GENNARO FIGLIOLINI |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 23.7.17
POLICORO
– Dalla richiesta di un bicchiere d'acqua a quella di soldi per una
bambina malata il passo è stato breve per Gennaro Figliolini, 45
anni, originario della provincia di Napoli, in trasferta sullo Jonio
per tentare qualche “colpo” con persone anziane. Colpo, da 100
euro, che gli era riuscito con un ottantaquattrenne disabile con
abitazione nel centro urbano. Ma gli andata male per l'intervento dei
carabinieri che l'hanno arrestato per furto aggravato in abitazione.
L'uomo, individuata la vittima, ha messo in azione il suo piano
chiedendo da bere per il gran caldo. Ed il malcapitato vecchietto ha
dato “da bere agli assetati”. Il Figliolini, allora, ha messo in
atto la seconda parte della strategia: la richiesta di soldi per una
bimba ammalata con tanto di materiale di un'associazione di
volontariato rivelatasi inesistente. A questo punto, secondo la
ricostruzione dell'accaduto fatta dai carabinieri del Nucleo
radiomobile della Compagnia di Policoro, “l'uomo, approfittando
dell’età e delle condizioni di salute della vittima, gli asportava
i 100 euro che il pensionato aveva destinato come regalo per il
matrimonio di una parente”. L'anziano, però, accortosi del furto,
si è messo a gridare “Aiuto!” Il caso ha voluto che nei pressi
vi fosse una volante dell'Arma in servizio. I militari sono
prontamente intervenuti iniziando le ricerche del napoletano
rintracciandolo nelle strade vicine alla casa dell'anziano. Che ha
recuperato i 100 euro che gli erano stati trafugati. Figliglini,
invece, è stato arrestato. Dell’arresto è stata data notizia al
pubblico ministero della Procura della Repubblica, Maria Christina De
Tommasi, che ha disposto di associare l’uomo alla Casa
circondariale della città dei Sassi. E due giorni fa, convalidato
l’arresto, il tribunale di Matera, nel giudizio per direttissima,
lo ha condannato ad un anno di reclusione, pena sospesa, ed a 100
euro di ammenda. I carabinieri hanno colto l'occasione per invitare i
cittadini, vittime di furti o truffe commesse con modalità analoghe,
a recarsi in caserma nel caso dovessero riconoscere, tramite la foto
pubblicata, l'arrestato o se dovessero ritenere di riferire altri
elementi utili alle indagini.
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