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martedì 11 luglio 2017

SCANZANO J. IL PARROCO DON POLIDORO LANCIA IL GRIDO D'ALLARME DURANTE LA MANIFESTAZIONE ANTIVIOLENZA: “S'INTERVENGA PRIMA DI FINIRE IN BALIA DELLA 'NDRANGHETA E DELLA CAMORRA”


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 11.7.17

SCANZANO JONICO - “Attenti! Qui c'è una strategia che vuole ingabbiare nel suo gioco criminale la comunità. Elementi locali sono in rapporto con gente da fuori. Occorre agire per impedire che una piccola pianta del male diventi un albero in cui possano annidarsi 'ndrangheta e camorra per mettere le mani sulla nostra economia”. Il grido di don Antonio Polidoro, parroco dell'Annunziata, si è levato alto, ieri, nel corso della manifestazione anti violenza organizzata dal Comune dopo l'attacco incendiario contro l'auto del dirigente dell'Ufficio tecnico, Marcello Iannuzziello, il 6 luglio scorso. Una manifestazione a cui hanno preso parte un centinaio di persone e molti rappresentati delle istituzioni. I sindaci dell'arco jonico lucano c'erano tutti a dare solidarietà al collega del posto, Raffello Ripoli. Eliana Acito vicesindaca di Bernalda, Viviana Verri sindaca di Pisticci, Enrico Mascia primo cittadino di Policoro, Salvatore Cosma sindaco di Tursi, e Giuseppe Di Sanzo vice sindaco di Montalbano Jonico, hanno fatto sentire la loro voce contro la criminalità. Così, c'erano il consigliere regionale Roberto Cifarelli (Pd) e l'on. Cosimo Latronico (DI). Sul fronte delle associazioni hanno partecipato Pino Giordano, dell'Ugl, e Angelo Festa, di Famiglia e sussidiarietà. Ma si è parlato che del “Che fare?” Mascia ha proposto sul territorio “pattuglie visibili ed invisibili con investigatori capaci di infiltrarsi nel tessuto sociale”. Proposta che Latronico farà in Parlamento associata a quella della celere istituzione della caserma dei carabinieri. Di Sanzo ha suggerito “azioni culturali in scuole, famiglie, punti di aggregazione”. Ripoli, dal canto suo, ha dichiarato come quella della solidarietà e della unità delle forze politiche contro la delinquenza sia la strada da percorrere. “Stasera – ha detto - diciamo no a ogni violenza ed intimidazione. Un fenomeno che riguarda tutto il territorio pur se, ed io non sono un negazionista, riguarda in particolare Scanzano Jonico, altrimenti non saremmo qui. Dobbiamo condannare questi atti con fermezza prima che assumano contorni difficili da emarginare. Se qui da noi ci siano già clan della malavita organizzata? Io ho rispetto dei ruoli. Credo che non sia io dover dire questo anche se devo prendere atto di un lavoro investigativo serio trasferito nell'ultima relazione della Direzione distrettuale antimafia”.

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