocutrice – l'anno scorso, prima delle elezioni amministrative, l'Aias aprì i locali per un giorno. Vennero tutti i candidati, o quasi, e si impegnarono ad aiutarci ma da allora non è accaduto nulla. Il centro diurno è importante. Quando mio figlio avrà ultimato il periodo scolastico chi lo assisterà? Io e mio marito diventeremo più vecchi. Le famiglie come la mia hanno bisogno di aiuto. Perchè l'Aias di Terzo Cavone non apre?” Così, ci siamo recati sul posto ed abbiamo fotografato il centro, con tanto di tabella, con i cancelli chiusi. Abbiamo cominciato il “giro” per capirci qualcosa. “Noi – ha spiegato il sindaco Raffaello Ripoli (Movimento civico scanzanese) – non abbiamo responsabilità. Ci siamo, però, interessati con un pressing sulla Regione affinchè la struttura aprisse. Credo ci siano problemi a livello di Asm”. Ed eccoci a “bussare” all'Asm. E qui, subito, il direttore generale Pietro Quinto ha informato che “entro l'anno il centro riabilitativo semiresidenziale di Scanzano Jonico aprirà”. Una dichiarazione che ci è stata confermata a livello regionale da Maria Mariani, dirigente dell'Unità operativa gestione strutture private accreditate convenzionate: “Terzo Cavone è nato su un progetto regionale del 2010 ma proprio quando il centro è stato finito, nel 2012, c'è stato un contingentamento dei tetti di spesa per i servizi offerti. Da qui la mancata stipula del contratto. Nel corso dell'ultimo anno, però, abbiamo fatto una verifica sulle prestazioni rese e, perciò, riusciremo a trovare le risorse per l'apertura. La struttura è già autorizzata dalla Regione ed è accreditata per la fornitura di servizi di riabilitazione semiresidenziali per 15 persone diversabili. Ripeto: stiamo lavorando per l'apertura”. Sarà così? L'interrogativo, dopo 5 anni di cancelli sbarrati, resta. Ma la Gazzetta non mollerà la presa.
IL PRESIDENTE
DELL'AIAS, GRIPPO: “IL CENTRO È PRONTO DAL 2012 E POTREBBE AVVIARSI
POICHÉ HA TUTTE LE AUTORIZZAZIONI MA NON IL CONTRATTO CON L'ASM”
SCANZANO
JONICO – "Speriamo che il 2017 sia l'anno buono per aprire il
nostro centro di riabilitazione semiresidenziale di Terzo Cavone".
Lo ha detto Gerardo Alfonso Grippo, presidente del Consiglio di
amministrazione dell'Aias (Associazione italiana assistenza spastici)
di Basilicata, la onlus che si occupa di servizi per disabili con
problemi psico-motori. "Il centro – ha spiegato il nostro
interlocutore – è pronto dal 2012 con al suo interno tutte le
attrezzature per la riabilitazione, gli arredi e le cucine. Esso fu
autorizzato dalla Regione in un piano del 2010 insieme a quello di
Potenza, in funzione, e di Sant'Arcangelo, in attività ma per un
numero di persone inferiore a quello per cui fu realizzato. Scanzano,
costatoci 200mila euro, potrà accogliere 23 persone con disabilità
per offire loro prestazioni di riabilitazione e
semiresidenziali-occupazionali con personale qualificato".
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