CARISSIMO DOMENICO
PORCELLI,
ho letto con attenzione il
tuo lungo scritto, più di un mio articolo su La gazzetta del
mezzogiorno. Uno scritto da dove si capisce bene che sei uno dei miei
più attenti lettori, direi che quasi non ti è sfuggito nulla di
quello che ho prodotto, da 33 anni, di giornalismo sia pure locale. E
si comprende bene anche il tuo amore per Scanzano Jonico e gli
scanzanesi.
Vedi, io faccio il
cronista. E lo voglio fare, come in tutte le mie cose, al massimo.
Invocare, allora, che lo Stato dia un nome, un cognome ed un volto, a
chi in 20 anni ha seminato incendi dolosi notturni a decine in questa
martoriata realtà è una conseguenza di articoli ed articoli scritti
parlando con le vittime di quegli attacchi. Se
tu vuoi bene, come dici, a Scanzano Jonico unisciti a me in questa
invocazione. Che sia la Dda o la Cia o la Nato a dare le
risposte attese da anni non conta: l'importante è che le risposte ci
siano. E ciò sia che gli incendi vengano appiccati da mafia,
'ndrangheta o camorra, sia da semplice delinquenza disagiata e
degradata. E ciò per dare, finalmente, tranquillità e pace ad un
popolo che non ne può più di svegliarsi la notte col rogo di un
capannone, di una azienda, di un'impresa, di un auto o di tre auto
tutte insieme. Ed anche per dare coraggio alla cittadinanza. Io non
accuso gli scanzanesi di essere omertosi, assolutamente. Dico che non
dare, ripeto, un nome ed un cognome ed un volto a chi appicca i
fuochi di notte ingenera insicurezza e paura. Tu vuoi questo? Se
vuoi, con me, che i responsabili vengano individuati allora unisciti
al mio appello.
E vieni, magari, con me,
sui luoghi del “delitto”, a parlare con le vittime che vedono
andare in fumo in pochi minuti il frutto del lavoro di una vita. Se
scrivere di queste cose significa sobillare allora Porcelli sappi che
hai di fronte il sobillatore numero 1.
Poi, chi vuole più bene a
Scanzano tu od io? Sarà una bella sfida. Sappi, però, che in questa
città ci vivo dal 1975 e che sono stato onorato anche di aver fatto,
bene o male, l'amministratore locale per alcun anni. Chi vuole bene a
Scanzano Jonico deve pretendere che lo Stato metta fine agli
attentati incendiari notturni assicurando alla giustizia i
responsabili. Siano essi mafiosi o delinquenti comuni.
Poi, hai tirato fuori il
nome di Gerardo Schettino. Cosa c'entra? Cosa c'entra l'articolo in
cui ho riportato dichiarazioni che lo riguardavano dell'ex
procuratore Lugi Gay pubblicate nei resoconti stenografici della
Camera dei deputati? E' a Gay che devi lanciare le tue accuse non a
me. Che feci, anche in quel caso, il mio lavoro di cronista
riportando anche dichiarazioni in merito, nella stessa pagina,
dell'avvocato difensore della persona che tu hai citato. E cosa
c'entra il sottoscritto con le indagini che hanno massacrato, come
scrivi tu, Schettino che io ho intervistato ad ogni sua assoluzione?
Mica faccio il poliziotto od il carabiniere od il magistrato.
Invocare, quindi la Dda nel caso Scanzano significherebbe, per te,
invitare ad indagare su Schettino? Mai passato dalla mia mente.
Invocare la Dda significa solo avere più mezzi, non uomini, ed
azioni di controllo e di indagine diversi da quelli della Procura di
Matera. Questo significa quello che ho detto nella conferenza stampa
del sindaco Raffaello Ripoli.
Quanto al concerto in
piazza Gramsci io ho solo scritto una presentazione con la foto dei
tre cantanti che hanno tenuto il concerto la mattina dell'evento.
Tant'è che per scriverlo in maniera precisa assunsi informazioni
dalla segretaria di Noemi Mesto. Quell'articolo, però, caro
Domenico, ti sarà sfuggito. Ok, sei perdonato.
Vedi Porcelli, è proprio
di concerti, di sport, di sviluppo, di cultura, che io vorrei
scrivere. Non più di criminalità e di attacchi criminali a Scanzano
Jonico. Accadrà? Speriamolo, mi auguro, insieme.
Con stima
SCANZANO JONICO 21.9.18 FILIPPO MELE
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